giovedì 27 aprile 2023

i miei quaderni rilegati a mano

E dopo avervi mostrato i miei quaderni mignon vorrei farvi vedere quelli della grandezza di un normale quaderno A5 cioè circa la metà di A4. Questi sono dei lavori molto recenti, risalgono più o meno alla scorsa estate, ma "il materiale" che ho utilizzato dopo averlo riprodotto, è invece di almeno dieci anni fa.

 

 UN CONCORSO E UN PROGETTO ACCANTONATO

Di che materiale si trattava? Beh, di una serie di collage che avevo realizzato tanti anni prima utilizzando forme in cartoncino di vari colori e fantasie e l'uso, davvero minimo, di matite colorate e penne. Cinque personaggi femminili protagoniste di una storiellina in rima. 

Il progetto era quello di farne un libretto per poter partecipare a un concorso molto curioso e interessante indetto, a partire dal 1995, dall'associazione culturale VACA: era Libri mai mai visti, non so se ne avete mai sentito parlare. La mostra con i manufatti selezionati da una giuria, si svolgeva ogni anno durante l'inverno all'interno di una ex-chiesa a Russi, in provincia di Ravenna. Per alcuni anni penso si sia tenuta anche in un'altra sede. 

Ciò che mi aveva colpito quel paio di volte in cui sono andata a vederla, era stata l'inventiva straripante dei creatori, italiani e stranieri, inventori di incredibili, curiosi, ironici, delicati...(e qui di aggettivi ne potrei spendere tantissimi) oggetti-libro esposti. 

Questa iniziativa, bella e unica nel suo genere, ora purtroppo è stata sospesa, ma se volete farvi un'idea di ciò che è stata, vi lascio questo video che ho trovato su youtube. E' dello stesso anno in cui l'ho visitata anch'io...ricordo bene l'oca che avevo fotografato.

 
OCA CHI LEGGE libri mai mai visti

Il mio progetto era stato poi da me accantonato dato che avevano chiuso il concorso, così il libro da spedire non l'ho mai realizzato e mi sono rimasti in mano quegli strani collage e quella storia bislacca.

Sulla storia in rima stendiamo un velo pietoso, son quasi contenta di non aver potuto concorrere 😁 mentre i collage hanno continuato a piacermi pur nella loro stranezza se li si vede slegati dal raccontino...

Eccone un esempio.

 
collage Saretta


IL NUOVO PROGETTO: UN QUADERNO FATTO A MANO

la copertina

Come è nato questo nuovo progetto? Era già da diverso tempo che mi gironzolava in testa l'idea di realizzare un quaderno rilegato a mano. L'idea ha poi preso piede in vista di un mercatino un po' sui generis, in cui volevo esporre anche qualcosa di completamente diverso dal mio solito.  

Quindi, nel  momento in cui ho pensato di fare dei quaderni, ho scartabellato nelle mie cartelline per capire quali avrebbero potuto essere i disegni o collage più adatti ad essere stampati come copertina. Non è stato facile trovarne, ma all'improvviso mi sono ricordata di questi collage e riguardandoli nelle loro forme essenziali e nei loro decisi contrasti di colore, mi sono convinta che potevano proprio andar bene per questo scopo. Una prova con la fotocopiatrice e...sì, aggiudicati!

stampa copertine dai miei collage

 

la rilegatura

 

 

E' venuta poi la volta di scegliere il tipo di rilegatura. Scartando le rilegature in cui bisognava incollare il blocco di pagine, mi sono orientata verso quelle che mi sembravano più semplici e ho scelto la rilegatura giapponese che mi incuriosiva molto: in pratica dopo aver piegato e forato sia il blocco di pagine bianche che i due cartoncini (uno per il fronte, uno per il retro) si procede passando nei fori, con un grosso ago, un cordoncino resistente seguendo uno schema ben preciso. Qui il link se volete cimentarvi anche voi a fare i rilegatori.

Certo ci vuole un po' di attenzione nel praticare i fori e non è così scontato che la cucitura riesca subito bene alla prima prova, ma alla fine me la sono cavata. Non dico siano venuti quaderni perfetti, ma per essere i primi posso ritenermi soddisfatta.

 
i miei quaderni rilegati a mano

Quando li ho esposti, hanno incuriosito diverse persone, spero piacciano anche a voi. Ora vi faccio vedere le mie donnine più nel dettaglio.



