mercoledì 7 giugno 2023

more di gelso, qualche idea golosa

Conoscete le more di gelso? Le avete mai assaggiate? Io le ho scoperte che ero già grande: un giorno durante una lunga biciclettata assieme a una mia amica, lungo la strada abbiamo fatto una sosta sotto a un albero, per me misterioso, ricco di frutti neri. E lì, seguendo il suo esempio visto che lei invece sapeva bene che si trattava di un gelso e che quei frutti selvatici erano commestibili, ho assaggiato per la prima volta quelle more. E mi sono piaciute molto: un mix di asprigno e dolce piacevolissimo.

E' poi passato tanto tempo prima che avessi l'occasione di gustare ancora quei particolari frutti e anche se non ricordo in quali posti, sono sicura sia capitato varie volte qua e là nei miei giri con Maurizio. 


il sentiero delle more


Negli ultimi anni però l'appuntamento con le more di gelso è diventato una scadenza fissa legata a un certo luogo: quello della pineta che si snoda proprio dietro alla spiaggia che frequentiamo in primavera-estate.

E' qui che si trova infatti "il sentiero delle more" come l'ha battezzato un bambino. 

 


Gelsi bianchi e gelsi neri, gelsi strapieni di frutti o al contrario del tutto spogli. Non tutti danno dei frutti buoni, ci sono anche le more insapori o con un gusto quasi sgradevole, bisogna insomma addocchiare quegli alberi che producono quelle più gustose e poi...raccoglierle. Naturalmente quando sono ben mature. Appena le toccherete con la mano, si staccheranno all'istante, quindi attenzione che non cadano per terra! I frutti sono molto delicati, si acciaccano facilmente.

 

Nelle mie foto potete vedere le more nere e quelle bianche. 

 

more di gelso nere

 

more di gelso bianche

Quest'ultime non saranno una gran bellezza a vedersi, assomigliano a dei bruconi, però a me piacciono pure quelle, sono infatti molto dolci e senza quel gusto asprino.

Ed ecco il nostro prezioso bottino di more fatto l'ultima volta che siamo stati al mare. In pineta abbiamo trovato molte more già mature, perchè grosso modo il periodo giusto è questo qui, cioè da inizio giugno in poi...

...finchè se ne trovano ancora sugli alberi. Quelle della foto sottostante invece le avevamo raccolte l'anno scorso circa a metà mese.


contenitore con more di gelso bianche e nere


alcune idee mangerecce

 

E dopo la raccolta cosa si fa? Considerando che queste more  hanno una durata piuttosto limitata, bisogna decidere abbastanza in fretta come utilizzarle. 

Certo si possono mangiare così al naturale da sole o aggiungendole nel muesli o allo yogurt la mattina o, se vi piace, usarle per un porridge...idea non male, qui la mia ricetta del porridge con le more di gelso.

Oppure si può pensare di farne una marmellata o una granita. Volete provare?

 

marmellata di more di gelso nere 

 

Questa è stata la seconda volta che ho preparato questa marmellata (che poi sarebbe una confettura...) e ho voluto fotografare alcuni passaggi per farveli vedere. Proprio perchè la mia esperienza in fatto di marmellate fatte in casa, pur avendole viste fare svariate volte da mia mamma quando ero bambina, è quasi nulla, vi posso assicurare che questa ricetta è facilissima, alla portata di tutti.

Mi dispiace di non poter riportare, come sarebbe stato corretto, il link del sito da cui l'ho copiata, ma non avendolo scritto, non sono riuscita più a recuperarlo. Sul web potete trovare tante ricette anche diverse, io per ora ho provato questa e mi ha soddisfatto, quindi la passo volentieri anche a voi.

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Ingredienti:  500 gr. di more di gelso, 60 gr. di zucchero di canna, succo e scorza di 1/2 limone biologico, 1/2 bicchiere d'acqua.

 

come si fa

 

 * Dopo averle pesate, ho lavato delicatamente  le more di gelso. Io ho utilizzato quelle nere (e non vi so dire se sia altrettanto buona anche con quelle bianche) e non ho tolto il picciolo perchè in quelle nere è davvero minuscolo, però se volete farlo vi raccomando di mettervi i guanti...macchiano tantissimo!



