Tra qualche giorno dovrei partire...vi sembrerà strano che non mi voglia proprio sbilanciare fino all'ultimo aggrappandomi al condizionale, ma lasciare a casa genitori "grandi anziani" (sshh... lo dico piano, perchè se mi sentono potrebbero risentirsene...) e con diverse problematiche è una cosa che non si fa a cuor leggero e penso possiate capire la mia titubanza.
Sento d'altra parte il bisogno di fare il pieno di energie e buon umore, una riserva positiva che mi potrà essere assai utile anche al ritorno.
Quindi vi dico...ci vediamo a settembre,
vi auguro di trascorrere bene e serenamente questi ultimi stralci d'estate ovunque voi vi troviate!
lunedì 26 agosto 2013
lunedì 19 agosto 2013
CALENDAR JOURNAL PAGES: agosto, un sogno montano
Si racconta che nelle alte vallate di montagna, in un paesino di cui non si conosce il nome, ci sia un melo molto particolare, un solitario albero di mele proprio al limitare del bosco.
Sapete perché è così speciale? Perché se si alza lo sguardo, tra le folte fronde ed i frutti tondeggianti, si può scorgere la ragazza della mela. Gote rosse, capelli come l'oro e
morbide forme strizzate in un vestitino a fiorellini...
difficile non notarla eppure in tanti passano sotto al suo albero senza accorgersi della sua presenza.
Se avete la fortuna di vederla, accettate la mela che vi porge, non abbiate paura...non è come quella di Biancaneve. Prendetela e datele un bel morso...si dice, e qui bisogna davvero fidarsi dei racconti che serpeggiano nelle valli, che una volta gustata, il mondo si tinga di colori incredibili,
il cielo diventa azzurro più che mai e al tramonto si arricchisce
di mille sfumature,
mentre negli angoli ombrosi del prato fioriscono timidi ciclamini
e le fragoline fanno la loro invitante comparsa sul ciglio del sentiero
dove una rustica insegna ricorda ai passanti che siamo in agosto...
beh, certo...i miracoli montani succedono solo in agosto!
Ed anche se in questa storia non c'è poi niente di miracoloso, un sogno montano lasciatemelo fare...
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Questo che avete visto è il mio calendar art journal dedicato al mese corrente e chi mi segue da un pò sa di cosa parlo. Ora ve lo faccio vedere tutto intero, come appariva quando ancora lo sfondo era bianco
e poi, eccolo successivamente col cielo sfumato.
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Visto che abbiamo parlato di boschi e di atmosfere fiabesche non si può non citare la dolce Nives che di incanto se ne intende parecchio. Ancora non siete informati sull'evento che si svolgerà a settembre? Fate subito un giro nel suo blog, allora!
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E se si parla di fiabe a me viene subito in mente un'altra amica blogger: Nonnanna che ne inventa di bellissime a "finale aperto". Ognuno può dare quindi il suo contributo per concluderla. L'ho fatto anch'io, avendo un po' di tempo a disposizione, nella sua ultima dedicata al mare, ad una conchiglia, ad un segreto...siete curiosi? Andate qui a leggerla.
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Un affettuoso saluto a tutti, a chi andrà in montagna, a chi già ci abita, a chi potrà solo sognarla e a chi le preferisce il mare.
Io, chissà, potrei anche riuscire a realizzare il mio sogno montano...
mercoledì 14 agosto 2013
collana di lana estate-inverno
Vi avevo già detto che in questo periodo le nuove creazioni languono, vero? Ed allora eccomi qua a presentarvene un'altra di quelle vecchie. In questo caso si tratta di bigiotteria: vecchia, ma ancora portabile...o almeno questo giudicatelo voi!
Avete in casa qualche avanzo di lana colorata, del cordoncino e...un po' di pazienza, quella ci vuole, a disposizione? Potete allora cimentarvi, sempre che vi piaccia il genere, in questa collana con fiore. Sì, mi rendo conto che il materiale usato non sembra proprio adatto all'estate, eppure io l'ho sempre portata di più in questa stagione, evitando naturalmente le giornate più afose... In colori più spenti potrebbe, non lo escludo, essere indossata anche su un maglioncino...da provare.
Allora, veniamo alla spiegazione: è tratta da un allegato della rivista "Le idee di Casamia" del 2006 (sì, penso proprio che questa mia collana risalga a quell'anno: un pezzo di antiquariato ormai!) e l'ho scannerizzata per voi.
