giovedì 29 giugno 2023

un porcino marino

Eccomi di ritorno, care amiche e amici! La vacanza mi è sembrata esser volata, ma del resto siamo già arrivati a fine giugno e non me ne sono quasi accorta...chi ha rubato il tempo? 

Ma non voglio perdermi in pensieri sulla sua percezione che ci perderei la testa e appunto il tempo, meglio salutarvi con una foto della vacanza. Sì, per ora una foto sola, altre seguiranno, che riunisce idealmente mare e montagna.

E' con questa opera creata da Maurizio impilando qualche pietra (lo stone balancing di cui vi avevo parlato in questo post) che per ora vi saluto contando di passare al più presto a trovarvi e di disfare velocemente la mia valigina.

Un porcino marino tutto per voi!  

 

stone balancing-un porcino coi sassi

 

martedì 20 giugno 2023

piccola pausa vacanziera

Anche se finora giugno ci ha graziato, ora il caldo inizia a sentirsi per davvero e a darmi fastidio. L'umidità poi mi mette completamente k.o e, soprattutto quando esco all'aperto, mi avvolge nella sua cappa di pesantezza. Devo dire invece che il mio bilo per ora si mantiene relativamente "fresco", ma prevedo che presto dovrò decidermi a portare su dalla cantina il ventilatore...la scorsa estate praticamente non c'è stato giorno o notte che non l'abbia tenuto acceso!

Spero che un po' di ristoro me lo dia la breve vacanza programmata da tempo e che ora si avvicina a grandi passi.  

 

La valigina è pronta, ci vediamo presto! 

 

pronta per la partenza


venerdì 16 giugno 2023

due giochi con le parole (per l'estate)

Siete già andati al mare? Io sì, qualche volta, e si stava benissimo, finalmente domeniche splendide e rilassanti dedite anche, in piccola parte, alla raccolta di more, ve ne ho parlato qui. E' innegabile che il mare porti ancora i segni della recente alluvione che, se pur in forma minore rispetto all'interno, ha colpito anche le coste romagnole. La salute del nostro mare chiaramente mi sta molto a cuore, anche se personalmente il bagno qui da noi lo faccio molto raramente. Preferisco stare stesa al sole o passeggiare...beh, più stesa al sole.

 

piantina con fiori rosa e dietro sneakers grigio rosa
in spiaggia libera

 

Per star meglio sdraiati, agli sgoccioli della scorsa estate, io e Maurizio abbiamo comprato due lettini, perchè ci piace ancora tanto frequentare la spiaggia libera, ma ultimamente non eravamo più così entusiasti della sabbia appiccicata al telo e alla pelle, per non parlare poi di quando tirava il vento...qualche comodità in più insomma non guasta, che ne dite?

Un rito che accompagna sempre le nostre vacanze, che siano di una sola domenica oppure di molti più giorni di fila, è quello di comprare  La Settimana Enigmistica . Sapevate che questa rivista esiste addirittura dal '32? E meno male che ancora la stampano, perchè secondo me è un passatempo irrinunciabile. Noi iniziamo sempre dalle cornici concentriche e dalle parole crociate senza schema, e voi?

Ma in questo post a dire il vero volevo parlarvi di qualche appassionante alternativa alle riviste di enigmistica. Quindi occorre solo che vi portiate dietro dei fogli o un vecchio quaderno da cui strapparli e penne a sufficienza, che il divertimento è assicurato!

Si tratta infatti, come avrete capito, di giochi con carta e penna, o matita se preferite. 

Se frequentate i bagni (intendo gli stabilimenti balneari), potrete comodamente appoggiarvi ai tavolini per scrivere, se invece andate al mare un po' come noi, allo stato brado, un sostegno sotto al foglio e via...si può ugualmente partire a giocare! 


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I giochi di cui vi parlerò oggi sono tratti da "Estate giochi" di Pietro Gorini, libro che moltissimi anni fa mi aveva passato Maurizio e che considero uno dei più interessanti tra i libri di giochi che possiedo. In questo post vi presenterò due giochi accompagnati da qualche (brutta) foto esemplificativa scattata mentre li giocavamo .

