Sono già diversi giorni che non pubblico niente, ho dedicato infatti poco tempo al blog e al computer in generale. Volevo quindi farvi un saluto raccontandovi qualche frammento del mio weekend. No, non ci sono stati avvenimenti speciali, ma come sempre qualche uscita in più rispetto alla settimana, ciò che basta insomma a regalare quel pizzico di piacevolezza in aggiunta alla nostra vita quotidiana.
FRAMMENTI DEL SABATO
Il mio sabato è iniziato in un modo luminoso, anzi luminosissimo, al tavolo della cucina con il rito della colazione: un tè che ogni tanto alterno (tengo in dispensa una vasta scelta di tè e tisane) e dei biscotti che ogni tanto vario cercando di rimanere possibilmente nella gamma "biscotti sani e bio". E' pur vero che tè e biscotti non sono il non plus ultra della dieta salutare, ma, pur non amando la monotonia alimentare, spesso ci ricado perchè, tra le colazioni dolci che sono le mie preferite, è forse la più veloce da preparare.
luci e ombre mattutine in cucina |
Certo che la più rapida in assoluto l'ho vista da poco in una scena di un film guardato al cinema: un caffè in lattina preso al distributore sotto casa prima di andare a lavorare. Capito di quale film parlo? Da 1 a 10...beh, io gli darei minimo minimo un bell' 8 e 1/2! E voi?
foto dal web |
Il primissimo pomeriggio del sabato è stato subito operativo, cosa non da mia abitudine. Dato però che il giorno primo avevo impastato e messo in frigo della pasta frolla, dopo pranzo mi sono messa dietro ai biscotti che avevo in programma. Prima volta che li facevo, li volevo provare perché a me piacciono moltissimo i dolci con le mele cotte (se cercate mele sul mio blog ne vedrete qualcuno).
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Qualche settimana fa avevo sfornato due begli strudelini, sabato invece è toccato a queste invitanti offelle. Tale nome, in dialetto romagnolo, sembra derivare da offa che significa focaccia, schiacciata. Sembrano però più dei biscotti ripieni con una purea di mele.
Apro su questo dolce argomento un capitolo un poco ampio, perchè ho scattato alcune foto che voglio mostrarvi.
Ecco le mie offelle pronte sulla teglia prima di essere infornate,
le offelle dopo essere state sfornate,
cosparse di zucchero a velo
e infine naturalmente...
offelle durante l'assaggio.
Che dire? Buonissime! Per la ricetta ho attinto sia al famoso manuale di Pellegrino Artusi che dalle nostre parti è come la Bibbia e non si può non averlo in casa, sia ad una ricetta, trovata sul web, che la modificava leggermente. Ad esempio, seguendo quella, invece del candito che non avevo e che non mi fa impazzire, ho aggiunto dell'uvetta sultanina. E ho anche messo meno zucchero nelle mele e meno burro nella frolla.
Però a parte tutto, il burro c'era eccome e si sentiva! Non che mi dispiaccia, tutt'altro, ma dato che purtroppo 😥 dovrei eliminarlo...mmh, diciamo limitarlo, la prossima volta proverò a farle con la frolla all'olio.
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Nel weekend non ho ricamato tanto, mi son presa un po' di pausa, ma voglio aggiornarvi comunque su come sta andando il mio "A vase of flowers". Se ricordate ve ne avevo parlato qui, dopo l'acquisto del kit.
Da quando l'ho comprato, ci ho lavorato parecchio al mio ricamo a punto croce, perché ero impaziente di riuscire a intravedere qualcosa e ora finalmente qualcosina la si riesce a immaginare!
il mio ricamo "A vase of flowers" |
In un lavoro come questo non ci sono, come avete visto, soggetti ben delineati, ma è l'insieme delle sfumature che dà vita al quadro stesso. Quindi per far sì che le chiazze ricamate acquistassero un senso, mi ci sono dedicata tutti i giorni per un'ora, due, tre...boh, ci ho perso perfino il conto, ma i miei occhi no...
