venerdì 31 gennaio 2014
un mese da Carla Colombo
Ecco la sorpresa che vi avevo annunciato: una mostra, la mia prima mostra!
Carla Colombo, bravissima pittrice e amica di blog, mi ospiterà infatti per l'intero mese di febbraio su La Vostra Arte di Carla Colombo uno spazio che lei mette generosamente a disposizione degli artisti, perchè oltre a produrla lei l'Arte ama anche promuoverla. Tra l'altro c'è da dire che oltre a prendersi la briga di organizzare la personale on line, cosa non da poco, prende sempre parte molto attivamente al dialogo con i lettori commentatori. Infaticabile insomma...chi la conosce lo sa bene.
Immagino però che vi chiediate cosa diavolo ci faccia io in mezzo ad illustri artisti...eh, me lo chiedo anch'io, però l'idea della mostra l'avevo accarezzata più volte (sapete quei sogni ad occhi aperti che ogni tanto si fanno?) ed ora che l'opportunità c'era non potevo mica tirarmi indietro!
Spero solo di non farci una bruttissima figura, io sono molto emozionata e in questo momento mi vorrei nascondere...Se vorrete quindi venire di là nel suo blog per darmi man forte, ne sarò felice.
Un grazie di cuore naturalmente a lei, la grande Carla, che ha fatto sì che questo sogno si realizzasse e...vada come vada!
domenica 26 gennaio 2014
dodici mesi calendaristici...si chiude il libro!
Perchè questo post? Vi starete chiedendo: "ce n'era proprio bisogno?" Capisco che dopo dodici mesi di calendario è chiedervi troppo di leggere ancora qualcosa sull'argomento, ma per me questo post chiude in modo ufficiale il "libro" nel senso che l'ho proprio messo via e già un pò mi manca.
E' questa una riflessione finale su un'avventura artistica per me del tutto nuova, più un bisogno mio di tirare le fila, quindi se vorrete passare oltre lo capirò, non preoccupatevi.
Sì, dal punto di vista creativo posso senz'altro dire che questa è stata l'esperienza che nell'anno appena lasciato alle spalle mi ha coinvolto di più, che ha coinvolto il mio blog e voi lettori affezionati, ma non solo. Più o meno parallelamente c'è stato anche il doppio canale di facebook, doppio perchè oltre che nella mia pagina, di volta in volta i miei mesi figurati li postavo anche su quella delle calendar journaliste straniere: un gruppo di donne di età differenti, provenienti da varie parti del mondo (anche se in stragrande maggioranza penso americane) che mi ha sostenuto con apprezzamenti calorosi. A volte, confesso, non sempre è stato facile capirsi e devo aver fatto, in inglese, degli strafalcioni tremendi, ma è bello anche aprirsi al mondo con i propri limiti....
Ho voluto parlare di questo gruppo, perchè visto che là si continuerà con il "challenge 2014", questa segnalazione potrebbe interessare anche qualcun'altra/o di voi che mi state leggendo.
Da parte mia, lo dico con dispiacere, ma quest'anno salto...continuerò a guardarmeli i calendari delle altre, senza però produrli. Non è una sconfitta, anzi direi che per me è una grande vittoria essere riuscita a portare avanti, per un intero anno, ciò che mi ero prefissa. Quando una cosa appassiona, se ne trascurano altre per dedicarcisi, ed io l'ho fatto. Ora però per due anni di fila non credo che resisterei..
A parte il lato "relazionale" di questo progetto, un aspetto per me importantissimo, vitale, c'è stato però anche quello più individuale: tutto il lavoro e il percorso che ho fatto da sola. E qui mi diramo in due branche...
IL DISEGNO
Certamente è stata la parte più fantasiosa. Le mie donnine, mese dopo mese hanno preso vita tra le caselle, hanno giocato, si sono arrampicate, allungate, rilassate. Hanno riso,
sorriso, ma anche mostrato il loro lato serio
ed hanno via via conquistato sempre più sicurezza. L'esercizio del disegnare costantemente è stato molto utile ed ingegnarsi per trovare il tema del mese, così come realizzare i giorni dello schema, è stata una gran bella sfida.