L'unica cosa che forse può lasciare un pochino perplessi, è che sfogliare, scrivere su quaderni con questo tipo di rilegatura, può risultare non troppo agevole e che la copertina inevitabilmente si piega.

Proprio una mia amica mi diceva che a volte non usa i quaderni belli per timore che si rovinino...beh, in qualche modo la capisco, ricordo anch'io due, tre bei quadernoni con fogli completamente bianchi comprati in Francia che non avevo il coraggio di iniziare. Dev'essere quell'idea di perfezione che qualche volta si impadronisce di noi, rimasuglio di esperienze scolastiche molto remote, eppure non bisognerebbe proprio farsi dei problemi: i quaderni, di qualunque tipo siano, diventano ancora  più preziosi se vissuti!

Non con i miei disegni, ma con del cartoncino a fantasia, qualche mese dopo ho sperimentato anche un altro tipo di rilegatura cucita che vi farò vedere più avanti.  

A presto!

lunedì 24 aprile 2023

scaffalino origami (con link)

Buongiorno a tutti. Beh, buongiorno...qui da me c'è un  tempo pazzo! Prima pioggia, poi sole, poi ancora pioggia, poi un acquazzone con grandine, poi ancora sole... il tutto condito da quella bella umidità che ti taglia le gambe!

Non so se voi nel frattempo ve la state godendo placidamente al mare, ma in qualunque luogo vi troviate, mare monti città, all'aperto o al chiuso, un passatempo come questo potrebbe fare al caso vostro se intendete trascorrere, in modo creativo e divertente, un po' di tempo assieme a uno o più bambini (genitori, fratelli, nonni, zii, insegnanti, babysitters...all'appello!) oppure se desiderate ritagliare un po' di tempo per voi sperimentando qualcosa di diverso, se non siete già esperti in quest'arte! 



scaffalino origami

 

piccolo scaffale origami in carta

Il mio scaffale origami, perchè è questo che vi farò vedere oggi, riesce a trovar posto tra le mille cose sul piccolo ripiano del mio mobile a serrandina, perchè ne occupa davvero poco di spazio. Lo vedete? E' come una piccola bacheca in carta che contiene degli oggettini. 

Può essere uno scaffale utile quindi per tenere esposti e ordinate piccole cose (la ragazza del video di cui vi metterò il link vi ha riposto per esempio i suoi smalti) oppure per qualcosa di meno utile, ma significativo per voi. Si può raccontare qualcosa di sè anche in questo modo, non credete?


Potrebbe essere, a mio parere, anche il punto di partenza per un laboratorio di piccolo gruppo con bambini, ragazzi o adulti. A questa facile attività manuale si potrebbe infatti affiancare anche una ricerca di ciò che ognuno (o tutto il gruppo) custodirebbe nello scaffale realizzato e da qui, raccontandosi, il laboratorio potrebbe prendere la via dell'introspezione e condivisione.

Questa è un'idea che mi è venuta in questo momento, ma ragionandoci un po' potrebbero venire fuori tante altre idee interessanti.

Tornando al lato pratico, se questo progettino vi piace, qui potete andare a vedere il video-tutorial. Realizzarlo è piuttosto facile, quindi indicativamente penso potrete proporre questo scaffale origami a bambini dagli 8 anni in su oppure a più piccoli con l'aiuto di uno più grande. Teniamo a mente  infatti che per questa tecnica è necessaria, oltre a una buona manualità, una certa precisione! Caratteristiche che si possono comunque sviluppare proprio grazie a quest'arte.

modulo base

Il modulo base, come potete notare dalle foto, è la strafamosissima scatola quadrata. Anni fa ve l'ho presentata anche nel mio blog, in un bel tutorial non opera mia, ma di una blogger ospite, certamente più professionale di me! Andate a rivedere qui la scatola origami spiegata da Maria.

In questo caso però, per realizzare lo scaffale, si dovrà fare una piccola variante del procedimento, variante comunque ben spiegata nel video che vi ho segnalato.

Se volete rendere lo scaffalino meno fragile, vi consiglio di usare, per le scatoline, un cartoncino leggero anzichè della carta come ho fatto io. 

Non mi resta che augurarvi buon origami e buona festa!


giovedì 20 aprile 2023

quadernini (origami e non) per mini aspiranti scrittori

 Nel 2016 avevo messo in pausa lunga il mio blog, blog che è poi stato successivamente abbandonato, per diversi anni, nel 2017.

