Domenica. Oggi io e Ma. abbiamo deciso di andare in montagna a fare una passeggiata. Dove? Al confine tra la Romagna e la Toscana.
Alzata non troppo mattiniera, è pur sempre domenica, colazione al bar e poi via in macchina verso la nostra meta.
A Santa Sofia la prima sosta per comprare i panini, fatti "sul posto". Peròòò...fa ancora caldo qui!
Risaliamo in macchina. Tanti tornanti ed il profumo dolcissimo delle ginestre. Che giornata splendida.
Arrivati! L'aria è fresca, la temperatura è ideale per camminare. Siamo al Passo della Calla, il posto da cui parte il "nostro" sentiero. L'intenzione è di farne solo un tratto, sapete ,ormai è mezzogiorno passato ed poi sono fuori allenamento...Ho intenzione però di condividere con voi questa bella passeggiata, quindi mi sono portata dietro la macchina fotografica.
Ecco, voglio scattarne proprio una al cartello segnaletico...oh, noo! C'è la batteria scarica! Come faccio, adesso? Mi viene in mente che nello zaino ho messo un quaderno e una penna ("febbre da blog", ne sapete qualcosa?) e così decido di fare alcuni schizzi al posto delle foto.
Ci avviamo. Anche se il sentiero segue un crinale, è largo, agevole. Qualche salita, non troppo ripida, qualche discesa, un pò di pianura.
Durante il cammino incontriamo diverse persone: a piedi, in bicicletta, a cavallo. Buongiorno, buonasera, salve...che bella questa abitudine montanara di salutarsi quando ci si incrocia. bisognerebbe esportarla anche al mare, vero?
Luci ed ombre giocano tra gli alberi della foresta. Su alcuni tronchi vediamo delle strane escrescenze...osservandole dal basso verso l'alto sembrano quasi dei piccoli dischi volanti.
Sono invece i funghi del legno, freddi, bugnosi e vellutati, che crescono sui tronchi morti.
Per fare questo schizzo ho resistito stoicamente agli assalti delle formiche! Ero finita evidentemente nel loro territorio. Il tempo di schizzare velocemente e poi...via, meglio allontanarsi in fretta!
Da lontano però non si può non dare un'occhiata ai loro giganteschi condomini..
Ma. dice che sono le formiche rufe e che sono utilissime perchè mangiano, l'ha sentito dire, le processionarie, dei bruchi voracissimi che si muovono in fila indiana.
Di nuovo la mia attenzione è catturata dagli alberi. Le loro radici scoperte, verdi di muschio, sembrano lunghe dita di giganti che affondano nel terreno.
Stanchi e affamati, ci fermiamo per una sosta. Guardiamo il panorama, sì, è vero, non siamo arrivati proprio nel punto più alto, Poggio Scali, ma va bene lo stesso!
Dopo la sosta, riprendiamo la strada per il ritorno. Lungo il sentiero osserviamo dei bombi che svolazzano goffamente tra i fiori ed anche degli indaffarati scarabei stercorari, intenti ad appallottolare lo sterco dei cavalli. Ma. li chiama poco elegantemente "rozlamerda", beh, certo il nome dialettale rende bene l'idea!
Mi sono dilungata moltissimo, quindi vi saluto consigliandovi, se vi trovate tra la Romagna e la Toscana, di fare questa bella gita, magari portandovi dietro la macchina fotografica...con la batteria carica!!