Ieri si festeggiava il patrono della mia città: luna park sotto casa, una moltitudine di bancarelle per tutto il centro, ovunque il profumo invitante di croccante e mandorle caramellate e quello intenso della lavanda. Proprio in questa occasione, l'anno scorso, vi avevo mostrato come faccio a fare i "fusi" profumati. Non di quelli con i nastri intrecciati, ma il tipo più semplice. Se vi interessa andate a dare un'occhiata
qui.
Poichè i festeggiamenti vengono protratti fino a domenica, un giorno si poteva pur saltare, così sono andata assieme a Ma. a vedere altri lidi, un pò più lontani dei nostri soliti: un tratto della costa marchigiana, tra Gabicce e Pesaro.
La prima tappa l'abbiamo fatta alla
baia Vallugola, un porticciolo posto all'interno del Parco naturale del Monte San Bartolo. Questo luogo ci era stato consigliato da amici, ma a noi purtroppo ha fatto una gran brutta impressione, c'è sembrato davvero che qui l'intervento umano abbia avuto la mano troppo pesante. Il promontorio che si affacciava sulla baia era allietato da un'amena costruzione, probabilmente un albergo. Chiaramente le virgolette sono sottintese...
A basso invece, proprio quasi sulla battigia, c'erano alcuni ristorantini di pesce, ma il fetore indescrivibile proveniente da alcuni contenitori per l'immondizia, non ti faceva desiderare di essere seduto a quei tavoli. Lungo tutta la spiaggia attrezzata, le alghe portate dal mare formavano uno spesso strato nauseabondo. Insomma c'erano tutti gli ingredienti per meditare la fuga!
Riprendendo la macchina e proseguendo di poco la strada, arriviamo in un'altra località anch'essa facente parte del Parco. Appena scendo vengo stesa anche qui da un caldo afoso, soffocante, e di sicuro non avrei potuto resistere ad un altro scempio della natura come quello appena lasciato alle nostre spalle.
Per fortuna, questa tappa si preannuncia subito alquanto più interessante della precedente. C'è un borgo medioevale che è un gioiellino: si chiama
Fiorenzuola di Focara.
Nonostante il clima caldo-umido che rende probabilmente la vegetazione di questi luoghi molto rigogliosa, ma sul mio fisico ha un effetto deleterio, decidiamo di andare a vedere la spiaggia sotto al paese, molto sotto! Tanto, male che vada, al ritorno potremmo prendere la navetta che fa l'ultima corsa all'una.
Ci aspetta un chilometro circa di discesa. Il tratto iniziale del percorso è agevole e molto ben tenuto, come del resto il paesino.
Intravediamo laggiù in lontananza la spiaggia sovrastata dalla falesia.
Finchè si va in discesa è dolce la vita ed arrivare alla spiaggia è stato quasi un gioco...e là mi è piaciuto: poca gente e niente ombrelloni, solo qualche tenda rimediata con teli da spiaggia e tronchi sbiancati dal mare. Noi però che di teli in più non ne avevamo, abbiamo dovuto cercare una tregua dal sole cocente tra un cartello ed un moscone.
La navetta dell'una è partita, ma abbiamo deciso di perderla e di fermarci ancora in spiaggia, si stava così bene! Un bagno e poi lì, abbioccati all'ombra a fare le parole crociate. Dopo la mia seconda merendina energetica ero finalmente pronta per affrontare le fatiche della risalita.
Sul cammino, il curioso cartello vicino ad un ponticello, dedicato ad un agile professore....
..ma io, che altrettanto agile non sono, il salto non l'ho fatto, facevo fatica perfino a trascinare i piedi...
Finalmente in cima, quasi arrivati....ci si può rilassare su una panchina strategicamente sistemata lì ed ammirare il paesaggio.
E poi subito dopo andare a bere qualcosa in un bar del paese, perchè un giorno di mare non so a voi, ma a me fa sentire come un limone spremuto. Prima di risalire in macchina fotografo questa foglia e mi ci immedesimo...E' vero, la fiacchite acuta mi ha perseguitato tutto il giorno, ma spero ugualmente di aver fatto nascere in voi il desiderio di visitare questi posti, io ve li consiglio, ma vi dico anche che dei consigli non bisogna mai fidarsi ciecamente...