Questo per dirvi che mi sono accorta ora che tante cose che avevo mostrato nella mia pagina su facebook (se volete visitarla, cliccate qui), nel mio diario figurato invece non le avevo presentate. E dato che quell'anno era stato prolifico dal punto di vista delle creazioni in carta e delle foto, foto sicuramente più curate di quelle di adesso (su, su, che mi devo impegnare di nuovo!) mi fa piacere mostrarvele.


quadernini origami

 

Ecco qua, iniziamo allora con questi piccoli quaderni origami in scena con i miei bamboccini. Queste foto le avevo scattate in casa, ma capita spesso che io porti dietro anche ai mercatini gli omini della Playmobil e altri giochini di plastica, riscuotono sempre molto successo tra i bambini. Chissà però che fine ha fatto quel bel bebè, mi piaceva così tanto...

donnina playmobil che spinge carrozzina guarda notebook origami
quadernino origami


Non è proprio la stessa cosa, ma ho dovuto sostituirlo con un mostrino verde...lo si intravede appena dentro alla carrozzina in questo particolare di allestimento ad un mercatino natalizio.

 

Una mucca pascola felice in mezzo ai librini...sarà incuriosita o starà domandandosi se c'è qualcosa di commestibile?

quadernini origami
 

La mucca pascola, mentre un orsetto si allontana col suo bel quadernino al braccio. Vorrà scrivere le sue avventure in mezzo ai boschi?

 

Ma ecco, seguitemi che ci spostiamo in cartoleria, dove c'è un ritrovo di mini aspiranti scrittori... Desidereranno scrivere un libro o tenere invece un diario personale come si usava un tempo? C'è chi ancora lo usa e, oltre ad essere naturalmente motivati dal piacere di scrivere, si scopre che i benefici che apporta questa bella abitudine sono indubbiamente tanti. In rete potete trovare tanti articoli a questo proposito, io vi propongo questo.

Tanti quadernini con copertine diverse fanno bella mostra di sè sui piani della mini libreria. La scimmietta, curiosa com'è, vuole guardare bene com'è fatto il quaderno...chissà quale avrà addocchiato lo struzzo, proprio lo stesso della scimmia? Il cane blu sembra guardarci perplesso...

I quadernini che avete visto in foto sono realizzati con la tecnica degli origami modulari: il blocco delle pagine è formato da una striscia di carta piegata a fisarmonica sulla quale viene infilata in un secondo momento la copertina colorata. Il procedimento è veramente facile e nulla vieta di farli anche di dimensioni diverse.  

 Questo è il video-tutorial che ho seguito per realizzare i quadernini diy.

 Se vi è piaciuta anche la mini libreria, potete andare qui e seguire le istruzioni di quest'altro video.


 mini notebooks portatili

 

Passiamo invece a un altro tipo di mini quaderni. Appena li avevo visti in un video-tutorial, mi erano piaciuti così tanto da voler subito provare a realizzarli. 


 

Pur essendo piccoli quasi come gli altri, questi sono dei veri quaderni con tutti i crismi: copertina rigida rivestita, pagine incollate, perfino un nastrino per chiuderli ed uno per appenderli... Un piccolo lavoro di cartonaggio che quindi richiede certamente molto più impegno rispetto ai precedenti. Lavorare così in piccolo poi presuppone una buona motricità fine e oggi come oggi non so se ripeterei l'esperimento,

 

notebooks portatili

però il link del video-tutorial dei notebooks portatili, che peraltro è in italiano, ve lo metto molto volentieri (cliccate qui) perchè non si sa mai che ci sia qualcuno desideroso di realizzarli!
 

martedì 18 aprile 2023

Master Mind e il parente povero (o per meglio dire, il contrario)

 MASTER MIND

 

Conoscete il Master Mind? Qui, se vi interessa, potete leggere la sua storia.


foto scaricata dal web

Si tratta di un gioco da tavolo per due persone nient'affatto banale. Un gioco che mette in campo abilità di tipo logico deduttivo, ma anche di concentrazione quindi una bella sfida per la mente, sempre che non si vada all'inzecco...cosa che beh, può anche succedere se lo si gioca con un bambino! E' vero che l'indicazione dell'età è dagli otto anni in su, ma a mio modesto parere spesso a quell'età i giocatori non sono ancora così avvezzi a fare ragionamenti logici, ammetto che a volte faccio fatica pure io...