Contemporaneamente, la sperimentazione delle tecniche è stata anch'essa alquanto appassionante. E' vero che non mi sono lanciata molto in quelle che erano per me, a prima impressione, più difficili anche se sono forse le più tipiche dell'art journal. Parlo cioè dello stamping, pittura, stencil e altro che non riesco neanche a decifrare dalla sola osservazione dei lavori delle altre.
Ho provato però tante cose in cui fino ad ora non mi ero avventurata così tanto: ho colorato con le matite sul gesso acrilico,
ho arzigogolato con colle glitterate,
ho utilizzato il collage in un modo un pò diverso dal solito,
mi sono impegnata nelle sfumature (che sono abbastanza estranee al mio modo di disegnare)
ho creato sfondi "texturizzati"
ed ho provato a trasferire sulla carta pratiche sperimentate in altri ambiti, come la cartapesta.
IL DIARIO
Il diario...era da tempo che non ne scrivevo uno. Di sicuro però lo spazio delle caselline era molto compresso e ciò mi ha portato ad un esercizio di sintesi che ha raggiunto il massimo nel mese di ottobre: ricordate le castagne con i piccoli collage simbolici?
No, non è stato facile limitare il numero delle parole, spesso infatti strabordavano dai riquadri. Avevo sempre qualcosa da scrivere, ogni giorno, anche quando non succedevano grandi cose: poteva essere un pensiero, un'emozione, un episodio, un incontro, un litigio, qualunque cosa insomma. L'impegno quotidiano è stato in alcuni periodi, ad esempio d'estate, un pochino pesante, così mi è capitato di saltare alcuni giorni, ma in genere prendevo qualche appunto e poi mi rimettevo in pari.
C'è stato un aspetto interessante nella stesura di questo tipo diario che all'inizio non avevo considerato abbastanza cioè quello della "privacy". Se appena iniziato a compilarlo, avevo sempre un occhio esterno sul contenuto di ciò che stavo scrivendo (era quasi una sorta di diario "pubblico", in fondo) col passar del tempo questo quadernone ha preso la piega di un diario più intimo.
Non dico di avere mai abbandonato del tutto la consapevolezza che tante persone avrebbero potuto vedere ciò che avevo affidato alle sue pagine, sia nel largo ambito del virtuale che in quello più ristretto delle amicizie (a chi non piace dare una sbirciatina?! visto che ero io stessa a mostrarlo), però...sì, ammetto che a volte ha preso il sopravvento quel bisogno di confidarsi come se fossimo stati solo noi due: io e il mio calendar art journal.
Basta dare anche un'occhiata sulla mia barra laterale per trovarli lì tutti in fila. Ci staranno ancora per poco però, perchè come ho detto sopra, l'avventura si è ormai conclusa.
Aggiorno oggi, il giorno dopo, il mio post aggiungendo anche il link della copertina...un particolare non meno importante
Se dovessi scegliere il mio preferito tra questi dodici mesi figurati sarebbe impossibile, in un modo o nell'altro sono affezionata a tutti quanti, ma a voi qual è che è piaciuto di più che sono curiosa?
A presto con una bella sorpresa!
E' questa una riflessione finale su un'avventura artistica per me del tutto nuova, più un bisogno mio di tirare le fila, quindi se vorrete passare oltre lo capirò, non preoccupatevi.