La tecnica del "filo che gira", è quella usata, per capirci, per i braccialettini portafortuna che si vendevano in spiaggia un pò di anni fa....c'era anche chi si faceva fare, in quel modo, le "treccine" nei capelli. Una volta imparato ad avvolgere strettamente il filo e a fare i cambi di colore, non sarà difficile realizzare una collana come questa.
La cosa più impegnativa, come si può intuire, è il ciondolo lanoso a forma di fiore, visto che oltre a girare la lana su pezzi di spago (più sottile rispetto a quello adoperato per il girocollo) bisogna anche formare delle piccole spirali che vengono poi assemblate tra loro.
In quel periodo ho voluto sperimentare, sempre ispirandomi alle proposte del librino, anche altri tipi di collane di lana. Ne ho addirittura inventato un modello con una specie di bambolina stilizzata al posto del ciondolo...
...però la più riuscita, secondo me, rimane quella rossa-rosa-arancio. Sarà per via dei colori, sarà per lo stile un po' naif, ma è quella che mi piace di più.
E per anni è stata la mia collana da viaggio preferita.
Avete in casa qualche avanzo di lana colorata, del cordoncino e...un po' di pazienza, quella ci vuole, a disposizione? Potete allora cimentarvi, sempre che vi piaccia il genere, in questa collana con fiore. Sì, mi rendo conto che il materiale usato non sembra proprio adatto all'estate, eppure io l'ho sempre portata di più in questa stagione, evitando naturalmente le giornate più afose... In colori più spenti potrebbe, non lo escludo, essere indossata anche su un maglioncino...da provare.
Allora, veniamo alla spiegazione: è tratta da un allegato della rivista "Le idee di Casamia" del 2006 (sì, penso proprio che questa mia collana risalga a quell'anno: un pezzo di antiquariato ormai!) e l'ho scannerizzata per voi.
La tecnica del "filo che gira", è quella usata, per capirci, per i braccialettini portafortuna che si vendevano in spiaggia un pò di anni fa....c'era anche chi si faceva fare, in quel modo, le "treccine" nei capelli. Una volta imparato ad avvolgere strettamente il filo e a fare i cambi di colore, non sarà difficile realizzare una collana come questa.
La cosa più impegnativa, come si può intuire, è il ciondolo lanoso a forma di fiore, visto che oltre a girare la lana su pezzi di spago (più sottile rispetto a quello adoperato per il girocollo) bisogna anche formare delle piccole spirali che vengono poi assemblate tra loro.
In quel periodo ho voluto sperimentare, sempre ispirandomi alle proposte del librino, anche altri tipi di collane di lana. Ne ho addirittura inventato un modello con una specie di bambolina stilizzata al posto del ciondolo...
...però la più riuscita, secondo me, rimane quella rossa-rosa-arancio. Sarà per via dei colori, sarà per lo stile un po' naif, ma è quella che mi piace di più.
E per anni è stata la mia collana da viaggio preferita.
Spagna 2007 Buon ferragosto! |
venerdì 9 agosto 2013
un capricorno...a portata d'occhio!
Ieri sera non sarei rimasta in casa neanche se mi pagavano...nonostante il ventilatore, grondavo come una fontana ed avevo assolutamente bisogno di uscire dal mio soffocante bilocale. Così io e Ma. siamo andati a farci una piadipizza (ed anche un rotolo alla nutella, va beh) nel solito chioschino su nelle prime colline. E l'idea non l'abbiamo avuta solo noi, il posto era difatti alquanto affollato.
Dopo esserci rifocillati, abbiamo fatto due passi lungo il viale (due gradi di temperatura in meno sembrano poco, ma si sentono) e qui...ecco che, nel buio, l'occhio di Ma. individua qualcosa in alto, sul tronco di un ippocastano. Un capricorno! ...che neanche io avrei visto con gli occhiali...
Già due anni fa ne avevo incontrato uno e ve ne avevo parlato in questo post. Allora purtroppo non avevo potuto fotografarlo e mi ero dovuta accontentare di disegnarlo copiandolo da un libro, ma ora...con molta soddisfazione tiro fuori la macchina fotografica che avevo messo in borsa ed eccolo qua immortalato dal flash!
