Sporadiche zanzare a parte, in questi giorni sì che si sta bene! Questa è la mia temperatura ideale, non certo l'afa estiva...anche se ormai con le stagioni non ci si capisce più niente. A questo proposito, cioè di clima sfasato, sabato c'era ancora una cappa opprimente e in casa mia era piuttosto caldo, dato che i muri grossi lo mantengono ben benino: beh, per essere è un risparmio.
Quindi, come dire, il clima casalingo non invitava certo ad accendere il forno, eppure sì, l'abbiamo acceso! E l'abbiamo tenuto in azione parecchio per una doppia infornata! Maurizio perchè, dopo l'intera estate in cui il lievito madre è restato inutilizzato, aveva deciso di preparare il primo pane della stagione e io perchè avevo pensato di portare la ciambella per il pranzo del giorno dopo da sua mamma: un dolce semplice che si può mangiare a colazione, e non solo, per giorni.
CIAMBELLA ROMAGNOLA
La ciambella, la "zambèla", è uno dei dolci tipici delle nostre parti. Se si va a mangiare in un posto rustico tipo trattoria, non mancheranno di proporvela a fine pasto accompagnata da un vino dolce tipo Albana in cui "tocciarla" . Ed è uno dei dolci tradizionali che, essendo anche molto semplice da fare, un tempo si preparava abitualmente nelle case, tramandando la ricetta di generazione in generazione.
A me l'ha insegnata mia mamma, lei la faceva spesso e ricordo bene la grande teglia tonda di alluminio con le pagnottine appena sfornate belle dorate e profumate. Mi ricordo assai bene delle pagnottine, nè troppo piccole nè troppo grandi, ma una cosa che non ricordo distintamente è se facesse a volte anche il filoncino. Penso di sì, poichè è la forma classica della nostra ciambella, dai fornai è così che la si trova. Fatte da lei mi vengono in mente però più che altro le pagnotte. Probabilmente, essendo quelle che in famiglia preferivamo perchè più croccanti rispetto al filone, aveva dirottato su quella forma inusuale, oppure a sua volta era un'usanza di sua mamma, chissà. Voi comunque fatela pure della forma che volete...ma non col buco!
Data la premessa, vi lascio quindi la mia ricetta personale, quella che ho trascritto sul mio quaderno tantissimi anni fa intervistando mia mamma che, come sempre, per le dosi si regolava ad occhio, ma si sforzava di "tradurle" per me in qualcosa di più leggibile e fattibile.
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la mia ciambella con la ricetta di famiglia |
Ingredienti: 3 uova, 1 etto e mezzo di burro, 2 etti di zucchero semolato, gr. 500 di farina tipo 00, 1 bustina di lievito e 1 di vanillina, poco latte freddo
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* Far sciogliere in un padellino a fuoco molto basso il burro tagliato a pezzetti, spegnere subito e lasciarlo intiepidire. Per farlo raffreddare prima, si può aggiungere un po' di latte, mi raccomando poco.
* In una grande ciotola lavorare bene le uova con lo zucchero mescolando con un cucchiaio di legno.
* Aggiungere al composto il burro intiepidito e, sempre mescolando, unire anche la farina versandola a poco a poco, quindi il lievito e la vanillina (io ho usato il lievito vanigliato).
L'impasto deve risultare denso ma morbido, se non lo è versatevi un po' di latte, ma sempre poco alla volta, con attenzione. La consistenza dell'impasto infatti è forse la cosa più difficile di questa facilissima ricetta, perchè se risulta troppo fluido la ciambella verrà piatta come una piadina e se è troppo duro non riuscirete a versarlo nella teglia. E' vero che ho visto delle ricette in cui l'impasto è solido, molto consistente, ma nella mia ricetta non dev'essere così. Calibrare bene quindi...
* Ungere e infarinare una grande teglia, va bene anche quella del forno, oppure (al giorno d'oggi si usa ed è comoda) ricoprirla con della carta da forno e formare un filoncino o delle pagnottine a vostro piacimento. Cospargere la superficie della ciambella o ciambelline con un po' di zucchero.
* Infornare a 180°, a forno già caldo e cuocere fino a che la ciambella risulterà dorata in superficie, assicuratevi con uno stuzzicadenti che sia ben cotta anche all'interno. Non vi metto il tempo di cottura, perchè varierà a seconda della forma che le avete dato, se avete due filoncini anzichè uno, oppure delle pagnottine.
FILONCINI DI PANE
Beh, non posso concludere il mio post senza farvi vedere anche gli altri filoncini sfornati nella giornata di sabato. Sono quelli di pane con lievito madre preparati da Maurizio. Bellini, vero? Di questi non vi metto la ricetta, però vi assicuro che sono molto buoni in tutte le varianti con i diversi tipi di farina che sperimenta di volta in volta. Chi assaggia il pane fatto in casa ne rimane innamorato ed è più difficile poi che apprezzi quello "leggero" che si acquista in certi panifici o supermercati. Senza nulla togliere naturalmente a chi tra i fornai lavora bene e con ingredienti di qualità.
Dolce o salato...quale assaggereste?