Sì, dal punto di vista creativo posso senz'altro dire che questa è stata l'esperienza che nell'anno appena lasciato alle spalle mi ha coinvolto di più, che ha coinvolto il mio blog e voi lettori affezionati, ma non solo. Più o meno parallelamente c'è stato anche il doppio canale di facebook, doppio perchè oltre che nella mia pagina, di volta in volta i miei mesi figurati li postavo anche su quella delle calendar journaliste straniere: un gruppo di donne di età differenti, provenienti da varie parti del mondo (anche se in stragrande maggioranza penso americane) che mi ha sostenuto con apprezzamenti calorosi. A volte, confesso, non sempre è stato facile capirsi e devo aver fatto, in inglese, degli strafalcioni tremendi, ma è bello anche aprirsi al mondo con i propri limiti....
Ho voluto parlare di questo gruppo, perchè visto che là si continuerà con il "challenge 2014", questa segnalazione potrebbe interessare anche qualcun'altra/o di voi che mi state leggendo.
Da parte mia, lo dico con dispiacere, ma quest'anno salto...continuerò a guardarmeli i calendari delle altre, senza però produrli. Non è una sconfitta, anzi direi che per me è una grande vittoria essere riuscita a portare avanti, per un intero anno, ciò che mi ero prefissa. Quando una cosa appassiona, se ne trascurano altre per dedicarcisi, ed io l'ho fatto. Ora però per due anni di fila non credo che resisterei..
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A parte il lato "relazionale" di questo progetto, un aspetto per me importantissimo, vitale, c'è stato però anche quello più individuale: tutto il lavoro e il percorso che ho fatto da sola. E qui mi diramo in due branche...
IL DISEGNO
Certamente è stata la parte più fantasiosa. Le mie donnine, mese dopo mese hanno preso vita tra le caselle, hanno giocato, si sono arrampicate, allungate, rilassate. Hanno riso,
sorriso, ma anche mostrato il loro lato serio
Contemporaneamente, la sperimentazione delle tecniche è stata anch'essa alquanto appassionante. E' vero che non mi sono lanciata molto in quelle che erano per me, a prima impressione, più difficili anche se sono forse le più tipiche dell'art journal. Parlo cioè dello stamping, pittura, stencil e altro che non riesco neanche a decifrare dalla sola osservazione dei lavori delle altre.
Ho provato però tante cose in cui fino ad ora non mi ero avventurata così tanto: ho colorato con le matite sul gesso acrilico,
ho arzigogolato con colle glitterate,
ho utilizzato il collage in un modo un pò diverso dal solito,
mi sono impegnata nelle sfumature (che sono abbastanza estranee al mio modo di disegnare)
ho creato sfondi "texturizzati"
ed ho provato a trasferire sulla carta pratiche sperimentate in altri ambiti, come la cartapesta.
IL DIARIO
Il diario...era da tempo che non ne scrivevo uno. Di sicuro però lo spazio delle caselline era molto compresso e ciò mi ha portato ad un esercizio di sintesi che ha raggiunto il massimo nel mese di ottobre: ricordate le castagne con i piccoli collage simbolici?
No, non è stato facile limitare il numero delle parole, spesso infatti strabordavano dai riquadri. Avevo sempre qualcosa da scrivere, ogni giorno, anche quando non succedevano grandi cose: poteva essere un pensiero, un'emozione, un episodio, un incontro, un litigio, qualunque cosa insomma. L'impegno quotidiano è stato in alcuni periodi, ad esempio d'estate, un pochino pesante, così mi è capitato di saltare alcuni giorni, ma in genere prendevo qualche appunto e poi mi rimettevo in pari.
C'è stato un aspetto interessante nella stesura di questo tipo diario che all'inizio non avevo considerato abbastanza cioè quello della "privacy". Se appena iniziato a compilarlo, avevo sempre un occhio esterno sul contenuto di ciò che stavo scrivendo (era quasi una sorta di diario "pubblico", in fondo) col passar del tempo questo quadernone ha preso la piega di un diario più intimo.
