gioco dei 4 cantoni |
Adesso vi spiego come mai qualche giorno fa mi è tornato in mente il gioco dei quattro cantoni. Nell'oziante attività (e già notate come questi termini cozzino tra loro) di anticipare il trasloco vero e proprio, sto travasando da una casa all'altra sportine piene di robe varie di cui il mio bilocale trabocca.
In questi ultimi mesi mi sono concentrata in modo particolare sui libri: prima ho liberato una libreria, poi buona parte di altre due, quindi sono passata alle due mensole della camera da letto. Dopo aver riempito una sporta di vecchi CD e cassette che erano sul piano, ora sto togliendo anche tutti i libri che vi avevo sistemato. Nella mia catalogazione a grandi linee per argomento, qui avevo creato un mini reparto "libri per bambini". Ora vedete le mensole già in buona parte libere, perchè i lavori di svuotamento stanno pian piano procedendo...cosa che mi mette un po' tristezza, come arredano magnificamente i libri: riempiono gli occhi e il cuore!
Togliendo e spolverando un libro alla volta, ho riguardato le fiabe e i romanzi che mi sono rimasti dalla mia infanzia e pre-adolescenza. Un giorno magari ve li mostro, così confrontiamo le nostre letture infantil-giovanili. Poi, accanto ai miei cimeli, trovavano posto, ora non più, anche libri, librini, libretti che avevo comprato anni dopo per il mio lavoro più quelli che avevo acquistato per puro piacere, e direi che le due cose si sovrappongono visto che da sempre amo la letteratura per l'infanzia!
Tra un libro e un altro, mi è passato tra le mani oltre a...ehm, nuvole di polvere e nostalgia, un volumetto che tantissimi anni fa avevo fatto rilegare e che raccoglie le parti che per me andavano salvate di...mmh, di che cosa? Mah, potrei azzardare...forse pagine che avevo selezionato da un'enciclopedia anni '50/'60 che i miei avevano deciso di buttare? Mi sembra di ricordare così, ma non ne sono stra-sicura.
sfogliando il volumetto
Fatto sta che questo libretto è un po' un'accozzaglia di fiabe, favole e rubriche varie, accozzaglia che a me piace però, qui dentro c'è parte della mia infanzia.
Sfogliandolo, nella rubrica Ore gaie (e già il titolo la dice lunga su quanto possano essere vecchie queste pagine),
ore gaie |
ho addocchiato questo gioco di movimento.
I QUATTRO ANGOLI
Leggendo il trafiletto e guardando il disegno, mi sono accorta subito che si trattava di quello che io ho sempre chiamato I quattro cantoni. Un gioco a cui ho giocato tantissime volte quand'ero bambina e che mi piaceva molto anche perchè era mediamente movimentato...
C'è bisogno che ve lo spieghi? No, vero? Per chi non lo conosce o non se lo ricorda, c'è comunque la spiegazione scritta (la vedete qui sotto) illustrata anche dal disegno che ho inserito invece in alto nel post.
Tra i tanti luoghi in cui l'ho giocato da bambina, ce ne è stato uno davvero speciale che grazie alla sua particolarità è rimasto stampato nella mia memoria. Lì, sotto al portichetto della mia chiesa, noi bambine che frequentavano la parrocchia, ci giocavamo. Era tutto alquanto ristretto, tra i quattro angoli del protiro c'erano due passi a malapena, ma chissà...quelle colonnine dovevano essere state per noi un richiamo irresistibile!
protiro della chiesa di San Domenico |
Visto che a questo gioco ci avevo giocato sempre volentieri e che è innegabile che quando si trasmette qualcosa che ci è piaciuto, lo si faccia con più entusiasmo e sicurezza rispetto a qualcosa di cui non si è fatta esperienza, l'ho proposto più e più volte durante il mio lavoro come educatrice, sia ai centri estivi che a quelli diurni educativi.
Un luogo bellissimo e immerso nel verde che si è prestato magnificamente a questo gioco, è stato il grande parco di Villa Silvia, luogo storico in cui per alcuni anni abbiamo avuto la fortuna di lavorare e che è naturalmente restato nel mio cuore.
Villa Silvia-Carducci foto dal web |
Qui i quattro cantoni diventavano gli alberi di una zona del parco e non importava se non erano tutti alla stessa distanza, perchè il gioco risultava ugualmente divertente. A volte, se "gli angoli" si trovavano abbastanza lontani tra loro, risultava un pochino difficile "intercettarsi" per scambiarsi i posti, ma faceva anche questo parte del divertimento. Magari si iniziava a giocare in cinque, in modo canonico, poi però..."Posso giocare anch'io?" e dopo un po' un'altra richiesta "Posso giocare?"...e così via finchè si aggiungevano sempre più bambini e si cercavano altri alberi che fungessero da cantone. I quattro cantoni diventavano così cinque, sei, sette e ancor di più...e ci si divertiva cinque, sei, sette volte e ancor di più...
Ho giocato spesso ai 4 cantoni, ma bisogna correre e questo è un problema.