Previdente a portarmi dietro la mia compatta, vero? Eh, se lo sono stata è perché in questo luogo di incontri così ce n'era già stato un altro. Tre anni fa infatti (e la data precisa me la conferma questo post) avevamo visto, entrambi per la prima volta, un grosso cervo volante: un coleottero quasi impressionante per via delle minacciose corna. Minacciose ma solo per le piante...eh, già, quel bel tipetto del cervo con questo suo amico dalle antenne lunghissime, allo stadio larvale fanno grandi scorpacciate di legno. Prediligono comunque, se ho ben capito, alberi già vecchi e malandati e se vedeste il viale di cui parlo, vi rendereste conto che quello per loro è un habitat ideale.
Voglio chiudere in bellezza, mostrandovi un'altra foto, un po' mossa in verità, del cerambyx cerdo, sperando di aver individuato esattamente la specie. Non è un animaletto curioso?
So che diverse persone arrivano al mio blog digitando "insetti con le corna" o cose del genere, segno che anche loro ne hanno incrociato qualcuno. E voi avete mai fatto incontri estivi di questo tipo?
Dopo esserci rifocillati, abbiamo fatto due passi lungo il viale (due gradi di temperatura in meno sembrano poco, ma si sentono) e qui...ecco che, nel buio, l'occhio di Ma. individua qualcosa in alto, sul tronco di un ippocastano. Un capricorno! ...che neanche io avrei visto con gli occhiali...
Già due anni fa ne avevo incontrato uno e ve ne avevo parlato in questo post. Allora purtroppo non avevo potuto fotografarlo e mi ero dovuta accontentare di disegnarlo copiandolo da un libro, ma ora...con molta soddisfazione tiro fuori la macchina fotografica che avevo messo in borsa ed eccolo qua immortalato dal flash!
Previdente a portarmi dietro la mia compatta, vero? Eh, se lo sono stata è perché in questo luogo di incontri così ce n'era già stato un altro. Tre anni fa infatti (e la data precisa me la conferma questo post) avevamo visto, entrambi per la prima volta, un grosso cervo volante: un coleottero quasi impressionante per via delle minacciose corna. Minacciose ma solo per le piante...eh, già, quel bel tipetto del cervo con questo suo amico dalle antenne lunghissime, allo stadio larvale fanno grandi scorpacciate di legno. Prediligono comunque, se ho ben capito, alberi già vecchi e malandati e se vedeste il viale di cui parlo, vi rendereste conto che quello per loro è un habitat ideale.
Voglio chiudere in bellezza, mostrandovi un'altra foto, un po' mossa in verità, del cerambyx cerdo, sperando di aver individuato esattamente la specie. Non è un animaletto curioso?
So che diverse persone arrivano al mio blog digitando "insetti con le corna" o cose del genere, segno che anche loro ne hanno incrociato qualcuno. E voi avete mai fatto incontri estivi di questo tipo?
mercoledì 7 agosto 2013
riciclo di barattoli del caffè
Siamo in piena estate ed è un caldo afoso....l'unica cosa che riesco a fare è mostrarvi dei lavori fatti anni fa, come ad esempio questi barattoli.
E da voi come vanno le temperature? Insopportabili o passabili? Riuscite ugualmente a prendere in mano i "ferri del mestiere" oppure come me vi date al riciclo di post e di vecchi lavoretti?
DA BARATTOLI DEL CAFFE' A BARATTOLI PER...
Chi, trovandosi per le mani dei bei barattoli vuoti da caffè, non ha pensato che buttarli era un vero peccato? E allora, perché non tenerli!
Basta solo decorarli e riutilizzarli come contenitori per altre cose. Si sceglie la tecnica che ci risulta più simpatica e si procede. Su internet ci sono tante idee a cui ispirarsi!
Quello era per me il periodo di spago-mania, quindi munita di due rotoli di spago, uno ecrù ed uno blu, mi sono messa d'impegno per ricoprire interamente i miei contenitori. Invece che mettere la colla, ho usato un metodo meno impiastricciante: ho rivestito con del nastro bi-adesivo abbastanza alto i due barattoli e poi vi ho avvolto attorno lo spago. Facilissimo...
Ho anche creato alcuni motivi incollando dei "medaglioni", in colore contrastante, che avevo realizzato a parte facendo una spirale su tondi di scotch bi-adesivo.