Non dico di avere mai abbandonato del tutto la consapevolezza che tante persone avrebbero potuto vedere ciò che avevo affidato alle sue pagine, sia nel largo ambito del virtuale che in quello più ristretto delle amicizie (a chi non piace dare una sbirciatina?! visto che ero io stessa a mostrarlo), però...sì, ammetto che a volte ha preso il sopravvento quel bisogno di confidarsi come se fossimo stati solo noi due: io e il mio calendar art journal.
DONNINE PER 12 MESI
Dato che mi hanno accompagnato durante tutto l'anno ve le ripresento: eccole qui, mese dopo mese. Ve le ricordate? Se cliccate sulle scritte andrete al post corrispondente, dove potrete vedere, se già non li avete visti, anche ciascun paginone nel suo insieme e nei particolari.Basta dare anche un'occhiata sulla mia barra laterale per trovarli lì tutti in fila. Ci staranno ancora per poco però, perchè come ho detto sopra, l'avventura si è ormai conclusa.
Aggiorno oggi, il giorno dopo, il mio post aggiungendo anche il link della copertina...un particolare non meno importante
Se dovessi scegliere il mio preferito tra questi dodici mesi figurati sarebbe impossibile, in un modo o nell'altro sono affezionata a tutti quanti, ma a voi qual è che è piaciuto di più che sono curiosa?
A presto con una bella sorpresa!
domenica 19 gennaio 2014
con Elton sono tornata ragazzina
Orfana del Calendar Art Journal 2013, bellissimo progetto che però non mi sono sentita di portare avanti per un altro anno, non ho però abbandonato del tutto la nuova scoperta che avevo fatto cioè l'art journal.
Quadernone a spirale alla mano, mi sono messa d'impegno per realizzare la mia prima pagina a tema. Quale? Quello proposto dalle Scrappin' Sisters (un blog molto interessante se vi incuriosisce questa forma espressiva) per la sfida mensile, ovvero l'attore/ice o cantante preferito/a.
La scelta non è stata facile, perchè sia in campo cinematografico che musicale c'erano moltissimi artisti che mi piacevano. Mi sono allora lasciata suggestionare anche dal personaggio, che fosse un minimo "coreografico", in modo potesse offrirmi spunti interessanti su cui lavorare.
E così sono tornata ragazzina...anzi ritornata visto che di lui nel mio blog ne avevo già parlato qui. Sì, proprio sir Elton John, il cantante musicista inglese che negli anni '70 raggiunse il successo anche qui in Italia, per me dotato di irresistibile fascino trasmessomi non tanto dalla sua bellezza (beh, insomma niente a che vedere col suo conterraneo Sting che, coi Police, esordì comunque più tardi) ma dal ritmo trascinante del suo piano e di quella voce che poteva inerpicarsi senza timore su per frenetiche strofe oppure illanguidirsi in dolci melodie.
E il look...come poteva non colpire con quelle zeppone ai piedi, gli abiti stravaganti e luccicanti e quegli estrosi occhiali da vista? In fondo nel panorama musicale di quei tempi un tipo come Reginald si stagliava per la sua diversità e a me questo piaceva molto.
Il mio lavoro l'ho quindi dedicato a questo mio primo idolo straniero e alle prime canzoni che ho ascoltato e canticchiato: la rockeggiante "Crocodile rock" che mi ha ispirato questa pagina,
uno scatenato coccodrillo che suona allo stesso piano di Elton John,
e "Daniel", più intimista e malinconica, che compare qui sotto scritta dentro alla cornice
della pagina di sinistra.
Ho postato anche il video, perchè penso che alcuni miei lettori non conoscano questa canzone, e poi perchè fa tenerezza ed anche un pò ridere vedere come ballavano i giovani di allora...
Tornando al mio AJ, simboli eltoniani come gli occhiali non potevano mancare,
così come gli stivaletti con la zeppa
e naturalmente il pianoforte che si snoda per tutta la pagina di destra.