 

SONANZA

 

Occorrente: carta e matita per ognuno

Età: per tutti, ma direi non sotto agli 8, 9 anni

Numero giocatori: da 2 in su


COME SI GIOCA

 

* Uno dei giocatori propone una parola, meglio non troppo corta, che tutti trascriveranno sul proprio foglio.

 Es: Maurizio ha scelto CIPOLLA ed entrambi l'abbiamo scritta sul foglio.


gioco Sonanza

* Ognuno poi, compreso chi ha proposto la parola, sotto di essa scriverà di nascosto cinque parole che facciano rima con quella.

N.B. Si aspetta che tutti le abbiano scritte

 

Es: le mie, come vedete sono: ZOLLA, AMPOLLA, BARCOLLA, COLLA, RAMPOLLA. Le sue: COROLLA, PASTAFROLLA, BOLLA, PASTAMOLLA, AMPOLLA. (valgono anche le composte? Ma sì, via...)

* Si scopriranno quindi i fogli e confrontando le parole trovate con la parola-campione, ogni giocatore evidenzierà la desinenza uguale e scriverà accanto i punti corrispondenti in base a quante lettere quest'ultima avrà in comune con la prima.  

 es. ZOLLA in comune con CIPOLLA ha 4 lettere (OLLA) e mi sono assegnata 4 punti; AMPOLLA ne ha 5 (POLLA) e ho scritto 5 punti; BARCOLLA ne ha 4 (OLLA) quindi 4 punti, e così via...tutto chiaro?

 

In questa manche i miei punti totali sono quindi 4 + 5 + 4 + 4 + 5 = 22 e li segnerò a parte in una colonnina. La stessa cosa faranno gli altri giocatori sul proprio foglio.



 

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Vince chi raggiunge per primo 100 punti o un altro punteggio stabilito in partenza. 

 


Come vedete noi abbiamo giocato 4 manche per raggiungere (e oltrepassare) i 100 punti, ma naturalmente ognuno ce ne mette quante ne sono necessarie.


 

 Eh, non so voi, ma il nome di questo gioco mi ha fatto venire in mente questa canzone dal testo molto rimato. Ve la ricordate? La paranza è una danza che si balla nella latitanza...

 

DOPPIETTI

 

Occorrente:  carta e matita per ognuno

 Età: per tutti, ma direi almeno dai 10/11 in su

 Numero giocatori: da due in su...ma anche sfidare se stessi è divertente


 COME SI GIOCA


In questo gioco invece si compie praticamente un viaggio da una parola all'altra. 

 * Si scelgono quindi una parola di partenza (di cinque o più lettere) e una di arrivo con lo stesso numero di lettere e ognuno le scrive entrambe sul proprio foglio.

Es: noi abbiamo scelto MATITA - PANINO ed entrambi le abbiamo scritte sul nostro foglio.

gioco Doppietti

 (decidete voi il modo in cui disporle per giocare: se più ordinatamente facendo una catena in orizzontale oppure come me in verticale. Io mi sono abituata così perchè le focalizzo meglio, ma vedete voi)

* Ora, cambiando una sola lettera alla parola di partenza, dovrete trovarne un'altra di senso compiuto (l'autore non lo specifica, ma io considero validi anche gli aggettivi, i verbi, i nomi propri ecc...quasi tutto insomma)

Es: cambiando la lettera M, ho trovato LATITA.

* e da questa ne dovrete quindi ricavare un'altra e poi un'altra ancora e così via finchè, parola dopo parola, arriverete alla parola d'arrivo

 


 

* Si deve cercare di raggiungere la parola d'arrivo con il minor numero di passaggi possibili

Es: in questo caso, con le parole VASTO - RISSA, io ho impiegato (ben) 12 passaggi e Maurizio (ben)10, quindi sarebbero questi i punteggi da segnare.

 


 

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Vince chi, dopo un numero concordato di manche, realizza in totale il punteggio più basso. Il che presuppone che, alla fine di ogni manche, si aspetti che tutti quanti compiano il viaggio da una parola all'altra e poi si controlli se le parole sono valide e si contino quanti sono stati i passaggi effettuati. 


facciamo delle varianti?

