Questi che vi farò vedere oggi sono lavori non proprio di adesso adesso, ma comunque recenti. Sono cose che finora ho potuto esporre poche volte ai mercatini, perchè diciamolo...la voglia di partecipare a questi eventi estivi, vuoi per il caldo, vuoi per la pigrizia, vuoi per la fatica, è precipitevolmente in calo.
Che ne dite allora, se facciamo un mercatino estemporaneo qui sul mio blog? Un'esposizione dei miei capi d'abbigliamento estivi senza la sfacchinata di stipare la macchina con tavoli, scatoloni ed espositori, far chilometri per raggiungere il luogo prefissato, allestire il banchetto e via di seguito con tutti quanti i vari passaggi che questa cosa comporta. Insomma, un bel mercatino a chilometro zero! E chissà che non mi venga un briciolo di sprint per farne almeno uno "vero" quest'estate...ma dubito molto se continuerà quest'afa.
maglie e top crochet
Ecco, parto col presentarvi lemaglie a uncinetto indossate dal mio sempre-in-forma manichino. Sono fatte con la tecnica del top-down, la conoscete? Io a ferri non l'ho mai potuta provare dato che non so usare i ferri circolari (sì, ci ho provato alcune volte, ma è stato così irritante l'esperienza che ho abbandonato lì), ma ad uncinetto l'ho sperimentata e la trovo alquanto piacevole in quanto si lavora la maglia tutto d'un pezzo, senza alcuna cucitura da dover fare in un secondo tempo. Comodo, vero? Certo devi "indovinare" le misure giuste del capo e non è facile, ma alcuni video-tutorial ti guidano molto bene.
Questa è la prima che ho fatto: un delicato motivo traforato, maniche ad aletta e un bel cotone sfumato in vari colori in cui prevalgono i toni violetti-bordò-marroni. L'insieme è accattivante e ha catturato l'attenzione di varie persone, ma la taglia è per una persona minuta e non sempre chi l'ammirava aveva il fisico adatto, in più il prezzo logicamente non è da "maglia di fabbrica comprata al mercato": c'è tanto lavoro dietro, oltre ai costi del materiale, chi lavora a maglia o a uncinetto lo sa!
Per questa e la seconda maglia che vedrete, ho seguito dei video-tutorial di Uncinettando con Elsa che, per i top-down crochet, per me non ha rivali.
Un'altra sempre lavorata con la stessa tecnica, ma con un modello molto più "ti vedo-non ti vedo" nei teneri toni fragola, è questa intrigante maglietta che nel girocollo forma dei motivi a forma di pigna. Qui la vedete con sotto una camicetta a mezze maniche, ma la trovo più adatta, in versione molto estiva e molto marina, per essere indossata sopra a una canottierina o al solo reggiseno.
Ecco invece un top allacciato davanti (i legacci si possono mettere in due modi diversi) con la forma delle coppe a triangolo e schiena completamente nuda. Assomiglia un po' ad un bustino, il modello è carino e veramente minimo. Finora è stato addocchiato da qualche giovanissima, credo sia ideale portarlo a pelle, cosa che appunto una giovanissima può fare senza problemi, ma anche sopra a qualcosa di leggerissimo. Questo modello è di AC Crochets su Youtube.
scialletto estivo
Tra le creazioni che ho fatto ultimamente, compare poi questo scialletto a crochet in cotone. Premetto che in questi ultimi anni mi sono appassionata tantissimo alla lavorazione degli scialli a uncinetto e a ferri in lana (ve li mostrerò prossimamente), quindi mi è venuto naturale provarne anche una versione estiva che andrà bene per le serate più fresche oppure per le stagioni di passaggio...ma esistono ancora?!
Il filato sfumato che ho utilizzato a me piace molto, sarà che amo particolarmente le gradazioni che vanno dal viola al rosso Il motivo, alquanto traforato come ben si addice a un capo estivo, è abbastanza semplice da lavorare e secondo me molto originale. Video tutorial di Oana Oros Bonacorsi.
due top assai precedenti
Visto che sto parlando di capi d'abbigliamento, attacchiamoci anche questi due che hanno un bel po' di annetti sulle spalle, è vero, ma non li dimostrano 😄
Il primo, un top in cotone laminato rosso, è allacciato al collo e lascia spalle e schiena scoperte, non so se ricordate il periodo in cui andava di moda questo modello, io però lo trovo carino ancora adesso.
Il secondo è un top arancio molto corto con fascione a coste e coppe a triangolo ed è lavorato invece a ferri. Lo schema l'avevo preso da una rivista come quello del top precedente...altri tempi, youtube era un mondo ancora tutto da scoprire!