I materiali utilizzati? Immagini fotocopiate del cantante, pennarelli, plastica trasparente riciclata da scatole per fare le lenti degli occhiali, penna a gel luccicante per la pelle del coccodrillo, penna argento a "pasta tridimensionale" per incorniciare con arzigogoli le immagini
e tanto smalto: rosso, per la montatura, e trasparente glitterato...tanto da ubriacarmi: mai più!
Invece con le sfide art journalistiche ho continuato..lo si può notare dalla prolungata assenza dai vostri blog e dal mio. Mi dispiace, eppure non riesco proprio a smettere di disegnare...spero solo di rinsavire presto!
Quadernone a spirale alla mano, mi sono messa d'impegno per realizzare la mia prima pagina a tema. Quale? Quello proposto dalle Scrappin' Sisters (un blog molto interessante se vi incuriosisce questa forma espressiva) per la sfida mensile, ovvero l'attore/ice o cantante preferito/a.
La scelta non è stata facile, perchè sia in campo cinematografico che musicale c'erano moltissimi artisti che mi piacevano. Mi sono allora lasciata suggestionare anche dal personaggio, che fosse un minimo "coreografico", in modo potesse offrirmi spunti interessanti su cui lavorare.
E così sono tornata ragazzina...anzi ritornata visto che di lui nel mio blog ne avevo già parlato qui. Sì, proprio sir Elton John, il cantante musicista inglese che negli anni '70 raggiunse il successo anche qui in Italia, per me dotato di irresistibile fascino trasmessomi non tanto dalla sua bellezza (beh, insomma niente a che vedere col suo conterraneo Sting che, coi Police, esordì comunque più tardi) ma dal ritmo trascinante del suo piano e di quella voce che poteva inerpicarsi senza timore su per frenetiche strofe oppure illanguidirsi in dolci melodie.
E il look...come poteva non colpire con quelle zeppone ai piedi, gli abiti stravaganti e luccicanti e quegli estrosi occhiali da vista? In fondo nel panorama musicale di quei tempi un tipo come Reginald si stagliava per la sua diversità e a me questo piaceva molto.
Il mio lavoro l'ho quindi dedicato a questo mio primo idolo straniero e alle prime canzoni che ho ascoltato e canticchiato: la rockeggiante "Crocodile rock" che mi ha ispirato questa pagina,
uno scatenato coccodrillo che suona allo stesso piano di Elton John,
della pagina di sinistra.
Ho postato anche il video, perchè penso che alcuni miei lettori non conoscano questa canzone, e poi perchè fa tenerezza ed anche un pò ridere vedere come ballavano i giovani di allora...
Tornando al mio AJ, simboli eltoniani come gli occhiali non potevano mancare,
così come gli stivaletti con la zeppa
e naturalmente il pianoforte che si snoda per tutta la pagina di destra.
I materiali utilizzati? Immagini fotocopiate del cantante, pennarelli, plastica trasparente riciclata da scatole per fare le lenti degli occhiali, penna a gel luccicante per la pelle del coccodrillo, penna argento a "pasta tridimensionale" per incorniciare con arzigogoli le immagini
e tanto smalto: rosso, per la montatura, e trasparente glitterato...tanto da ubriacarmi: mai più!
Invece con le sfide art journalistiche ho continuato..lo si può notare dalla prolungata assenza dai vostri blog e dal mio. Mi dispiace, eppure non riesco proprio a smettere di disegnare...spero solo di rinsavire presto!
lunedì 6 gennaio 2014
doppio cuore a spicchi da appendere
Di nuovo buon anno a tutti, scusate se mi sono presa un bel pò di riposo virtuale, ma ci voleva anche quello. Primo lavoretto del 2014...quello che avete visto in anteprima nel post precedente.
Durante le feste appena trascorse, si è presentato il momento di utilizzare la sagoma cuore che vi avevo presentato tempo fa. Quest'anno il periodo natalizio l'ho affrontato, come vi ho già detto, con molta, molta calma, ma totalmente con le mani in mano non sono ugualmente stata....