 

Vi accorgerete giocandolo che il gioco è molto appassionante, ma non proprio facile facile...probabilmente è appassionante proprio per questo.

Una variante, chiamiamola così, che potreste adottare è questa: dato che le coppie di parole si scelgono a caso e purtroppo alcune sembrano impossibili da giocare, per lo meno lì per lì nella frenesia del gioco, in  alcuni casi potete decidere insieme, se non producono risultati, di sostituirle con altre.




Inoltre, per far sì che il gioco risulti più snello, si potrebbe pensare che il primo che arriva alla parola d'arrivo non aspetti che finiscano tutti col loro comodo...ma conti fino a un certo numero stabilito (es: fino a 10 se si è in due, fino a 30 se si è in tre ecc...) quindi dia lo stop e ognuno scopre il proprio foglio.

A volte, nelle mie sfide coi ragazzi, lo giocavamo anche senza contare: quando uno finisce, il gioco si ferma.

Chiaramente in questo modo, visto che non tutti saranno riusciti ad arrivare alla parola-traguardo, il gioco perde quella caratteristica interessante di impegnarsi a fare meno passaggi possibili e a quel punto risulterà anche un po' difficile dare un punteggio adeguato ad ognuno...chi non lo ha ultimato non potrà certo assegnarsi 0 punti...ma quanto??

Semplificandolo e sveltendolo ulteriormente, specialmente se lo si gioca con giocatori molto giovani o alle prime armi, si potrebbe fare che ogni manche è a se stante e si vince o si perde subito la partita a seconda se si è raggiunto il risultato o no. Io trovo che il gioco sia appassionante anche così, poi quando ci si roda un po' di più, allora si può provare a giocarlo come viene presentato dall'autore. 

Sono sicura comunque che troverete anche altri modi di adattare questo gioco come meglio credete.

Un bel passatempo da giocare anche da soli, provatelo!

 

BUON FINE SETTIMANA!

 

mercoledì 14 giugno 2023

ricordo di un'escursione

Ci sono piccoli lavori, neanche faticosi, che bisognerebbe fare subito, altrimenti ci si ritrova come me a dover eliminare dalla macchina fotografica circa 600 foto! E non sarebbe niente se lo si facesse in blocco, ma in altro modo risulta essere un'operazione assai lunga...e io, guarda un po', ho scelto proprio la strada lunga, riguardandomele una per una: le nostre vacanze e le passeggiate a ritroso nel tempo. 

Tante foto che in parte varrebbe la pena farvi vedere, ma vi risparmio il supplizio, non vi preoccupate 😄

Ne ho scelte per voi solo una manciata scattate circa due anni fa durante un'escursione sull'Altopiano della Vigolana. Questi scatti, secondo me molto simpatici, sono un'occasione per farvi un saluto mentre sono indaffarata a preparare dei post un po' più impegnativi. 

Guardate che buffo questo alpaca !


 

Questi teneri animali si trovavano in un luogo dove non ti aspetteresti certo di incontrarli, cioè presso un rifugio in quota.

 

gli alpaca al Rifugio Casarota

 


Un rifugio raggiungibile per mezzo di un sentiero piuttosto facile e non eccessivamente lungo, ma faticoso per via dell'estrema salita che non offre un attimo di respiro: il Rifugio Casarota

Giunti lassù, io ero così stremata dal caldo, dalla fatica e forse anche dall'altitudine (1572 m.) che ho rinunciato a fare quell'ultimo strappo che ci avrebbe portati al Bus de la Zole (2070 m.) un punto panoramico da cui si abbraccia l'intera Valsugana e le Dolomiti del Brenta. 

Mi è dispiaciuto sì, ma è necessario tener conto dei propri limiti: sfidarli, specialmente alla mia età, sarebbe troppo avventato....oltreché, ripeto, ero proprio sfinita! Ci siamo quindi accontentati, ed è andata bene così, di fare una piacevole sosta al rifugio in buona animal compagnia. 

Se siete curiosi di leggere qualcosa su questo piccolo allevamento di alpaca, potete andare qui a guardare l'intervista alla signora che gestisce il rifugio assieme alla famiglia.



