Da quando ho ripreso a scrivere sul mio blog, i giochi mi hanno un po' preso la mano... Mi rendo conto che tale argomento possa non interessare molti di voi che mi seguite e avete altre passioni, visto però che il blog per me è un bel passatempo e non certo un dovere, penso sia bene lasciarsi guidare da ciò che ispira.
E una bella fetta di ciò che mi ispira e mi piace, qui sul mio Diario Figurato, è ora occupata ingombrantemente dai giochi, dal desiderio di condividere quello che ho insegnato per anni con entusiasmo.
Sarà pure dovuto al fatto che ho archiviato nella mia testa e nei miei schedari tanto di quel materiale su questo tema, che mi farebbe piacere potesse essere utile a chi sta lavorando in campo educativo, adesso che io mi sono ritirata. Alleggerisco quindi i miei scaffali, perchè volenti o nolenti bisogna pur farlo, e trasferisco qui in questa pagina che amo, tante attività, giochi, passatempi super collaudati negli anni.
Materiale utile non solo a chi lavora in questo settore, ma naturalmente, come ho ripetuto spesso, alle famiglie e ai gruppi di amici. Spero che invoglino anche voi, cari miei followers a giocare, perchè forse è vero, io ci credo, che...
L’uomo non smette di giocare perché invecchia, ma invecchia
perché smette di giocare.
(George Bernard Shaw)
GIOCHI A CHIAVE
Tutto 'sto cappello, per mostrarvi due giochi a chiave che presentano un meccanismo piuttosto simile. Meccanismo che, come vedremo, dovrà essere scoperto.
Sì, perchè i giochi a chiave sono quelli in cui bisogna indovinare il meccanismo del gioco, quindi di sicuro mettono in moto il cervello. E le persone, bambini, giovani o adulti che siano, si incuriosiscono sempre quando c'è qualcosa da indovinare.
Può essere che
* un giocatore esca dalla stanza o si allontani, mentre gli altri disposti solitamente in cerchio seduti vengono istruiti sul gioco, poi quello che era fuori rientra e deve scoprire il meccanismo tramite domande,
* oppure, come in questi due giochi che vi illustrerò, è solo il conduttore (o al limite pochi altri del gruppo) a sapere il meccanismo, mentre tutti gli altri giocatori hanno il compito di indovinare come funziona il gioco.
Aggiungo solo che i giochi in cui bisogna indovinare qualcosa, sono in genere giochi tranquilli che di solito si svolgono seduti e se ne trovano molti adatti anche a giovani e adulti, ma li vedremo in seguito. Ora occupiamoci di questi due più adatti ai bambini.
L'Arca di Noè
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Aurelio Luini, Arca di Noè. Foto scaricata dal web |
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con chi si gioca
Adatto a bambini non troppo piccoli e a gruppi piccoli o numerosi, ma non eccessivamente, perchè a mio avviso se si dilunga più di tanto senza risultati, potrebbe diventare noioso. Meglio quindi se all'interno (oltre al conduttore) ci sia qualcuno che già lo conosca, ma che non spifferi tutto agli altri!
dove si gioca
Dovunque, al chiuso o all'aperto. Va bene sia se avete a disposizione una stanza con sedie a sufficienza, ma anche un angolo di giardino, di un parco, di un cortile.
come si gioca
Il conduttore del gioco, la persona cioè a conoscenza del meccanismo, farà la parte di Noè. Tutti gli altri giocatori, disposti in fila indiana, si presenteranno davanti a lui e uno per volta gli chiederanno il permesso di salire sull'Arca. La domanda che gli porranno sarà:
"Sono un .....(il bambino dice il nome di un animale), posso salire?"
Noè, a seconda del nome di animale pronunciato, risponderà con un un sì o un no. Se l'animale andrà bene, il giocatore si sistemerà vicino a Noè, altrimenti dovrà andare in fondo alla fila e riprovare. Il gioco termina quando tutti saranno saliti sull'arca di Noè.
LA CHIAVE
Il meccanismo da scoprire è questo: per poter salire sull'arca, ognuno dovrà dire il nome di un animale che inizi con la lettera iniziale del proprio nome.
Es: se una bambina si chiama Alessandra, potrebbe dire "Sono un airone." Ma andrebbe bene anche "Sono un'acciuga" o altro animale che inizi con A.
Potrebbe verificarsi però che il conduttore non conosca ancora il nome di una parte di bambini, in questo caso potrebbe farsi aiutare da chi li sa, oppure chiedere semplicemente..."Tu come ti chiami?"
Un aiutino ci può stare, come pure semplificare un po' il gioco facendo dire "Mi chiamo Sonia e sono un..." Pronunciare questa frase, con associato il proprio nome a quello dell'animale, aiuta meglio i bambini a scoprire il meccanismo.
Il pranzo della Regina
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Vittoria e Abdul film, foto dal web
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Leggermente più complesso, ma sullo stesso tono di quello di prima, anche questo gioco richiede uno spazio al chiuso o all'aperto. Consiglio di farlo tutti seduti in cerchio...in fondo siamo al pranzo della Regina!
come si gioca
La Regina sarà impersonata anche qui da chi già conosce il meccanismo. Consiglio, anche in questo caso, almeno qualcun altro che sappia il gioco, perchè vedere l'esempio permette a chi non lo conosce di arrivare prima alla soluzione.
Mentre si è tutti seduti in cerchio, uno si alza, va al cospetto della Regina, fa un inchino e si presenta in questo modo:
"Mi chiamo ...(il bambino dice il proprio nome), ....(il bambino dice il proprio cognome), vengo da...(il bambino dice il nome della città da cui viene) e vi porto in dono ...(nome di un oggetto), ...(nome di un secondo oggetto), ...(nome di un terzo oggetto)"
Se il bambino elencherà tre oggetti che vanno bene, la Regina lo farà sedere accanto a sè, in caso contrario tornerà a sedersi dov'era e tenterà ancora aspettando nuovamente il suo turno. Se però uno o due degli oggetti portati in dono risultavano esatti, la Regina glielo comunicherà prima che lui torni al posto.
Anche in questo secondo gioco a chiave, il gioco sarà compiuto quando tutti i giocatori avranno indovinato il meccanismo.
LA CHIAVE
Ecco qua rivelato il meccanismo: le tre cose portate in dono dovranno avere le iniziali del nome, del cognome e della città del giocatore.
Es: "Mi chiamo Fred Flintstone, vengo da Bedrock e le porto in dono un fischietto, un fiammifero e una bicicletta."
Tutto chiaro? Se non mi sono spiegata bene, chiedete pure. Le domande sono ben accette!
P.S. il conduttore, che come abbiamo detto è chi conosce il meccanismo, non dev'essere necessariamente un adulto, ma qualcuno comunque in grado di tenere le redini del gioco.
Buon divertimento!