Avete mai provato a tingere la stoffa? Non è certo difficile con quelle tinture che, una volta tagliata la confezione in plastica, si mettono direttamente nel cestello della lavatrice e fanno tutto loro! Io le usavo e le uso principalmente per ravvivare o cambiare il colore a indumenti sbiaditi e ogni tanto mi sono perfino avventurata a sperimentare la tecnica del tie dye su magliette vecchie o altri panni con risultati...beh, a volte soddisfacenti, altri meno...
C'è comunque sempre un effetto sorpresa con questa tecnica che è poi anche il suo bello!
tingere la stoffa coi colori naturali
Lasciando da parte il tie dye, cioè le varie tecniche di legatura e tornando alla tinta unita, le cose si fanno un po' più complicate se si decide di rivolgersi non alle tante tinture che si trovano nei supermercati, ma se si vuole tentare di prepararle in casa in modo naturale, utilizzando cioè frutta, verdura, erbe o spezie...e anche infusi, tè, caffè.
Sostenuta da ferrea motivazione, di cui vi parlerò dopo, e da tanta curiosità, con i miei tre aiutanti inquadrati qui sotto
mi sono messa d'impegno a trafficare, in piccolo, con i vari liquidi colorati, non prima però di essermi documentata facendo qualche ricerca.
i miei primi esperimenti con l'indigo
Ricette sul web se ne trovano, non dico, però non è per niente facile per una che si avvicina alla tecnica per la prima volta, districarsi in una giungla di procedimenti diversi: tutorial spesso frettolosi o indicazioni contraddittorie sugli ingredienti da usare...prendiamo ad esempio l'indigo, una pianta che dovrebbe dare delle belle tonalità blu-azzurre.
Se volete sapere qualcosa sulla sua storia e sui suoi utilizzi, potete andare a leggere qui. L'articolo è interessante e mi ha illuminato, in ritardo, su quale sia il giusto modo di utilizzare questa polvere per tingere la stoffa. O meglio quali "ingredienti magici" devono essere aggiunti affinchè la stoffa prenda il bel colore sperato.
All'inizio infatti, seguendo appunto spiegazioni piuttosto approssimative, ho proceduto in modo simile alle altre tinture vegetali accorgendomi con delusione che la polvere rimaneva irrimediabilmente grigio-nera (da quel che ho capito è infatti l'henné che si usa per capelli) con gli effetti sulla stoffa che vedete in foto: è la prima a partire da sinistra. Neanche malaccio, no, ma niente a che fare con l'azzurro che mi aspettavo!
esperimenti con l'indigo
Beh, dall'articolo che vi ho linkato e da pochi altri indizi recepiti qua e là, ho finalmente capito che per ottenere quel colore deve prodursi una reazione chimica particolare e il procedimento non è così banale. Avrò voglia di provarlo comprando ciò che mi manca? Non so...ci devo pensare, per ora mi sono indirizzata verso altri lidi...
intervallo comico
Uno stacchetto per prendere una boccata d'aria mentre leggete il mio post che come da mia abitudine è piuttosto lunghetto?
Vi propongo allora questa divertente scenetta degli indimenticabili Vianello e Tognazzi...giusto per rimanere in tema di tinture!
esperimenti con frutta, verdura e spezie
Ma ritorniamo a noi che vi dico a quali lidi sono approdata...ma a quelli della frutta! Avevo infatti in frigo alcune more e qualche lampone che erano lì lì per ammuffire, perchè come sapete bisogna mangiarli nel giro di un lampo, pena la muffa... Ecco quindi che ho pensato di usarli per sperimentare il colore rosa. Beh, rosa...è venuto fuori un mix di azzurro e rosa così così: lo vedete in foto sulla destra, accanto a un centrino. Le striature sono date dal fatto che la stoffa l'avevo legata.
Un altro esperimento con le verdure, stavolta con gli scarti, cosa sicuramente più economica e riciclosa, è stato quello con bucce di cipolla dorata.
tingere con le bucce di cipolla
Questo è il colorino che ne è risultato (ultima stoffa a destra): come vedete un bel rosa pesca molto delicato del tutto simile al colore esterno delle cipolle. Che ne dite, vi piace?
Rimanendo nel campo delle verdure, ho poi voluto provare anche il cavolo rosso. Un colore bellissimo e sorprendente, mi aspettavo un rosso e invece è venuto fuori un bluette intenso!
tingere col cavolo rosso
E, magia, aggiungendo un po' di aceto ecco che si traforma in un incredibile fucsia.