 

COME SI GIOCA A MASTER MIND

Ora cercherò di spiegarvi come si gioca: è vero che per chi possiede già il gioco, queste spiegazioni saranno un di più, visto che nella scatola ci sono sempre le istruzioni allegate, ma questa presentazione potrebbe essere utile a chi ancora non ha il gioco e ci sta facendo un pensierino...

Qui sotto farò degli esempi sperando di riuscire ad essere il più chiara possibile, pur sapendo che dovrò affidarmi solo alle parole e non agli esempi concreti che sono sempre i migliori!

Dunque, facciamo così: uno dei giocatori lo chiamiamo Primo e l'altro Secondo, la mia fantasia fa faville, vero?

Primo, utilizzando i chiodini colorati, compone di nascosto un codice segreto. Lo vedete? E' quello formato dai quattro chiodini colorati in primo piano nelle due foto. 

Secondo a sua volta avrà la missione di scoprire la combinazione di colori scelta dal compagno facendo un tot di tentativi che dovranno essere in minor numero possibile....teoricamente, perchè a volte l'intera tavoletta non basta per poter raggiungere lo scopo!

Dopo il primo tentativo che sarà del tutto casuale, a meno di non saper leggere nel pensiero, Secondo dovrà aguzzare l'ingegno e tenendo conto delle indicazioni fornitegli da Primo, aggiusterà di mano in mano il tiro fino a indovinare il codice. 

In che modo? Bene, ora approfondiamo...vi consiglio di osservare bene quest'altra immagine, ve l'ho messa capovolta così potete immedesimarvi meglio in Primo. Ci riuscite?

foto dal web
 
 
Allora...vediamo che la combinazione segreta di Primo è questa: azzurro, bianco, beige, arancio.
 
1° riga) Secondo fa la prima mossa, nella prima riga in alto, provando: bianco, nero, giallo, rosso.
Primo la confronta con la sua e vede che Secondo ha indovinato il colore bianco, ma non al posto esatto. Quindi 1 colore al posto sbagliato. Così mette 1 pirulino bianco a fianco della combinazione (lo vedete?) Il pirulino però non dà nessuna indicazione sul colore, solo che ne ha azzeccato uno dei quattro...
 
2° riga) Secondo allora prova una combinazione con i colori rimasti fuori: azzurro, arancio, beige, verde.
Oh, questa volta gli è andata meglio! Ha infatti preso tre colori (azzurro, beige, arancio) di cui due al posto esatto: 2 al posto giusto, 1 al posto sbagliato cioè 2 pirulini neri e 1 bianco.
Secondo è soddisfatto, ma quali saranno i colori centrati? Mah, che siano il beige e il verde? Pensa lui...e l'azzurro magari il colore al posto sbagliato? Ma sì, proviamo: alla combinazione aggiunge poi il colore giallo dato che nella prima riga ne aveva indovinato uno, magari se ha fortuna è proprio quello.

3°riga) Così Secondo prova questa combinazione: giallo, azzurro, beige, verde. Mmh...non gli è andata benissimo stavolta. Il colore al posto giusto infatti ora è solo 1 e 1 al posto sbagliato. Primo infatti mette 1 pirulino nero (per il colore beige) ì e 1 bianco (per l'azzurro).
 
E così via, il gioco prosegue tra le deduzioni e le ipotesi di Secondo....ho cercato di entrare il più  possibile nella sua testa, spero di esserci riuscita almeno in parte. Dicevo che il gioco prosegue fino a quando Secondo indovinerà la combinazione, perchè in caso contrario, sarà Primo a vincere.

Chiaramente il ruolo più impegnativo (che poi si scambieranno) in questa manche ce l'ha Secondo, ma non crediate che Primo possa rilassarsi troppo, a lui infatti il compito di fornire le indicazioni esatte all'amico-avversario e...insomma, se non si è proprio ferrati nella logica bisogna stare alquanto attenti a non sbagliarsi! Sapete quanti errori di questo tipo ho visto fare durante le partite di Master Mind? E ci credo bene che a volte vincere sembrava un'impresa impossibile... Però c'è da dire che dopo un po' di giri, se Primo dà involontarie indicazioni errate, Secondo se ne accorge che qualcosa non quadra e di sicuro glielo farà presente.
 
Se è la prima volta che giocate al Master Mind, il mio consiglio è quello di iniziare nel modo in cui ve l'ho spiegato che è il più semplice, cioè con una combinazione composta da 4 colori diversi.  Ci sarebbe infine da aggiungere qualcosina su che cos'è quella fila doppia di forellini sull'altro lato. Beh, se ricordo bene, lì si segnano semplicemente le partite vinte da uno o dall'altro giocatore.