Chissà...forse in un giorno meno caldo e in cui sarò più allenata (risata autoironica) riuscirò ad arrivare là dove due anni fa non sono riuscita... In ogni modo, che riesca o meno nell'intento, mi ricorderò sempre con piacere di quella lunga sosta in compagnia degli alpaca!


mercoledì 7 giugno 2023

more di gelso, qualche idea golosa

Conoscete le more di gelso? Le avete mai assaggiate? Io le ho scoperte che ero già grande: un giorno durante una lunga biciclettata assieme a una mia amica, lungo la strada abbiamo fatto una sosta sotto a un albero, per me misterioso, ricco di frutti neri. E lì, seguendo il suo esempio visto che lei invece sapeva bene che si trattava di un gelso e che quei frutti selvatici erano commestibili, ho assaggiato per la prima volta quelle more. E mi sono piaciute molto: un mix di asprigno e dolce piacevolissimo.

E' poi passato tanto tempo prima che avessi l'occasione di gustare ancora quei particolari frutti e anche se non ricordo in quali posti, sono sicura sia capitato varie volte qua e là nei miei giri con Maurizio. 


il sentiero delle more


Negli ultimi anni però l'appuntamento con le more di gelso è diventato una scadenza fissa legata a un certo luogo: quello della pineta che si snoda proprio dietro alla spiaggia che frequentiamo in primavera-estate.

E' qui che si trova infatti "il sentiero delle more" come l'ha battezzato un bambino. 

 


Gelsi bianchi e gelsi neri, gelsi strapieni di frutti o al contrario del tutto spogli. Non tutti danno dei frutti buoni, ci sono anche le more insapori o con un gusto quasi sgradevole, bisogna insomma addocchiare quegli alberi che producono quelle più gustose e poi...raccoglierle. Naturalmente quando sono ben mature. Appena le toccherete con la mano, si staccheranno all'istante, quindi attenzione che non cadano per terra! I frutti sono molto delicati, si acciaccano facilmente.

 

Nelle mie foto potete vedere le more nere e quelle bianche. 

 

more di gelso nere

 

more di gelso bianche

Quest'ultime non saranno una gran bellezza a vedersi, assomigliano a dei bruconi, però a me piacciono pure quelle, sono infatti molto dolci e senza quel gusto asprino.

Ed ecco il nostro prezioso bottino di more fatto l'ultima volta che siamo stati al mare. In pineta abbiamo trovato molte more già mature, perchè grosso modo il periodo giusto è questo qui, cioè da inizio giugno in poi...

...finchè se ne trovano ancora sugli alberi. Quelle della foto sottostante invece le avevamo raccolte l'anno scorso circa a metà mese.


contenitore con more di gelso bianche e nere


alcune idee mangerecce

 

E dopo la raccolta cosa si fa? Considerando che queste more  hanno una durata piuttosto limitata, bisogna decidere abbastanza in fretta come utilizzarle. 

Certo si possono mangiare così al naturale da sole o aggiungendole nel muesli o allo yogurt la mattina o, se vi piace, usarle per un porridge...idea non male, qui la mia ricetta del porridge con le more di gelso.

Oppure si può pensare di farne una marmellata o una granita. Volete provare?

 

marmellata di more di gelso nere 

 

Questa è stata la seconda volta che ho preparato questa marmellata (che poi sarebbe una confettura...) e ho voluto fotografare alcuni passaggi per farveli vedere. Proprio perchè la mia esperienza in fatto di marmellate fatte in casa, pur avendole viste fare svariate volte da mia mamma quando ero bambina, è quasi nulla, vi posso assicurare che questa ricetta è facilissima, alla portata di tutti.

Mi dispiace di non poter riportare, come sarebbe stato corretto, il link del sito da cui l'ho copiata, ma non avendolo scritto, non sono riuscita più a recuperarlo. Sul web potete trovare tante ricette anche diverse, io per ora ho provato questa e mi ha soddisfatto, quindi la passo volentieri anche a voi.

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Ingredienti:  500 gr. di more di gelso, 60 gr. di zucchero di canna, succo e scorza di 1/2 limone biologico, 1/2 bicchiere d'acqua.