La cosa deludente però è che sulla stoffa i colori sono risultati molto, ma molto più chiari, anche se quell'azzurrino lì non mi dispiace.
stoffe tinte d'azzurro
Facendo altre prove ho notato che il cavolo è abbastanza ingovernabile: ogni volta è venuto un colore leggermente diverso, lo si può vedere dalle gradazioni qui sotto.
E' venuta poi la volta di una spezia che mi ha dato molta soddisfazione, anche se non fa proprio al caso mio: la curcuma! Un giallo caldo e deciso, molto bello, ma un po' troppo shock per ciò che ci devo fare. L'ho sperimentato pure con una tecnica di tie dye molto semplice, legando la stoffina a salsicciotto con lo spago e poi aprendola dopo averla tinta e sciacquata. Vedete il risultato? E' quella stoffa gialla e bianca con pizzetto che si vede nella quinta foto dall'alto.
tingere con la curcuma
Ho provato anche a spegnerne il colore con un po di tè, ma niente... la curcuma ha una forte personalità, forse avrei dovuto mettere più tè. Da utilizzare sicuramente in seguito, ma non per il mio progetto.
stoffe tinte con la curcuma
Avendo contagiato anche Maurizio nella mania delle tinture, abbiamo sperimentato insieme alcuni mix aventi sempre come base il cavolo rosso, a cui però abbiamo aggiunto nei vari tegamini ingredienti diversi: bicarbonato, aceto o curcuma. Un po' di pasticci insomma...
Sono approdata successivamente alle verdure polverizzate scovate in questo negozio della mia città che ancora non conoscevo e che ho trovato interessante. I colori delle polveri che erano esposte mi hanno stregato e da qualche prova iniziale ho visto che le tinte risultanti mi piacciono, ma sono un po' troppo sbiadite (in foto la stoffa a sinistra è tinta con la polvere di carote viola, quella a destra con la polvere di ortica) e poi chiaramente devo farci qualche conto, chiedermi cioè, visto che me ne servirebbero in quantità, se conviene dal punto di vista economico.
caffè, tè e karkadè
Quindi mi son buttata sulle prove con i fondi del caffè (il centrino a sinistra) e con le bustine di tè nero (quello a destra). Belli vero questi toni neutri? A me piacciono molto.
centrini tinti con caffè e tè nero
E poi non potevo rinunciare ad una prova anche col karkadè. La tinta è risultata un rosa fin troppo sbiadito...va di certo aumentato il quantitativo dei fiori.
C'è da dire che qualunque cosa naturale mi sia capitata sotto mano ultimamente non ho resistito a bollirla per spremerne il colore...
che procedimento ho seguito?
Visto che siamo ormai alla fine del post, vi starete chiedendo la cosa principale: quale procedimento ha seguito per tingere la stoffa? Come vi ho detto prima, le spiegazioni trovate sono le più disparate quindi anch'io, non sapendo a quali affidarmi, ho sperimentato procedimenti diversi.
I punti fermi sono chiaramente che bisogna far bollire in una pentola con l'acqua gli ingredienti scelti per fare in modo che rilascino il colore, l'acqua andrà poi filtrata, perchè non deve lasciar residui. Ma tutto il resto...pretrattare i capi solo immergendoli in acqua o col cremor tartaro, far bollire i capi assieme alla tinta per diverso tempo o non ce n'è bisogno? Fissare il colore con acqua e aceto o basta aggiungere un po' di sale durante la cottura? Non avendo indicazioni precise, come vi ho detto ho sperimentato molto e lo so, avrei dovuto essere sistematica, scrivermi ogni volta tutto quanto e invece sono andata un po'...a spanelli, come si dice qui da noi.
Quindi, se qualcuno di voi ha per caso esperienza in campo di tinte naturali di stoffe intervenga pure, accetterò i vostri consigli più che volentieri!
il nostro ambizioso progetto
E ora veniamo all'idea che ha fatto sì che mi avvicinassi a questa tecnica interessante. Il progetto, molto ambizioso per dei principianti, sarebbe quello di tingere tutte le tende (circa una decina di coppie, comprese quelle per le porte-finestre) della casa dove ci trasferiremo.
Ora come vedete sono tutte bianche, di stoffa leggera e probabilmente sono tende, riadattate, della prima casa in cui avevo abitato, la casa della mia infanzia. Adesso, nell'ottica di andare ad abitare là, nella seconda intendo, e anche col proposito di apportare piccoli cambiamenti rispetto al periodo in cui ci abitavano i miei, io e Maurizio abbiamo deciso di dare un delicato tocco di colore alle tende.