Quindi tirando le fila io direi: gioco piuttosto facile da capire, medio-difficile da giocare, ma  indubbiamente appassionante. 

 

MASTER MIND COI NUMERI (il parente povero)

E dopo questa estenuante spiegazione (vi siete già dileguati?) siamo finalmente arrivati al parente povero. "Povero" nel senso che vi serviranno solo carta e penna per giocarvi e lo si può fare veramente ovunque. Povero, ma ugualmente dignitoso questo passatempo che io ho abbinato, per somiglianza, al Master Mind e che inoltre dev'essere stato il primogenito, dal quale  poi è derivato il fratello in scatola.

Parlo del gioco che io ho sempre chiamato "battaglia navale coi numeri" o solo "gioco dei numeri", ma che forse voi conoscete con un altro nome ancora...
 
Ci facciamo una partita? Anche questo lo si gioca in due, ma non ci sono combinazioni di colori, bensì di cifre, inoltre ognuno dei giocatori deve indovinare il numero dell'altro, in contemporanea. 

 
0123456789

 
Occorrente: due fogli e due penne

COME SI GIOCA 

Vedrete come il procedimento sia molto simile al Master Mind...scomodiamo ancora Primo e Secondo per la spiegazione? Ma sì, via...

* Ognuno dei due giocatori scrive sul proprio foglio, di nascosto, un numero composto da 4 cifre: cifre comprese tra lo 0 al 9 (lo 0 non deve essere al primo posto). Meglio iniziare utilizzando 4 cifre diverse, non ripetute cioè all'interno del numero, perchè così il gioco è più semplice e ci si roda un po'!

*  Primo (che facciamo finta sia il più giovane) fa il primo tentativo dicendo a Secondo un numero che verrà scritto da quest'ultimo sul suo foglio sotto al suo numero (da non confondere col proprio!). Si potrebbe anche tralasciare questo passaggio, ma è utile tenere un resoconto anche dei numeri detti dall'altro, inoltre serve a confrontarlo più agevolmente col proprio numero segreto.

* Dopo averlo confrontato col suo, Secondo riferisce al compagno se sono presenti cifre centrate al posto giusto (come simbolo un quadratino nero) e/o cifre indovinate, ma non al posto giusto (pallino vuoto). Il risultato viene riferito da Secondo a voce, ma scritto allo stesso tempo sul proprio foglio (ripeto: meglio tenere il resoconto eccetera eccetera).

* Allo stesso tempo, Primo scriverà in una colonna a lato del suo foglio (mi raccomando: ordine!) il numero detto da lui a Secondo e il relativo risultato: i suoi tentativi, in poche parole.

Detto questo, il gioco procede esattamente come il Master Mind con deduzioni e tentativi (però di entrambi i giocatori), finchè uno dei due riesce ad indovinare il numero dell'altro. Chiaramente questi sarà il vincitore della partita 👏

 

:::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::

E adesso scomodiamo invece Ninfa e Maurizio per una prova sul campo. E' stato divertente rimettersi alla prova in questo gioco dopo tantissimi anni, esperienza da rifare!

Nei nostri fogli vedete scritto, cancellotti annessi, ciò che ho cercato di spiegarvi prima nei vari punti. A questa partita ho vinto incredibilmente io e se non avessi vinto dopo una partenza così fortunata (il mio è il foglio di sinistra) certo sarebbe stato preoccupante! 

Specifico che in genere nei giochi di logica perdo, perchè purtroppo, di logica, ne ho in dotazione pochina...non dico di andare all'inzecco come i bambini più piccoli, ma poco ci manca, i miei tentativi sono infatti un po' grossolani 😄   



Buone partite!


venerdì 14 aprile 2023

la pioggia viola

Oggi voglio illuminare questa giornata grigia, questo tempo instabile, un po' freddo, un po' piovigginoso e umido, con una manciata di foto di un rampicante sorprendente sia per il profumo che per il suo colore e non ultimo per la forma dei suoi stupendi grappoli di fiori...la pioggia blu  la chiamano i tedeschi, io direi piuttosto lilla-violetto: sua maestà il glicine.


la profumatissima Wisteria

Ho trovato su internet un articolo che descrive la pianta nelle sue caratteristiche, ne racconta l'origine e narra alcune storie tra cui una leggenda italiana. 