 

come si fa

 

 * Dopo averle pesate, ho lavato delicatamente  le more di gelso. Io ho utilizzato quelle nere (e non vi so dire se sia altrettanto buona anche con quelle bianche) e non ho tolto il picciolo perchè in quelle nere è davvero minuscolo, però se volete farlo vi raccomando di mettervi i guanti...macchiano tantissimo!



* Dunque...dicevo che le ho lavate e poi messe a scolare nello scolapasta. Intanto ho messo sul fuoco un tegame con l'acqua e lo zucchero e ho fatto bollire qualche minuto finchè lo zucchero si è sciolto.



* Ho aggiunto poi il succo e la scorza del limone...(vi ho mai detto che il saporino della scorza è uno dei miei preferiti in assoluto?)

* e infine vi ho messo anche le more.

 


 

*  Man mano che si cuocevano...


* ho iniziato a schiacciare i frutti con la forchetta, ma visto che opponevano una certa resistenza, ho utilizzato anche la schiumarola.


* E poi...le ho lasciate a cuocere, mescolando ogni tanto, per circa 30 o 45 minuti, non ricordo di preciso. Regolatevi voi comunque, sapendo che deve naturalmente avere la consistenza di una marmellata e tenete conto che, una volta che si raffredda, tende a diventare molto densa. Forse la mia lo è un po' troppo...

 

* Durante la cottura, abbiate cura di sterilizzare, facendoli bollire, un barattolo o due di vetro.

*Appena togliete dal fuoco la marmellata, invasatela, chiudete bene i barattoli e capovolgeteli a testa in giù. Per una descrizione più accurata di come invasare e sterilizzare, meglio andare a leggere qui.

* Una volta freddi, rigirateli pure. Come vedete, a me con gr. 500 di more è venuto fuori un solo barattolo di marmellata. Con quella poca rimanente abbiamo fatto l'assaggio. Promossa!

 

Quest'anno ho messo via in dispensa il prezioso barattolo per gustarlo molto più avanti quando saremo in vacanza in montagna, l'anno scorso invece avevo utilizzato subito questa marmellata per farne una crostata con la pasta frolla senza burro.

A parte l'aspetto "incerottato" che hanno sempre le mie crostate (cosa volete, ormai mi sono rassegnata) questo tipo di marmellata gli ha dato davvero una marcia in più...buonissima!

Credo che se poi ci fosse stato perfino uno strato di ricotta, sarebbe stata favolosa. Da provare la prossima volta!


la granita alle more di gelso

 

E ora veniamo alla granita. Eh sì, perchè se di more ne avete raccolte parecchie, non potete rinunciare a provare anche quest'altra ricetta. Ho letto che la granita di more di gelso è tipica della Sicilia, io però l'unica volta che sono andata in vacanza sull'isola, sfortunatamente non l'ho assaggiata. 

Ricordo invece (saran passati quasi 40 anni...) che una mattina io e le mie amiche di vacanza eravamo andate assieme a dei ragazzi siciliani, in un bar di Catania e lì avevo ordinato, curiosa, una granita al caffè con panna accompagnata da una brioche. Quanto mi era piaciuta quella colazione così insolita per me! Quel momento è stampato ancora nella mia memoria.

Ma non divaghiamo troppo che poi vi annoiate, torniamo dunque alla ricetta che ho trovato sul web e che ho seguito. Anche in questo caso purtroppo non mi sono appuntata il sito, excuse me...

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Ingredienti per 6 (poi ognuno la adatta come vuole): circa 600 gr. di more nere, 300 gr. di zucchero, 300 gr. di acqua, succo di un limone. 

 

come si fa

 

 * Lavate le more, tagliate o togliete i piccioli (raccomandato soprattutto per le bianche che hanno i gambini lunghi), quindi asciugatele con la carta da cucina e ponetele in freezer per 30 minuti.

 * Preparate uno sciroppo mettendo sul fuoco un tegamino con l'acqua e lo zucchero, ma spegnete prima che arrivi a bollore. Versatelo in una ciotola capiente.

* Prendete le more dal freezer e frullatele con il succo di limone, quindi aggiungetele allo sciroppo ormai raffreddatosi.