* Dunque...dicevo che le ho lavate e poi messe a scolare nello scolapasta. Intanto ho messo sul fuoco un tegame con l'acqua e lo zucchero e ho fatto bollire qualche minuto finchè lo zucchero si è sciolto.



* Ho aggiunto poi il succo e la scorza del limone...(vi ho mai detto che il saporino della scorza è uno dei miei preferiti in assoluto?)

* e infine vi ho messo anche le more.

 


 

*  Man mano che si cuocevano...


* ho iniziato a schiacciare i frutti con la forchetta, ma visto che opponevano una certa resistenza, ho utilizzato anche la schiumarola.


* E poi...le ho lasciate a cuocere, mescolando ogni tanto, per circa 30 o 45 minuti, non ricordo di preciso. Regolatevi voi comunque, sapendo che deve naturalmente avere la consistenza di una marmellata e tenete conto che, una volta che si raffredda, tende a diventare molto densa. Forse la mia lo è un po' troppo...

 

* Durante la cottura, abbiate cura di sterilizzare, facendoli bollire, un barattolo o due di vetro.

*Appena togliete dal fuoco la marmellata, invasatela, chiudete bene i barattoli e capovolgeteli a testa in giù. Per una descrizione più accurata di come invasare e sterilizzare, meglio andare a leggere qui.

* Una volta freddi, rigirateli pure. Come vedete, a me con gr. 500 di more è venuto fuori un solo barattolo di marmellata. Con quella poca rimanente abbiamo fatto l'assaggio. Promossa!

 

Quest'anno ho messo via in dispensa il prezioso barattolo per gustarlo molto più avanti quando saremo in vacanza in montagna, l'anno scorso invece avevo utilizzato subito questa marmellata per farne una crostata con la pasta frolla senza burro.

A parte l'aspetto "incerottato" che hanno sempre le mie crostate (cosa volete, ormai mi sono rassegnata) questo tipo di marmellata gli ha dato davvero una marcia in più...buonissima!

Credo che se poi ci fosse stato perfino uno strato di ricotta, sarebbe stata favolosa. Da provare la prossima volta!


la granita alle more di gelso

 

E ora veniamo alla granita. Eh sì, perchè se di more ne avete raccolte parecchie, non potete rinunciare a provare anche quest'altra ricetta. Ho letto che la granita di more di gelso è tipica della Sicilia, io però l'unica volta che sono andata in vacanza sull'isola, sfortunatamente non l'ho assaggiata. 

Ricordo invece (saran passati quasi 40 anni...) che una mattina io e le mie amiche di vacanza eravamo andate assieme a dei ragazzi siciliani, in un bar di Catania e lì avevo ordinato, curiosa, una granita al caffè con panna accompagnata da una brioche. Quanto mi era piaciuta quella colazione così insolita per me! Quel momento è stampato ancora nella mia memoria.

Ma non divaghiamo troppo che poi vi annoiate, torniamo dunque alla ricetta che ho trovato sul web e che ho seguito. Anche in questo caso purtroppo non mi sono appuntata il sito, excuse me...

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Ingredienti per 6 (poi ognuno la adatta come vuole): circa 600 gr. di more nere, 300 gr. di zucchero, 300 gr. di acqua, succo di un limone. 

 

come si fa

 

 * Lavate le more, tagliate o togliete i piccioli (raccomandato soprattutto per le bianche che hanno i gambini lunghi), quindi asciugatele con la carta da cucina e ponetele in freezer per 30 minuti.

 * Preparate uno sciroppo mettendo sul fuoco un tegamino con l'acqua e lo zucchero, ma spegnete prima che arrivi a bollore. Versatelo in una ciotola capiente.

* Prendete le more dal freezer e frullatele con il succo di limone, quindi aggiungetele allo sciroppo ormai raffreddatosi.