Chiaramente ci sono tanti dubbi rispetto a come verranno, è un'incognita proprio, non so neanche se le tende siano di puro cotone (se non lo fossero il colore purtroppo non aggrapperebbe!) e se sia fattibile mettere in pratica "in grande", utilizzando la cucina e non certo un laboratorio, gli esperimenti di colore fatti nei pentolini.
Lavorone molto azzardato direi, ma ci vogliamo provare...quando sarà un po' più fresco magari, ora non si resisterebbe proprio ai 33 gradi e mezzo 😲 che ci sono nella mia futura casa.
Vi darò notizie più avanti...per adesso la vostra "piccola chimica" vi saluta!
E' più o meno dai primi anni del blog che non partecipavo a un gioco di questo tipo, un gioco cioè in cui si rivela qualcosa di sè rispondendo a delle domande oppure elencando liberamente aspetti di se stessi che si ha voglia di condividere. Pensavo, quando ho ripreso a scrivere sul mio diario figurato, che non mi sarei più messa a nudo come avevo fatto tempo fa su queste mie pagine inpiù di un'occasione e invece...mai dire mai!
Il gioco in questo caso è stato ideato da Luz del blog "Io, la letteratura e Chaplin" che ringrazio tanto di avermi ospitato. Le domande che ha architettato sono interessanti ed anche molto personali: certo alcune più personali altre meno, ma tutte in qualche modo inducono a una riflessione interiore o mettono in moto la nostra immaginazione oltre a quel desiderio, più o meno spiccato in ognuno di noi, di raccontare, attingendo al proprio bagaglio di ricordi, fatti della nostra vita. E' un gioco estivo sì, ma non leggero...se poi sapete, e lo sapete, quanto io sia poco sintetica quando scrivo, potete già farvi un'idea di cosa vi aspetti 😄 (ma ho risposto solo a sette domande su quindici, fatevi coraggio!)
Visto che questo mio post avrebbe voluto essere conciso mentre sta già risucchiando troppo spazio, la finisco qui e vi invito, care amiche e amici, a venire a leggermi accomodandovi qui nell'accogliente "salottino" di Luz dove potrete, mi farebbe davvero piacere, commentare ciò che ho scritto.
Vi saluto con una Polaroid vecchia, ma vecchia...e infatti qui sono giovane, ma giovane...beh, neanche tanto via, ma diciamolo sottovoceee
La foto mi era stata scattata da un mio familiare appena rientrata a casa da Ravenna. C'entra molto con uno degli episodi raccontati da me nell'intervista, anche se non credo si tratti proprio di quel particolare giorno visto l'abbigliamento, il trucco e il mio aspetto pimpante.Vi ho incuriosito almeno un po'?
Vi ricordate quando dicevo di desiderare una vacanza relativamente fresca o almeno con una leggera brezza ad alleggerire l'afa? Beh, devo dire che il mio desiderio non è stato proprio esaudito in quanto a caldo e umidità ho trovato più o meno la stessa situazione di qui...brezza sì, ogni tanto in alcune zone, ma sole cocente più che mai, impossibile andare al mare senza cappello di paglia!
Del resto per questo lungo weekend quest'anno avevamo scelto una località marina (o meglio in mezzo alla tranquillità della campagna, ma vicinissima al mare), sapevamo bene quindi che ci aspettava una cosa completamente diversa dalla nostra solita fresca vacanzina in montagna.
A parte questa considerazione sul clima, non era la prima volta che soggiornavamo in questi posti tutto sommato abbastanza vicini a noi, eppure tanto diversi dalla nostra costa.
E ancora una volta mi sono rifatta gli occhi con gli incredibili...
COLORI DEL CONERO
fiori e farfalle
La prima volta che ho visto una bougainvillea dev'essere stato in Toscana oppure proprio da queste parti, in centro Italia comunque. La prima volta che l'ho vista sono rimasta sbalordita da quella fittissima cascata di "fiori" (ho scoperto in realtà che i petali colorati sono foglie modificate e il fiore è quel piccolissimo tubicino chiaro) così come dal suo intenso color fucsia. La trovo sempre meravigliosa e anche se ora queste piante si possono vedere pure da noi, la fioritura qui è davvero un'altra cosa!
Bougainvillea
I fiori di questo albero, l'Albizia, nota anche come Acacia di Costantinopoli, illuminano la notte come leggiadri fuochi d'artificio diffondendo nell'aria un gradevole profumo.