 * Riempite con la purea di frutta un contenitore in plastica o acciaio dotato di coperchio (coperchio che però dovrete solo appoggiare, non chiudere completamente!) e ponetelo in freezer. 

* Ora non dovrete fare altro che mescolare la granita ogni mezz'ora per...diciamo dalle 3 alle 5 ore circa! Questo per mantenere quella cremosità tipica della granita siciliana. 


Servire così o con panna, una vera golosità quest'ultima! 

Foto con la granita che ho fatto lo scorso anno, scusate se la mia unghia è leggermente scura, ma le more macchiano maledettamente.

 

 

Vi mostro anche la foto della granita di quest'anno che ho preparato pochi giorni fa con le more bianche...e niente, nonostante l'avessi praticamente sommersa di panna (si vede un po' che sono golosa?) a me questa non è piaciuta, non so forse ho sbagliato qualcosa, ma ho sentito un retrogusto amarognolo che non me l'ha fatta amare.

 

La prossima volta userò le bianche per fare altre cose, vedete voi se invece volete sperimentarla, magari vi piace.

more di gelso bianche e nere

P.S. Se vi interessa conoscere anche le proprietà di questi frutti, potete andare a leggerle in questo sito.

 

Un dolce saluto a tutti!

sabato 3 giugno 2023

L' arca di Noè e Il pranzo della Regina (giochi a chiave)

 Da quando ho ripreso a scrivere sul mio blog, i giochi mi hanno un po' preso la mano... Mi rendo conto che tale argomento possa non interessare molti di voi che mi seguite e avete altre passioni, visto però che il blog per me è un bel passatempo e non certo un dovere, penso sia bene lasciarsi guidare da ciò che ispira.

E una bella fetta di ciò che mi ispira e mi piace, qui sul mio Diario Figurato, è ora occupata ingombrantemente dai giochi, dal desiderio di condividere quello che ho insegnato per anni con entusiasmo. 

Sarà pure dovuto al fatto che ho archiviato nella mia testa e nei miei schedari tanto di quel materiale su questo tema, che mi farebbe piacere potesse essere utile a chi sta lavorando in campo educativo, adesso che io mi sono ritirata. Alleggerisco quindi i miei scaffali, perchè volenti o nolenti bisogna pur farlo, e trasferisco qui in questa pagina che amo, tante attività, giochi, passatempi super collaudati negli anni. 

Materiale utile non solo a chi lavora in questo settore, ma naturalmente, come ho ripetuto spesso, alle famiglie e ai gruppi di amici.  Spero che invoglino anche voi, cari miei followers a giocare, perchè forse è vero, io ci credo, che...

L’uomo non smette di giocare perché invecchia, ma invecchia perché smette di giocare.
(George Bernard Shaw)

 

 GIOCHI A CHIAVE

 

Tutto 'sto cappello, per mostrarvi due giochi a chiave che presentano un meccanismo piuttosto simile. Meccanismo che, come vedremo, dovrà essere scoperto. 

Sì, perchè i giochi a chiave sono quelli in cui bisogna indovinare il meccanismo del gioco, quindi di sicuro mettono in moto il cervello. E le persone, bambini, giovani o adulti che siano, si incuriosiscono sempre quando c'è qualcosa da indovinare. 

Può essere che 

* un giocatore esca dalla stanza o si allontani, mentre gli altri disposti solitamente in cerchio seduti vengono istruiti sul gioco, poi quello che era fuori rientra e deve scoprire il meccanismo tramite domande,

* oppure, come in questi due giochi che vi illustrerò, è solo il conduttore (o al limite pochi altri del gruppo) a sapere il meccanismo, mentre tutti gli altri giocatori hanno il compito di indovinare come funziona il gioco.

Aggiungo solo che i giochi in cui bisogna indovinare qualcosa, sono in genere giochi tranquilli che di solito si svolgono seduti e se ne trovano molti adatti anche a giovani e adulti, ma li vedremo in seguito. Ora occupiamoci di questi due più adatti ai bambini.