 * Riempite con la purea di frutta un contenitore in plastica o acciaio dotato di coperchio (coperchio che però dovrete solo appoggiare, non chiudere completamente!) e ponetelo in freezer. 

* Ora non dovrete fare altro che mescolare la granita ogni mezz'ora per...diciamo dalle 3 alle 5 ore circa! Questo per mantenere quella cremosità tipica della granita siciliana. 


Servire così o con panna, una vera golosità quest'ultima! 

Foto con la granita che ho fatto lo scorso anno, scusate se la mia unghia è leggermente scura, ma le more macchiano maledettamente.

 

 

Vi mostro anche la foto della granita di quest'anno che ho preparato pochi giorni fa con le more bianche...e niente, nonostante l'avessi praticamente sommersa di panna (si vede un po' che sono golosa?) a me questa non è piaciuta, non so forse ho sbagliato qualcosa, ma ho sentito un retrogusto amarognolo che non me l'ha fatta amare.

 

La prossima volta userò le bianche per fare altre cose, vedete voi se invece volete sperimentarla, magari vi piace.

more di gelso bianche e nere

P.S. Se vi interessa conoscere anche le proprietà di questi frutti, potete andare a leggerle in questo sito.

 

Un dolce saluto a tutti!

20 commenti:

  1. Le more di gelso sono davvero buone ma gli alberi che ho abbastanza vicino a casa sono tanto alti e quelli bassi sono sempre depredati. Anni fa, ne raccogliemmo tante con la nipotina e ci macchiammo terribilmente. Se riguardo le foto rido ancora di piacere. La ricetta della marmellata mi attira molto e l'ho ricopiata... non si sa mai...
    Buona giornata Ninfa.

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    1. E' vero, infatti si trovano alberi alti o arbusti, Sari...e posso immaginare come i rami bassi si svuotino in fretta! Dev'essere stata una giornata divertente quella della raccolta con la tua nipotina, macchie comprese. Sì, tieni da parte la ricetta della marmellata, non si sa mai che tu riesca ancora a trovare delle more. Grazie, buon weekend!

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  2. Il tuo post è stupendo, sia per la descrizione, che per le immagini.
    Da ragazzo anche io frequentavo i percorsi delle more e ne mangiavo quantità enormi.
    Le more di gelso bianche contengono proteine, tannini e rutina in buona quantità e hanno anche proprietà diuretiche e lassative.

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    1. Sono contenta che ti sia piaciuto Gus, nonostante sia un post molto abbondante...grazie. Facevi bene da ragazzo ad andare alla ricerca delle more di gelso, perchè a parte che sono buone, che è l'attrattiva principale, da quel che ho letto e da quel che mi hai scritto sono ricche di proprietà. Ciao!

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  3. Ciao Ninfa! Non le ho mai assaggiate le more di gelso! Tutti gli anni raccolgo le more (di rovo) e la marmellata è davvero buona! Ne faccio sempre una bella scorta e nelle crostate è perfetta! Grazie per le altre ricette. Quest'estate ci proverò con la granita!

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    1. Ciao Angela, non posso stupirmi troppo, visto che anch'io ho imparato tardi a conoscerle! A volte uno non sa che i frutti del gelso sono commestibili, oppure non ci sono quelle piante vicino a casa. Le more di rovo comunque sono buonissime, sei fortunata se le hai vicine, io purtroppo no...immagino che vengano delle crostate ottime! Di niente, anch'io voglio provare quella ricetta di granita con altri tipi di frutta...e con meno panna :-D

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  4. Anche io ho scoperto questi frutti da grande, li portava la mia amica dalla Calabria quando frequentavamo l'Università e vivevamo a casa insieme. Il tuo post fa venire l'acquolina in bocca e ha rievocato bei ricordi! Grazie

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    1. Ciao Mammaconta, allora abbiamo esperienze simili in fatto di more di gelso! Anche tu le hai scoperte da grande tramite un'amica, anche se in situazioni diverse. Mi fa piacere se il post ti ha fatto venire l'acquolina, grazie a te per avermi raccontato qualche tuo ricordo.