Su pinterest avevo visto una bella decorazione in carta che mi piaceva molto, così ho pensato anch'io di realizzare qualcosa di simile, ma con una forma che avevo già pronta, quella appunto a doppio cuore.
doppio cuore a spicchi da appendere
Ho così ridotto il disegno in queste dimensioni, l'ho fotocopiato ed ho preparato un modellino in cartoncino tagliando via la parte che in questa figura è di colore rosa.
L'ho ricalcato per otto volte sul retro di un cartoncino leggero a fantasia, ma se non piace l'idea di avere tanti "spicchi" ne potrete preparare anche meno: farete più in fretta con un risultato forse ugualmente soddisfacente.
Poi con un paio di forbicine ho ritagliato sia il cuore esterno che quello interno. La parte più difficoltosa per chi non è molto pratico potrebbe essere quella di tagliar via la sagomina interna, ma se puntate le forbici al centro della forma
per poi risalire verso il contorno, il lavoro sarà più semplice e pulito.
A questo punto ci si può dedicare, se si vuole, alla decorazione. Beh, questo dipende anche dai tipi di carta che sceglierete. Quelle che ho adoperato io erano già belle di per sè quindi mi sono limitata a ripassare il contorno dei cuori con penne a gel luccicanti, o poco di più.
Ho quindi piegato tutti i cuori a metà (lungo la verticale) tenendo la fantasia all'interno
e ho incollato (con colla stick) metà cuore di uno con metà cuore di un altro. Poi metà cuore del secondo con metà del terzo e così via fino all'ottavo. Questa a mio parere è la fase più delicata, perchè le due metà dovrebbero (eh, già...dovrebbero!) combaciare perfettamente. Temo che la mia sagoma non sia del tutto simmetrica...pardon.
E' molto probabile quindi che occorra dare una sistematina: forbicine alla mano, sforbiciate dove serve!
Una volta che vi troverete in mano qualcosa che assomiglia ad un libro di cuori aperto,
prima di chiuderlo, dovrete pensare a che cordoncino (o nastrino sottile) usare per appenderlo e come abbellire l'ornamento: perle, campanellini, fiocchi ecc...
Quando avete deciso, prendete il cordoncino, piegatelo a metà e prendete grosso modo le misure: calcolate un tanto per far l'anello, un altro tot per l'altezza del cuore multiplo ed infilatelo, così doppiato, dentro la o le perle adatte, tenete conto che in fondo dovrete farci anche un nodo di chiusura. Ecco, quella è la lunghezza che vi servirà.
Ho passato quindi un pennello intriso di vinavil lungo l'asse della mia decorazione,
vi ho appoggiato ben teso il nastro che avevo preparato,
poi ho spalmato di colla entrambe le metà rimaste aperte (il primo e l'ultimo cuore) e le ho ben premute assieme. Visto che questo tipo di colla ci metterà molto di più ad asciugare, dovrete cercare di non far spostare nel frattempo il nastrino centrale.
Ho finito di sistemare il pendaglio ed ho fatto un nodo per fissare le perle.
Il cuore a spicchi è pronto! E' una cosa semplice, niente di strabiliante, ma spero vi piaccia almeno un po', io mi ci sono appassionata e ne ho realizzati diversi che ho regalato per accompagnare bigliettini, regalini, sacchettini con le mie meringhe..ma di questo vi parlerò un'altra volta.
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Io vi ho logicamente presentato la mia versione, ma voi potrete attingere alla vostra fantasia sperimentando carte decorate a mano, applicazioni varie o altri tipi di pendagli. Anche ricorrere a materiali di riciclo potrebbe essere interessante.
Le feste natalizie sono purtroppo già sfumate e sarebbe fuori luogo preparare adesso un addobbo per l'albero (forse per il prossimo anno?!), ma un cuoricino così potrebbe andar bene anche per altre occasioni, cosa dite?
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