Sabato pomeriggio (non quello appena trascorso) è stato eccezionalmente un giorno di sfoglia....la "spòja", che qui in Romagna sarebbe a dire pasta all'uovo fatta in casa.
Nella generazione dei miei genitori, donne che sapevano farla ce n'erano parecchie e sicuramente io l'imprinting l'ho avuto da mia mamma, un portento di casalinga, nonchè cuoca provetta....quanti complimenti, eh? L'imprinting però non deve aver funzionato alla perfezione dato che i lavori domestici non li amo molto, diciamo così, e che le sfoglie fatte finora nella mia vita le saprebbe contare perfino un bambino dell'asilo...Ogni tanto però, eccezionalmente appunto, oltre che mangiarla, trovo sia divertente dedicarsi all'arte della pasta fatta a mano, ancor meglio se in compagnia di un aiutante volenteroso!
Tortelloni di zucca
La ricetta della sfoglia è quella classica che ho imparato da mia mamma, così come la maniera di fare i tortelli (che con ripieno diverso sarebbero poi i cappelletti: quando ero piccola sulla tavola della domenica non mancavano mai, in brodo chiaramente), mentre quella del ripieno di zucca l'ho carpita alla famiglia di Ma. che ha origini a metà ferraresi.
Ingredienti per 4, 5 persone
per la sfoglia: 3 uova, 3 etti di farina (1/3 di grano duro e il resto "00") e se serve un pò di latte
per il ripieno: qui viene il brutto...perchè di preciso non so quanta zucca abbiamo usato..mmh, forse mezzo chilo per le due sfoglie? Oltre l'imprecisata zucca vi servirà del parmigiano grattuggiato (3 etti per 1 chilo di zucca, ma secondo me se ne può mettere anche meno), una grattuggiata di noce moscata, un pizzico di sale.
per il condimento: burro (vedete voi quanto) e salvia fresca o secca, come l'avete in casa.
Pronti per far la spòja?
Allora seguite Ma., con l'immaginazione perchè foto non ne ho fatte, mentre pulisce la zucca e la taglia a fette sottili per poi cuocerla in una padella antiaderente. Sul fuoco deve starci finchè risulta bella morbida, in modo da poterla disfare con la forchetta fino a diventare una purea. Una volta raffreddata ci amalgamerà la forma grattuggiata, ci gratterà un pò di noce moscata e ci unirà un pizzichino di sale.
Nel frattempo io sono alla prese con la sfoglia: formo una fontana con la farina e ci faccio scivolare dentro le uova.
Inizio a mescolare con la forchetta...
...per poi continuare ad impastare con le mani.
Impasto ben bene, aggiungendo anche un poco di latte, poi do vita a questa bella palla.
Decido di non farla riposare 20 minuti come ho fatto altre volte, ma la stendo subito. In che modo? Lo so che passarla dentro ad una di quella macchinette stendipasta sarebbe più comodo, ma quando cucino sono tradizionalista e non sono solita prendere scorciatoie. E così...mattarello e forza di braccia, viene fuori l'azdòra* che c'è, ben nascosta, in me!
Che fatica però, me l'ero dimenticato che ci voleva una forza del genere! Sarà che nonostante il latte la pasta mi è venuta un pò troppo dura...
Dopo uno struggente lavorìo (non vi consiglio di fare la sfoglia col collo alto), riesco finalmente a metterla a tappeto...
e poi ad allargarla sempre di più...a scapito della forma, beh, non si può aver tutto. Via via che tento di assottigliarla, mi rendo sempre più conto che le mamme di un tempo avevano muscoli d'acciaio, altro che rammoliti come i miei.
E ora via coi tortelli...
Adesso mi serve proprio una mano per fare i tondi, così chiamo l'aiutante che ha intanto finito di preparare la zucca per il ripieno. Per fare i dischetti di pasta usa un calice, perchè con la rotella verrebbero troppo piccoli. Tremo pensando che il bicchiere si potrebbe spezzare sotto la sua presa .... bah, ci è andata bene.
Io di mano in mano distribuisco con un cucchiaino il composto sui dischi. Non è che siamo proprio organizzatissimi noi due e lo si deduce dal disordine che regna sul tagliere: sarà che i tortelli li abbiamo fatti poche volte, o non sarà mica la prima?!
Comincio a chiuderli (un'operazione per me davvero rilassante che mi riporta a quando "in gioventù" comodamente seduta vicino al tagliere, aiutavo mia mamma che ha sempre apprezzato la mia velocità) ed insegno anche a Ma. come si fa, visto che a casa sua i tortelli tondi non si usano. Apprende subito però, bravo!
Dagli avanzi di pasta, troppo induriti per farne alri, ricaviamo dei tagliolini
e poi, visto che oggi ci vogliamo proprio sprecare e di zucca ne abbiamo molta, impasto un'altra sfoglina con due uova, ma stavolta la tira lui.
Facciamo così altri tortelli ed un altro pò di tagliolini, ma non vi faccio il replay...
Ed infine...
E infine dopo avere fatto fondere il burro in padella con qualche foglia di salvia
ci buttiamo dentro i nostri tortelloni cotti e appena scolati. Li facciamo saltare e ce li mangiamo con gusto.
Anche mio babbo apprezza...
...mamma, ne tengo un sacchetto in freezer così li assaggi quando torni a casa!
* Il termine dialettale "azdòra" significa reggitrice, massaia, colei che presiede al governo della casa. Se volete saperne di più potete anche voi andare a leggere
qui.