Da quel che ho letto, la wisteria esistente più vecchia d' Europa si troverebbe a Londra, nei Kew Gardens ma anche noi in Italia abbiamo il nostro vetusto esemplare: a Milano infatti esiste un glicine con più di 700 anni! Qui l'interessante storia del Glicine di Leonardo.



Le due foto che ho postato le ho scattate qualche giorno fa nella mia città. Penso che questa casa in primavera sia una delle più fotografate e a ragione...sulla sua facciata si incontrano infatti due piante entrambe di glicine, ma di colori diversi: quella viola e la meno frequente bianca. Un vero spettacolo questa cascata di fiori profumati!  

Come resistere senza immortalarla? E infatti non è la prima volta che la fotografo e che diventa protagonista di un post, guardate questo di 11 anni fa! Stessa casa, stesse piante ma foto decisamente migliore, devo dirlo...

Sapete? Nel linguaggio dei fiori,  il glicine simboleggia amicizia e disponibilità, quali parole più belle per chiudere la pagina di oggi? E dai che è anche tornato il sole...


martedì 11 aprile 2023

intermezzi (sigle e segnalibri)

Ricordate l'intermezzo colorato con i miei mini origami? Ecco, ho pensato di attingere ancora a qualche foto di vecchie creazioni e di proporvi un altro intermezzo, solo da guardare o poco più. Un po' come quando nei momenti di pausa delle trasmissioni, sullo schermo della televisione si srotolavano le immagini delle città italiane accompagnate da un sottofondo musicale. Tanto tempo fa...

SIGLE TV

 

E allora che ne dite se ci guardassimo assieme, per me riguardare eh bè, questo intervallo degli anni '70? Non vi sembra di stare immersi in un tempo sospeso mentre assaporate questo bucolico passaggio di pecore accompagnato da brani classici così meravigliosamente evocativi e rilassanti?

 ...come dice il detto contando le pecore ci si addormenta... 

 


ma voi non vi sarete  addormentati, vero? Perchè se prima abbiamo volato indietro nel tempo, ora voliamo con la fantasia in Giappone con questo mio...


INTERMEZZO GIAPPONESE uno

segnalibri in cartoncino riciclato


Questi segnalibri risalgono ormai a diversi anni fa e dopo quel periodo non ne ho più fatti, però secondo me sono ancora piacevoli da vedere e, allora, mi ero divertita molto a crearli, perchè offrivano tanti spunti di personalizzazione.

famigliola di segnalibri

La base, cioè il corpo delle giapponesine, è realizzata con i cartellini dei vestiti nuovi. E' quindi una creazione in buona parte di riciclo. Ricordo che a un mercatino che durava due giorni, la signora che aveva lo stand accanto al mio, mi aveva portato un'intera scatola piena di cartellini! Un regalo graditissimo per me...piccoli, ma grandi gesti di gentilezza tra creative 💛

segnalibri fai da te

Naturalmente il cartellino riciclato va opportunatamente ritagliato e colorato per formare il corpo delle giapponesine. Il bello è che ogni cartellino ha la propria forma: c'è quello alto, quello basso, quello largo, quello smilzo...proprio come l'aspetto che hanno i nostri corpi: tutti belli, tutti diversi.

giapponesine all'ombra di un quadernone

Successivamente il cartellino-segnalibro viene vestito con un Kimono di carta, carta che può essere anch'essa proveniente da ritagli vari che avete conservato (io di carta, nuova o di riciclo, ne ho sempre una super scorta), quindi si aggiunge la capigliatura.

L'ultimo passaggio è quello di decorarlo con nastrini, passamanerie e altre piccole cose. E il segnalibro giapponesina è pronto!

segnalibri con materiale di riciclo

Il tutorial per poter realizzare questa piccola creazione potete vederlo qui oppure, se preferite, potete seguire quest'altra spiegazione che è abbastanza simile.

tutorial segnalibro giapponesina

INTERMEZZO GIAPPONESE due

segnalibri con abbassalingua

A dimostrazione che le suggestioni del paese del Sol Levante su di me fanno sempre presa, guardate queste foto su un altro piccolo lavorino risalente al 2015, ma ripreso, a differenza dei segnalibri precedenti, più e più volte nel corso degli anni successivi.  

Si tratta ancora di segnalibri, ma stavolta in legno. Anche in questo caso ho fatto uso del riciclo, più precisamente di abbassalingua (nel mio caso scaduti, ma nuovi e imbustati!). Se non ne avete, potete comodamente trovarli in tanti negozi di hobbistica. 