Non saranno particolarmente belli questi miei lavori, anzi a distanza di anni mi sembrano piuttosto bruttini, però finora mi sono stati molto utili. E nonostante avessi decorato anche i tappi,
li ho adoperati, aperti, come porta-matite e quant'altro si ammucchia sempre sulla mia tavola.
Non saranno particolarmente belli questi miei lavori, anzi a distanza di anni mi sembrano piuttosto bruttini, però finora mi sono stati molto utili. E nonostante avessi decorato anche i tappi,
li ho adoperati, aperti, come porta-matite e quant'altro si ammucchia sempre sulla mia tavola.
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E da voi come vanno le temperature? Insopportabili o passabili? Riuscite ugualmente a prendere in mano i "ferri del mestiere" oppure come me vi date al riciclo di post e di vecchi lavoretti?
sabato 3 agosto 2013
ma voi lo sapete cosa sono le quenelles?
Dopo aver distrutto un libriccino di ricette francesi per farne perle di carta (... a proposito, la fase arrotolamento è appena terminata), proprio alla Francia ho attinto per questo piatto: alla Francia attraverso il blog di Eli.
Gli elementi che mi hanno conquistato in questa ricetta, ancor prima di provarla, sono stati la preparazione, che si intuiva veloce e facilissima, i pochi ingredienti usati tra cui la ricotta che è una delle cose che amo di più e poi quel nome: quenelles....mai sentito prima, e voi?
Non ve la trascrivo, perché potrete andare qui a leggerla direttamente nel suo blog, ma vi faccio invece vedere come sono venuti i miei bocconcini di ricotta. Originale la loro forma, vero? Impugnati i due cucchiai all'inizio dubitavo di riuscire a creare queste aerodinamiche ovette, ma ci sono riuscita: non è difficile, anzi direi che è divertente. Richiede solo un minimo di pratica, come per le paper beads in fondo.
Io le quenelles (a cui ho aggiunto nell'impasto delle erbe aromatiche tritate: menta, basilico e prezzemolo se ricordo bene) le ho accompagnate, come suggerito da Eli, con delle verdure, sia cotte che crude. Ho grigliato nel tostapane una zucchina tagliata a fette sottili leggermente unte d'olio e poi, una volta cotta, ho finito di condirla con un pizzico di sale e il trito di erbe.
Ho tagliato poi anche dei pomodorini, tolti i semi e così crudi li ho conditi con olio, sale ed origano.
Gli elementi che mi hanno conquistato in questa ricetta, ancor prima di provarla, sono stati la preparazione, che si intuiva veloce e facilissima, i pochi ingredienti usati tra cui la ricotta che è una delle cose che amo di più e poi quel nome: quenelles....mai sentito prima, e voi?
QUENELLES DI RICOTTA
(con contorno di zucchine e pomodorini)
Non ve la trascrivo, perché potrete andare qui a leggerla direttamente nel suo blog, ma vi faccio invece vedere come sono venuti i miei bocconcini di ricotta. Originale la loro forma, vero? Impugnati i due cucchiai all'inizio dubitavo di riuscire a creare queste aerodinamiche ovette, ma ci sono riuscita: non è difficile, anzi direi che è divertente. Richiede solo un minimo di pratica, come per le paper beads in fondo.
Io le quenelles (a cui ho aggiunto nell'impasto delle erbe aromatiche tritate: menta, basilico e prezzemolo se ricordo bene) le ho accompagnate, come suggerito da Eli, con delle verdure, sia cotte che crude. Ho grigliato nel tostapane una zucchina tagliata a fette sottili leggermente unte d'olio e poi, una volta cotta, ho finito di condirla con un pizzico di sale e il trito di erbe.
Ho tagliato poi anche dei pomodorini, tolti i semi e così crudi li ho conditi con olio, sale ed origano.
Tutto qui, questo piatto è veramente leggerissimo, semplice e fresco ed io e Ma. l'abbiamo apprezzato molto. L'abbinamento "a crudo" della ricotta con la forma è certo per me molto insolito (in genere io la mangio con il miele, in versione dolce...) però non mi è dispiaciuto, tutt'altro. Ognuno poi troverà il giusto equilibrio, a seconda del suo gusto personale, tra ricotta e grana.
Merci beaucoup, Eli!
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