Ve lo ricordate, e mi rivolgo soprattutto a chi ha superato da tempo "gli anni verdi", quante falene volteggiavano un tempo attorno alle lampadine accese? Che fine hanno fatto?
La distruzione dell'habitat naturale e l'uso di insetticidi o altre sostanze chimiche, hanno fatto sì che il numero delle farfalle e di altri insetti si sia sensibilmente ridotto. Le farfalle sono infatti importanti "indicatori biologici" della qualità dell'ambiente, un pò come l'ululone dal ventre giallo, per esempio. La loro presenza ci segnala cioè l'integrità o il degrado di un dato territorio.
Se vivete a contatto con la natura, avrete comunque ancora la fortuna di vedere volteggiare questi graziosi insetti. In quanto a me invece, che vivo in città, devo accontentarmi di incontri occasionali!
Queste foto sono state scattate, durante le nostre vacanze, da Ma. che ha colto l'attimo fuggente per fotografarle "al volo". Non sono certo scatti da professionista, ma spero che vi suscitino almeno in parte l'emozione che abbiamo provato noi a vederle dal vero!
Le farfalle ...a casa loro
Guardate questi fiori fotografati in Puglia. Il loro profumo ha attirato..

..una
" Papilio Machaon", il Macaone. Pensate che potrebbe averne sentito l'odore addirittura da una distanza di sei, sette chilometri! Che ne dite, bella vero la sua livrea gialla striata di nero?

In quest'altra foto, scattata in Spagna, in Costa Brava, potete vedere una grossa farfalla appoggiata su un ramo. I suoi occhi enormi sono composti da centinaia di lenti che le permettono una visione panoramica ma sfuocata del mondo circostante.

Una piccola farfalla questa
"Lysandra Bellargus", ma che meraviglia il suo corpo turchese, i toni sabbia delle ali e le antenne a righine! Questa l'abbiamo sorpresa su una pianta grassa nell'isola di Rab, in Croazia.

L'ultima, di grande dimensioni, presenta sulle ali delle belle striature zebrate dall'aspetto assai "grafico". E' la
"Charaxes Jasius". Lo foto è stata scattata anch'essa in Croazia, sull'isola di Losinj. Pensate che questa farfalla si era infilata dentro al nostro sacchetto di susine, attirata dal loro odore. Così l'abbiamo invitata a fare uno spuntino con noi!
Indovinate un pò dove si trovano le sue papille gustative! Nelle zampe... riuscite ad immaginarvelo?!

Per niente impaurita dalla nostra presenza, ha continuato a succhiare mentre Ma. le scattava alcuni primi piani.

Quel tubicino che ha introdotto nella polpa è la sua proboscide (non ce l'hanno solo gli elefanti, a quanto pare!), con la quale aspira il nettare dei fiori e i succhi della frutta. Quando non la usa, la tiene arrotolata sotto al capo.
Vi mostro infine la foto di un grosso e coloratissimo bruco. Così grosso che può raggiungere perfino gli 8 centimetri! E' il
bruco della "Hyles Euphorbiae", una falena rosa e grigia. Si chiama così perchè si nutre di Euforbie, la pianta che vedete in foto.
Questa pianta contiene un lattice velenoso che viene digerito dal bruco, il quale diventa un pasto sicuramente poco gradito a chi se lo vorrebbe mangiare! I suoi colori così vivaci e sgargianti stanno proprio ad avvisare i predatori che non è affatto commestibile. Una forma di difesa, in pratica!

E poi....da bruco si trasformerà in una bella farfalla, ma questo non sto qui a spiegarvelo!