L'idea l'avevo addocchiata su Pinterest, io l'ho semplicemente trasformata come più mi ispirava. E l'ispirazione anche quella volta mi ha portata lì tra i ciliegi in fiore...

segnalibri in legno a tema giapponesina disposti a ventaglio
ventaglio di segnalibri giapponesine

 Abbassalingua, washi tape, penne e pennarelli: questi sono i materiali che ho usato.

segnalibri in legno a tema giapponesina realizzati con gli abbassalingua
segnalibri con abbassalingua

 Oltre a un pizzico di creatività...perchè quella bisogna pur sempre mettercela!

 

Per quanto riguarda il tutorial, qui sul mio blog in passato ne avevo già realizzato uno fotografico per le "ragazzine con le mani in tasca", qualcuno di voi potrebbe anche ricordarlo, se cliccate sul link lo potete guardare. 

Il procedimento per le giapponesine in fondo è molto simile a quello da me proposto e facilmente intuibile, quindi...buon lavoro!

aggiornamento 

Desidero aggiornare questo post aggiungendo ciò che, grazie alla sua vivace fantasia, si è immaginata Sari del blog vocedivento ispirata dalle mie creazioni. Ringraziando tanto l'autrice di questo bel regalo, condivido anche con voi il siparietto che mi vede mamma dei miei lavori...chiunque crei delle cose con le mani ci si potrà senz'altro riconoscere come ho fatto io!

Capitò un giorno ad una giapponesina segnalibro, nato da un cartellino d'abito e dalle mani di Ninfa, d'incontrare un libro-bambola. Fecero presto amicizia e da una cortese presentazione si venne a scoprire d'essere sorelle. Sorelle da parte di madre che, manco a dirlo, era Ninfa.
- Io sono stata ritagliata, pitturata, vestita e a lungo accudita da mamma Ninfa.- disse la giapponesina.
- Ed io da lei sono stata pazientemente piegata, incollata e abbellita. - replicò Sognatrice di rimando.
- Posso farmi abbracciare da te? - disse la piccina
- Vieni sorellina - disse la bambola grande - ti faccio spazio fra le pagine e così ci abbracceremo.
Fu così che mamma Ninfa trovò la bambolina segnalibro fra le pagine del libro bambolina.
- Che strano - pensò - chissà come è finita qui la mia segnalibro.
Allungò la mano per rimetterla a posto ma subito la ritirò. Si allontanò un pochino, le guardò con il capo un poco inclinato e, ammirando il quadretto che rappresentavano, decise di lasciarle così. Stavano bene, decise. E lì le lasciò.

 

venerdì 7 aprile 2023

la Pasqua si avvicina

 Augurio conciso, ma sentito:


Buona Pasqua a tutti!


 

mercoledì 5 aprile 2023

il mio amato Spirograph

Oggi vi parlo di un gioco in scatola che ho fatto rientrare, come vedete, nella grande categoria dei giochi da tavolo anche se a voler essere proprio precisi forse non ci dovrebbe stare in quanto manca di tavoliere. In più essendo un gioco individuale non favorisce l'aggregazione, caratteristica importante dei giochi da tavolo. Tutt'al più, ripensando a quando lo giocavo io da bambina assieme alle amiche, stimolava la sfida con se stessi e con gli altri, creando un clima di competizione amichevole unito naturalmente al piacere del giocare assieme...quindi si può dire che almeno una forma di socializzazione ci fosse!

A parte tutto, solitario o meno, era un bellissimo passatempo, così bello che è stato uno dei giochi in scatola che ho amato di più e che ancora conservo.

Ma vediamolo più da vicino! Questo è il mio personale, quindi posso farvelo vedere fin nei particolari.

LO SPIROGRAPH

Partiamo con un po' di storia? Citando Wikipedia:

 "Lo Spirograph fu un esempio di fortunato rapporto tra scienza e giocattoli; serviva infatti, a tracciare con facilità curve ipotrocoidi ed epicicloidi di grande e spettacolare effetto visivo. Venne presentato alla Fiera del giocattolo di Norimberga del 1965 dall'ingegnere inglese Denys Fisher che in un primo tempo lo vendette con la propria ditta cedendolo nel 1966 alla statunitense Kenner. La Quercetti divenne distributore esclusivo per l'Italia dal 1967."