RispondiEliminaMi fa piacere che anche tu lo conosca e lo abbia giocato, Gus. Certo un po' bisogna correre, è vero, ma poco in confronto ad altri più movimentati in cui io arrancavo sempre!
EliminaIo , per ragioni di spazio, ho conservato solo pochi libri della mia giovinezza (tipo "Piccole Donne) , proprio per ragioni di nuvole e polvere. Tanti libri per bambini, ragazzi, li avevo presi da leggere a scuola e li ho lasciati alla biblioteca scolastica, quando sono andata in pensione. Però mi fa sempre un certo effetto , quando vedo le pagine dei libri di una volta, quanta nostalgia !!! I Quattro cantoni era un bel gioco, ci ho giocato tanto io e ci ho fatto giocare anche i miei alunni, a scuola. Ciaooo
RispondiEliminaTi capisco Mirtillo, perchè anch'io avrei dovuto selezionarne pochi per questioni di spazio e "raccogli polvere"! Invece a quelli della mia infanzia (tipo Piccole donne) ci rimango abbarbicata per motivi affettivi, anche più che a quelli comprati in seguito. Hai fatto bene a lasciarne un po' nella biblioteca scolastica, è un bel modo per alleggerirsene...una volta prendevano anche le vecchie enciclopedie, ora non le vuole più nessuno, purtroppo. I quattro cantoni era un bel gioco "ai nostri tempi" ma apprezzato, come hai visto anche tu, anche dalle nuove generazioni. Ciao!
RispondiEliminaAnch'io ho giocato ai quattro cantoni, quanti ricordi di infanzia mi hai suscitato, cara Ninfa!!! E come sempre i tuoi post sono affascinanti!
RispondiEliminaGrazie di cuore!
Mi sa che ci abbiamo giocato in tanti, Annamaria. Era un gioco semplice, non servivano attrezzi, lo si poteva giocare ovunque e anche il numero dei giocatori poteva essere variabile. Grazie a te dei complimenti, per me è un vero piacere quando si riescono a condividere emozioni anche lontane nel tempo. Un saluto affettuoso!
EliminaBei ricordi d'infanzia! Però io, purtroppo, non ricordo affatto di aver mai giocato ai quattro cantoni. Mi è mancato questo passaggio tipico dell'infanzia!
RispondiEliminaCiao Katherine, mi fa piacere che tu abbia apprezzato questo mix di giochi e ricordi anche se non conosci i quattro cantoni. Sicuramente ne avrai giocati degli altri altrettanto divertenti! Dal canto mio, non intendo trasformare il mio blog in un'enciclopedia di giochi :-D ma continuerò a parlare di quelli a cui sono più legata per un motivo o l'altro.
EliminaCiao Ninfa....ah ma allora hai un bel po' da fare con il trasloco! Non ti invidio affatto! Giusto qualche anno fa abbiamo rimbiancato e a spostare quasi tutto è stato un vero caos! Non conosco questo gioco...almeno non ricordo! Però a ripensarci bene, qualche tempo fa a un corso di teatro lo abbiamo fatto, ma con le sedie ...ovviamente bisognava cambiar di posto velocemente per non perdere la sedia e restare gli unici in piedi! Davvero divertente! :)
RispondiEliminaCiao, Angela! Eh, ci credo bene che non mi invidi, già "solo" imbiancare è un caos immane, immagina un trasloco! Io per fortuna non ho scadenze da rispettare così lo diluisco molto...forse troppo. Sì, forse questo gioco non l'hai mai fatto o ci hai giocato poche volte e non te lo ricordi. Quello che hai sperimentato al corso di teatro poteva essere simile, ne esistono tanti in cui bisogna rubare il posto e sono divertenti. Ad esempio anche nelle "sedie musicali" quando si stoppa la musica, ognuno deve accappararsi subito una sedia ed uno resta in piedi dato che se ne mette una in meno.
EliminaI miei giochi di gruppo sono stati soprattutto scolastici. La ricreazione era una festa per me che a casa non avevo compagne/i di gioco.
RispondiEliminaLe attività che proponi mi entusiasmano... mi piacerebbe averti a portata di gioco per potermi aggregare.
Il gioco delle assonanze, con relativo punteggio, mi pare molto accattivante e lo proporrò alla prossima riunione familiare.
Non invidio il tuo daffare per il trasloco. Tutte le meraviglie che ci mostri avranno bisogno di tante cure e tempo per disporle... spero che il prossimo inquilino che occuparà i tuoi vecchi spazi non scalpiti per vederti sloggiare.
Questo tuo blog è un luogo di serenità e creatività... grazie.
Ciao!
Per me al contrario la ricreazione non era un bel momento di gioco, causa maestra vecchio stampo, però mi rifacevo a casa... Sono molto contenta che le mie proposte di gioco ti piacciano, Sari e sarebbe bello abitare vicino per poter giocare insieme anche se siamo grandi! Traslocare tutto il materiale che ho sarà un problema sì, ma per fortuna non devono subentrare inquilini per ora, quindi posso affrontar la cosa con calma. Grazie a te per essere passata e buone assonanze, ciao!
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