Eccole qua, oggi vi presento le mie due bacheche ricavate da cassetti da tipografo.
La trovata non è certo nuova, sono anni infatti che circola sul web quest'idea sul riuso di questo tipo di cassetti e se fate una ricerca sul tema, vedrete come ci si possa davvero sbizzarrire....
Sì, è vero, di bacheche se ne sono viste in tutte le salse, alcune molto belle, eppure non per questo il cassetto del tipografo ha perso il suo potere di attrazione e ancora oggi tale oggetto del passato continua ad affascinarci per quello che evoca e per come può essere trasformato in altro. Se volete, andate qui a leggere il racconto di un'esperienza sul campo.
la mia bacheca natura
Il primo cassetto lo comprai, nel periodo in cui andai ad abitare nel mio bilo, a un piccolo e interessante mercatino dell'usato all'aperto. Dato che era ben conservato, mi era bastato solo pulirlo per bene, dare una leggera scartavetrata e una passata di mordente per ravvivare il colore originale.
Dopo di che era già pronto per esporre la mia raccolta naturale, per me preziosa, di sabbie, sassi, conchiglie (ancora non c'erano restrizioni, ma anche allora non ho mai saccheggiato l'ambiente). L'avevate già vista in qualche foto scattata nel mio vecchio appartamento e in particolare ne avevo parlato pure qui quindi non mi ripeterò.
Dico solo che là appesa sopra il divano e a cui si era aggiunto dopo una decina di anni il nostro primo tappeto-arazzo, faceva la sua figura, ora invece in questa casa ho dovuto per forza relegare la bacheca in un muro laterale, come vedete in foto, e in quella posizione non mi dà più lo stesso impatto piacevole alla vista,
è diventato un elemento secondario su cui il mio occhio si posa meno...anzi diciamo pure che è a portata di torcicollo...
Dovendosi adattare a spazi completamente diversi, capita che alcune cose vengano messe maggiormente in risalto e altre meno.
la mia bacheca dei giochini
Se quella a tema natura è stata purtroppo un po' sacrificata, la seconda però ha ricevuto un posto d'onore. Ve la faccio vedere nella parete in parte ancora vuota...la parete intendo.
Ma partiamo dal cassetto: dato che il primo acquistato mi era piaciuto tanto, quando ne ho avuta l'occasione (nebbia totale sul quando e il dove) ne avevo comprato un secondo sempre con l'idea di utilizzarlo come bacheca.
Il cassetto era però in condizioni molto peggiori dell'altro e il restauro si è rivelato più difficile, perché i vari scompartini erano foderati di carta appiccicata sul fondo e per staccarla ho dovuto penare non poco così l'avevo abbandonato in solaio dai miei.
Solo quando sono tornata ad abitare qui con la voglia di rimettere mano anche a cose lasciate in sospeso (ricorderete ad esempio i ricami delle casette o il puzzle che ho fatto incorniciare) sono andata a riprendere quel lavoraccio. Bene o male a staccare la carta ci sono riuscita
e in seguito dato che il legno era brutto e alquanto rovinato ho pensato di dipingerlo di verde salvia. Eh sì, ho ripreso lo stesso colore del mobiletto per non fare una stanza arlecchino...
Prima di passarvi la cera protettiva, ho poi accentuato quell'aspetto invecchiato che già aveva, sfregando la carta vetrata qua e là e ho sistemato della carta a fantasia sul verde in ordine sparso dentro ad alcune rientranze. Lo vedete qui sotto poco dopo averlo terminato.
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In questa bacheca han trovato riparo tutte quelle cosine piccole e simpatiche che mi ritrovavo in giro per casa e che mi dispiaceva buttare.
"Ciaffi" (come li chiama una mia amica) come le arcinote sorpresine degli ovetti Kinder (contenuto secondo me superiore all'involucro commestibile...): nanetti, elefanti, coccodrilli, leoni e altri personaggi. Bamboccini che ho scovato nella cesta dei giochi dei miei nipoti di quando da piccoli venivano qui a casa dei nonni.
Accanto a queste collezioni, di cui per motivi di spazio ho dovuto scegliere solo una parte, ecco una fila di anatrine e una maialina rosa in terracotta da appendere che ho fin da bambina, probabilmente un regalo.
E poi ancora... macchinine di quelle piccole piccole che si portano dietro in una tasca,
un simpatico Bart Simpson sullo skateboard, un coniglietto, un orsetto e amici di plastica miei da una vita e altri giocattolini tra cui spicca un piccolissimo omino det tè che a me piace un sacco con quella testa a forma di tazza.
E poi qui è venuta ad abitare una bella coppietta spagnola in terracotta. Regalatami forse da qualcuno che era stato in vacanza in Spagna?
Le due coriste-musiciste invece devo invece averle comprate assieme ai miei in uno di quei meravigliosi negozi strapieni di oggettistica in legno in cui da bambina lasciavo sempre gli occhi...Succedeva quando andavamo in vacanza sulle Dolomiti.
Tutt'altro materiale, penso vetro di Murano ma non ne sono affatto sicura, per la famigliola di cerbiatti
e quella di gattini. Quand'ero bambina questi soprammobili stavano in una vetrinetta della sala accanto ad altre statuine e ai bicchieri di cristallo e io spesso aprivo quello sportello per tirarli fuori e giocarci. Facevo attenzione a trattarli con cura, ci giocavo sulla poltrona o sul tappeto, ma devo dire che erano abbastanza resistenti.
Ed eccoci arrivati alla fine di questa lunga descrizione della mia bacheca verde, spero di non avervi annoiato troppo e di aver risvegliato in voi qualche ricordo di quando eravate piccoli o lo erano i vostri figli o nipoti.
Metto giusto l'ultima foto per farvi vedere la parete in cui l'ho sistemata che è poi quella di fronte al mobiletto verde. Parete ancora in parte da ultimare con altri inserimenti che ancora non so quali saranno di preciso.
Cosa dite, troppo infantile la scelta di riempire questa seconda bacheca con dei giochini? Sì, può essere (faccio domande e mi rispondo tutto da sola :-D), ma a me piace circondarmi ancora adesso di qualcosa che mi agganci al gioco...una mia passione da sempre.
Un giocoso saluto a voi amiche e amici!