Non so ancora se tanta fatica sarà ripagata dalla riuscita, il fatto è che non ne posso essere sicura dato che durante l'esecuzione ho disseminato una discreta quantità di errorini. Certe tonalità di filati sono talmente simili tra loro che è davvero facile imbrogliarsi a contare! E finché si tratta della discrepanza di un punto o due non si dovrebbe notare, ma c'è una parte in alto in cui qualcosa non mi quadra per niente...mah, speriamo bene!
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Abbiamo chiuso la giornata di sabato andando al cinema in un paese vicino in compagnia di amici. Film di Aki Kaurismaki, un regista finlandese che non conoscevo. Il primo approccio, "Foglie al vento" si intitolava il film in seconda visione, è stato buono, sì mi è piaciuto. Dialoghi ridotti all'osso e stralunati, inaspettati, personaggi interessanti e "veri" che si muovono in una realtà sociale difficile. Ironia che serpeggia, un'ambientazione affascinante e nostalgica...i colori, le luci, gli arredamenti mi hanno fatto desiderare di trovarmi in quegli interni senza tempo o forse di un tempo.
foto dal web |
Dopo il film avremmo preso volentieri qualcosa al bar, fuori era un freddo che si belava, ma niente da fare! In uno da una certa ora in avanti servivano solo cocktail, un altro non era un bar, bensì un centro sociale e infine nel terzo appena spinta la porta a vetri sono stata investita da un boato musicale da discoteca così assordante che l'ho richiusa immediatamente.
FRAMMENTI DELLA DOMENICA
Nella domenica abbiamo dovuto occuparci degli ultimi trasbordi di roba dalla vecchia a questa casa e trasferire inoltre molto materiale che avevo in un garage nella "nuova" cantina. Finalmente possiamo dire che quello del trasloco è un capitolo chiuso, ma non quello della sistemazione di tutto ciò che sto accatastando in mansarda. Quello è ancora e lo sarà per molto un capitolo del tutto aperto...
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Alla sera altra puntata al cinema. Era già da almeno un mese che dicevo di non voler assolutamente perdere l'uscita dell'ultimo film di Hayao Miyazaki e visto che, in prima visione sarebbe stata l'ultima occasione di vederlo, ci siamo andati. Due film al cinema in due giorni non mi capitavano da anni luce!
Forse si è capito che amo molto questo regista, vero? Sono come viaggi i suoi film di animazione, c'è una tale ricchezza di tutto che ti sbalordisce e stordisce. Una fantasia strabordante, trovate curiose, personaggi fantastici, simboli, suggestioni poetiche che si mescolano in trame spesso complicate da seguire e a cui è meglio abbandonarsi senza volerle comprendere a tutti i costi. Meglio immergersi nelle sue atmosfere e lasciarsi trasportare come in sogno nel suo mondo incantato. Vedere i suoi film più volte aiuta comunque ad accorgersi di particolari che a prima vista possono essere sfuggiti e vi assicuro che c'è sempre qualcosa di nuovo da scoprire "tra le pagine" dei suoi film.
foto dal web |
Dopo questa bella premessa, devo dire però che "Il ragazzo e l'airone" non mi ha entusiasmato. Non so, sarà stata anche una certa stanchezza che avevo addosso, ma certe parti mi hanno un po' abbioccato, lo confesso. Non so se per via del personaggio principale che non mi ha coinvolto tanto, per i temi esistenziali trattati che non sono proprio noccioline, per una certa cupezza di fondo e per quel "bulirone" di cui parlavo prima e che mi è sembrato qui ancor più accentuato. D'altronde la mia non è una recensione che non sarei certo in grado di scrivere, quindi prendetela per quella che è, solo una mia impressione. Sarei contenta se qualcuno di voi che l'avesse visto mi dicesse come gli è sembrato.
Vi saluto con una delle stupende canzoni tratte dal primo film di cui vi ho accennato, quello di cui mi sono innamorata subito e che per ora metto al primo posto nella mia classifica annuale appena iniziata.