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  5. Mi riportano alla memoria ricordi di infanzia. Le more raccolte nei boschi della Val di Susa. Una scoperta incredibile per me che ero un bambino che veniva dal mare.

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    1. E' sempre bello quando i racconti di amici blogger risvegliano nostre memorie del passato! Immagino che per te bambino sia stata una bellissima scoperta Fabio, di quelle che restano impresse. Pensa però che quelle che raccolgo qui, le trovo proprio in pineta vicino al mare...dipenderà quindi dal tipo di vegetazione, si vede che nella tua zona d'origine non crescono i gelsi. Ciao

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  6. Io ho già mangiato le more, ma non quelle di gelso. Mi pare di ricordare che le foglie di gelso fossero le preferite dai bachi da seta. Comunque le tue ricette sono veramente appetitose. Complimenti!

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    1. Ah be', buonissime le more di rovo, piacciono molto anche a me Katherine, ma qui non le trovo. In pineta, dove raccolgo quelle di gelso, ce n'era un solo arbusto, ma quest'anno non ne ha prodotte. Hai ragione, è proprio così: i bachi da seta ne mangiano le foglie, quindi allevamenti di bachi e gelsi andavano in tandem...Grazie dei complimenti, ciao!

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  7. Non sapevo che si potessero fare tante cose così appetitose con le more di gelso! La tua fantasia, insieme alla competenza, è davvero inesauribile.
    Grazie di cuore e un abbraccio, cara Ninfa!

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    1. Veramente neanch'io Annamaria, ma quando ho iniziato a raccoglierle, ho fatto alcune ricerche per vedere come potevo utilizzarle e ho scoperto ciò che ho descritto qui. La mia fantasia tutt'al più l'ho messa nel porridge, per il resto...cerco di copiarle meglio che posso ;-) Grazie a te che sei passata, un caro saluto!

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  8. Buon pomeriggio
    Un vero trattato, grazie io ho quelle di rovo, le more vivaci adesso in fiore, ma probabilmente è buono il raccolto, il problema più grosso e toglierli tutti i semini passatutto centrifuga, però il risultato ne vale la pena
    Da me i gelsi sono scomparsi con la chiusura del piccolo telaio che la nonna Stella che aveva giù nel sotto casa con la morte di lei anche i tre alberi di gelso sono scomparsi erano gli anni 1976

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    1. Buon pomeriggio anche a te, Andrea. I miei post sono spesso dei trattati :-D ma è per questo che mi piace il blog, perchè posso scrivere quanto mi pare...unico grande rischio: annoiare chi mi segue! Quelle di rovo piacciono tanto anche a me, ma non trovandole in zona, mi "accontento" di quelle di gelso. E il problema semini per queste è quasi inesistente... Bello il racconto su tua nonna, peccato che con la chiusura del telaio, anche gli alberi siano scomparsi. Buon raccolto quando lo farai!

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  9. Io ho provato a mangiare i frutti del gelso ma così come erano. Invece vedo dal tuo post che si possono utilizzare per creare delle ottime e golose ricette !!Complimenti per il tuo post ricco di idee !! Un caro saluto.

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    1. Sì, inizialmente anch'io Mirtillo, ma dato in questo periodo gli alberi sono sempre carichi di more, mi è venuta voglia anche di raccoglierle e di cercare delle ricette per utilizzarle. Grazie per i complimenti e un caro saluto anche a te!

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  10. Ma sai che credo di averne mangiate sui colli qui attorno? Qui abbiamo un parco che si chiama Tuscolo, dove ci sono queste siepi di more. Certo sono molto più piccole di queste ma molto gustose. Le tue ricette sono una meraviglia!

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    1. Beh sì, potrebbe essere, Luz. Io non l'ho mai visto sotto forma di siepe, però di arbusti sì. Ho notato che anche qualche albero grande produce more molto piccole, noi però ci siamo orientati verso quelle più cicciotte :-) Sono contenta che ti piacciano le mie ricette reperite qua e là e sperimentate, grazie, non ti resta che tornare al parco e raccoglierne un po'!

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