Il mio, come vedete in foto, era appunto della Quercetti e di quegli anni. La scatola coraggiosamente recita tutti "disegnatori", e subito, con SPIROGRAPH

 

scatola chiusa del gioco spirograph
scatola chiusa Spirograph

Ecco, io su quel subito mi soffermerei un pochino...mi ricordo che non era affatto semplice riprodurre, senza sbagliare, quei bei disegnini elaborati! Gira e rigira, veniva sempre (siamo buoni, diciamo spesso?) il fatidico momento in cui la rotellina, come in uno spasmo, sfuggiva al controllo, rovinando il disegno con una brutta sbavatura di penna e rendendo poi difficile riprendere il filo. Però che bellezza, che soddisfazione incredibile quando si riusciva ad arrivare alla fine senza segnacci!

disegno fatto con spirograph

Ma meglio fare subito un passo indietro: vi ho già fatto vedere un disegno, ma ancora non vi ho mostrato l'occorrente che serviva a realizzarlo. Eccolo qua! 

Vedete? Tante ruote dentate di dimensioni diverse dotate ognuna di tanti forellini disposti a spirale. Pensate che ogni buchino di ciascuna ruota produce un disegno diverso! Anzi, quasi sicuramente se ben ricordo, addirittura due diversi a seconda del disco dentro cui la si faceva girare.

scatola aperta del gioco spirograph con i vari pezzi
Spirograph Quercetti


Infatti, elemento fondamentale del gioco, sono questi due grandi dischi-anelli dentati che vedete sistemati nella scatola uno sulla sinistra e uno sulla destra. Una volta fissatone uno su un foglio (io adoperavo della carta un po' lucida e resistente) sovrapposto al cartone, bisognava farvi girare accuratamente all'interno le varie rotelle con una penna inserita in uno dei forellini. Delle puntine iniziali per fissarli, me ne sono rimaste solo due e così non è certo l'ideale, l'anello sballonzola troppo...

 


Ogni disegno aveva quindi le sue personali istruzioni per poterlo eseguire uguale all'immagine riportata sul libretto. Lo vedete quel bel disegno nella facciata a sinistra che sembra una sfera forata? Uno pensa...facile quello, si fa con un'unica rotella e un unico foro...beh, penso di non essere mai riuscita ad arrivare alla fine senza errori e dire che ci ho provato tantissime volte!

 

Nella scatola sono presenti anche due "righelli" per eseguire disegni di quest'altro tipo. Ricordo qualche deludente tentativo di questo genere...infatti tracce passate di questi disegni non ce ne sono.

Sfogliando il mio libretto nella sezione spiegazioni, ecco che troviamo altri modi in cui potevano essere utilizzate ruote, anelli e righelli. Sempre più impossibili i disegni...si intuisce che sia stato un ingegnere a inventare il gioco!

 


 

Io mi incantavo da bambina, e mi incanto pure adesso, a guardare tutti i bellissimi modelli presentati e cercavo chiaramente di riprodurli, era quello l'intento. Logicamente serviva un grande allenamento, a meno di non essere particolarmente portati di natura...io non lo ero tanto anche se avevo pazienza e la voglia di riuscirci.



disegni fatti con Spirograph

Questi che avete visto scorrere sono alcuni disegni che avevo fatto da ragazzina oltre ad alcuni molto più recenti, quando ho voluto rimettermi alla prova.

In questo gioco c'era anche un lato creativo interessante: si potevano infatti inventare nuovi disegni sperimentando in libertà l'uso delle varie ruote, accostandole a proprio piacimento, senza seguire cioè le solite indicazioni.

giochi più recenti

In seguito, verso gli anni '90, ho il ricordo di un'altra edizione di questo gioco, lo Spirograph Cyclex, me lo ricordo bene perchè l'avevamo in ludoteca. Era uno spirografo in forma semplificata e se guardate questo video che ho trovato su youtube, vi accorgerete quanto fosse più facile giocarvi.

E voi conoscete questo gioco? Ci avete mai giocato nella versione più "antica" o magari in qualche variante successiva?

 

AGGIORNAMENTI 

 

Dopo aver scritto  questo post, ho scoperto quello di MammaConta e mi è sembrato molto interessante in quanto esplora i legami tra matematica e i bei disegni fatti con lo Spirograph. Ringraziandola per avermi dato la possibilità di segnalarla, vi metto quindi il link del suo post invitandovi ad andarlo a leggere e mi riprometto di riprendere presto fuori il mio gioco per provare ad applicarvi le formule matematiche...un ripassino della materia non fa mai male!