L'Arca di Noè

 

Aurelio Luini, Arca di Noè. Foto scaricata dal web



 

con chi si gioca

Adatto a bambini non troppo piccoli e a gruppi piccoli o numerosi, ma non eccessivamente, perchè a mio avviso se si dilunga più di tanto senza risultati, potrebbe diventare noioso. Meglio quindi se all'interno (oltre al conduttore) ci sia qualcuno che già lo conosca, ma che non spifferi tutto agli altri!

 

dove si gioca 

Dovunque, al chiuso o all'aperto. Va bene sia se avete a disposizione una stanza con sedie a sufficienza, ma anche un angolo di giardino, di un parco, di un cortile.

come si gioca

Il conduttore del gioco, la persona cioè a conoscenza del meccanismo, farà la parte di Noè. Tutti gli altri giocatori, disposti in fila indiana, si presenteranno davanti a lui e uno per volta gli chiederanno il permesso di salire sull'Arca. La domanda che gli porranno sarà:

 "Sono un .....(il bambino dice il nome di un animale), posso salire?"

Noè, a seconda del nome di animale pronunciato, risponderà con un un o un no. Se l'animale andrà bene, il giocatore si sistemerà vicino a Noè, altrimenti dovrà andare in fondo alla fila e riprovare. Il gioco termina quando tutti saranno saliti sull'arca di Noè


LA CHIAVE

Il meccanismo da scoprire è questo: per poter salire sull'arca, ognuno dovrà dire il nome di un animale che inizi con la lettera iniziale del proprio nome.

Es: se una bambina si chiama Alessandra, potrebbe dire "Sono un airone." Ma andrebbe bene anche "Sono un'acciuga" o altro animale che inizi con A.

Potrebbe verificarsi però che il conduttore non conosca ancora il nome di una parte di bambini, in questo caso potrebbe farsi aiutare da chi li sa, oppure chiedere semplicemente..."Tu come ti chiami?" 

Un aiutino ci può stare, come pure semplificare un po' il gioco facendo dire "Mi chiamo Sonia e sono un..." Pronunciare questa frase, con associato il proprio nome a quello dell'animale, aiuta meglio i bambini a scoprire il meccanismo.


Il pranzo della Regina

 

Vittoria e Abdul film, foto dal web

Leggermente più complesso, ma sullo stesso tono di quello di prima, anche questo gioco richiede uno spazio al chiuso o all'aperto. Consiglio di farlo tutti seduti in cerchio...in fondo siamo al pranzo della Regina!

come si gioca 

La Regina sarà impersonata anche qui da chi già conosce il meccanismo. Consiglio, anche in questo caso, almeno qualcun altro che sappia il gioco, perchè vedere l'esempio permette a chi non lo conosce di arrivare prima alla soluzione. 

Mentre si è tutti seduti in cerchio, uno si alza, va al cospetto della Regina, fa un inchino e si presenta in questo modo:

"Mi chiamo ...(il bambino dice il proprio nome), ....(il bambino dice il proprio cognome), vengo da...(il bambino dice il nome della città da cui viene) e vi porto in dono ...(nome di un oggetto), ...(nome di un secondo oggetto), ...(nome di un terzo oggetto)"

Se il bambino elencherà tre oggetti che vanno bene, la Regina lo farà sedere accanto a sè, in caso contrario tornerà a sedersi dov'era e tenterà ancora aspettando nuovamente il suo turno. Se però uno o due degli oggetti portati in dono risultavano esatti, la Regina glielo comunicherà prima che lui torni al posto.

 Anche in questo secondo gioco a chiave, il gioco sarà compiuto quando tutti i giocatori avranno indovinato il meccanismo.

LA CHIAVE

Ecco qua rivelato il meccanismo: le tre cose portate in dono dovranno avere le iniziali del nome, del cognome e della città del giocatore.

Es: "Mi chiamo Fred Flintstone, vengo da Bedrock e le porto in dono un  fischietto, un fiammifero e una bicicletta."

 Tutto chiaro? Se non mi sono spiegata bene, chiedete pure. Le domande sono ben accette!

 

P.S. il conduttore, che come abbiamo detto è chi conosce il meccanismo, non dev'essere necessariamente un adulto, ma qualcuno comunque in grado di tenere le redini del gioco.

 

Buon divertimento!