Albizia
Facciamo un gioco? Provate a trovare allora l'"oggetto" nascosto! Tono su tono...osservate bene.
L'avete individuato, vero? E' lì, messa di taglio sulla corolla di un fiore questa delicata farfalla così poco appariscente che per forma e colore si mimetizza assai bene: assomiglia infatti proprio ad una foglia. Si tratta della graziosa Cedronella. Foto un po' mossa, perchè lei non stava ferma un attimo!
farfalla Cedronella
Fotografare invece la bellaPodalirio è stato un pochino più semplice perchè è più statica, ma non tanto più semplice, visto che la lavanda su cui si posava ondeggiava nel vento. Questa farfalla, al contrario della precedente, era ben visibile con le sue belle righe zebrate e le punte nere e allungate delle sue ali.
farfalla Podalirio
case e...i fiori non mancano mai!
Percorrendo il lungomare di Porto Recanati, ho visto tante belle case colorate addossate le une alle altre, le antiche abitazioni dei pescatori, ognuna col proprio terrazzino in ferro battuto e quei due o tre gradini davanti al portone dove alla sera si siedono gli abitanti a prendere il fresco e a far due chiacchiere, quando non portano addirittura fuori di casa le sedie a sdraio per stare più comodi. Come mi piace quest'atmosfera familiare di paese!
il lungomare di Porto Recanati
Un salto a Numana non può mancare se si viene in vacanza al Conero! La via che assolutamente non si dimentica perchè molto caratteristica, è senz'altro questa qui con una bella scalinata in pietra bianca costeggiata da vasi di fiori rigogliosi. E' conosciuta col nome di "la Costarella" e un tempo i pescatori la percorrevano ogni mattina per raggiungere il porto.
La Costarella - Numana
scalinata di Numana
Altri scorci di Numana.
edifici nella piazza di Numana
la piazzetta con l'Arco di Torre
E prima o dopo il salto a Numana, una visita alla vicina Sirolo, un grazioso borgo medioevale conosciuto come la perla dell'Adriatico, è d'obbligo.
Chi
è che non si è mai affacciato dalla ringhiera che delimita il suo
luminoso piazzale abbracciando con lo sguardo la riviera del Conero o
che non si è seduto su quelle invitanti "panchine panoramiche" a prendere
il fresco?
panorama dal piazzale di Sirolo
e poi cielo, mare e ancora mare
Accompagnata dalle rime di Giacomo Leopardi che in questa terra vi è nato, vi mostro alcune foto del mare che è poi la ragione principale che ci ha spinto a venire qui in vacanza.
Mirava il ciel sereno,
Le vie dorate e gli orti,
E quinci il mar da lungi,
spiaggia di Porto Recanati
windsurf all'orizzonte
Una Spiaggia spettacolare che nella mia foto vedete ripresa dall'alto, è quella del Frate. I colori del mare, del cielo, del verde e della falesia bianca si fondono come in un quadro! E' proprio però la sua bellezza mozzafiato sommata al fatto di poterla raggiungere facilmente, a far sì che questa spiaggia sia piuttosto affollata. O forse siamo noi a non aver trovato l'angolino giusto per poterne godere in tranquillità.
Meno spettacolare, ma non per questo meno piacevole, ecco invece la spiaggia di San Michele e i Sassi Neri dove abbiamo trovato ciò che desideravamo cioè un po' meno gente e acqua ancor più limpida...finalmente un bel bagno coi fiocchi!
e quindi il monte.
vista dal belvedere del Monte Conero
Dopo aver spezzettato così malamente i versi del grande poeta, per farmi perdonare voglio chiudere il post con una sua bella poesia, perchè a Giacomo, studiato sui banchi di scuola, in fondo volevamo tutti bene!
L'infinito
Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
E questa siepe, che da tanta parte
Dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
Spazi di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo; ove per poco
Il cor non si spaura. E come il vento
Odo stormir tra queste piante, io quello
Infinito silenzio a questa voce
Vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
E le morte stagioni, e la presente
E viva, e il suon di lei. Così tra questa
Immensità s’annega il pensier mio:
E il naufragar m’è dolce in questo mare.
OOOOOOOOOOOOOOOOOO
Per imparare e allo stesso tempo divertirvi con la matematica, e vedere il Conero nell'ottica di "famiglia coi bambini", andate qui a leggere il post di MammaConta- All'origine...il cuore. Le ispirazioni che le ha trasmesso quella stupenda Riviera, sono tante e come sempre molto interessanti!
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