martedì 29 giugno 2010

rane e bracciali


Ultimo post del primo mese di vita del mio blog. Presa dall'entusiasmo per questa nuova esperienza, mi accorgo di aver scritto parecchie cose, ma niente in confronto a tutte quelle che mi sono balzate in testa!

Ed ora...immergiamoci nei ricordi...


C'è stato un periodo, al liceo, in cui la mia compagna di banco aveva iniziato a realizzare, di nascosto durante le lezioni, degli orecchini con fil di ferro (o rame) e perline.
Erano certamente originali e si ispiravano a quello stile un pò hippy che andava allora.
Io, mi ricordo, ne desideravo ardentemente un paio, ma forse per timidezza non mi sono mai arrischiata a chiederglielo.


Sarà nata lì la mia passione per le perline?!


Fatto sta che molti anni dopo, sono stata anch'io contagiata, come tante, dalla " febbre della bigiotteria fai da te". In quegli anni ho realizzato diverse cose, soprattutto braccialetti e collane.


Ora che è caldo e si gira a braccia nude, ho rincominciato a mettere il mio bracciale rosso, che rimane, negli anni, il mio preferito.


Il bracciale è stato creato utilizzando delle perline di vetro piuttosto piccole . La tecnica è una particolare lavorazione in tondo che richiede abbastanza tempo e pazienza e si chiama a torchon.
L'effetto è quasi quello di un merletto!


Il filo che ho utilizzato è quello di nylon, da pesca per intenderci, che essendo abbastanza sostenuto, dà al bracciale un certo spessore.


Sapete perchè mi piace questo braccialetto?
Intanto per via del colore, uno dei miei preferiti, poi perchè si infila al polso velocemente, senza bisogno di agganciarlo. Mi piacciono le cose pratiche, ma anche un pò femminili!




Eccone altri, uguali come lavorazione, ma differenti nei colori. Sono, come vedete, in compagnia delle rane...non ci stanno bene?

E poi c'è lei, la collana-sgorbio. E' in pratica una collana sperimentale, una prova tecnica, insomma! Usando perline avanzate da altri braccialetti, ho voluto tentare delle varianti restringendo la lavorazione, allargandola, mettendo perline colorate negli incroci, creando "spuntoni". Il risultato è stato questo....




p.s. Ho provato, in questo post, a fare il bordino nelle foto. Per ora riesco a crearlo solo sfumato, ma non mi convince tanto. Ditemi cosa ne pensate!

domenica 27 giugno 2010

tempo di fiera

foto scaricata dal web


Ultimo giorno della fiera dedicata al patrono: luna park, bancarelle, stand gastronomici, fischietti di zucchero, aglio e lavanda.

Con la lavanda, profumatissima al punto che quasi ti stordisce, si usava e si usa ancora fare "il fuso"(io lo chiamo "cestino" ma probabilmente il vero nome , come mi ha detto Marina, è questo).

A me l'ha insegnato, molto tempo fa, mia mamma e di sicuro la mia è la versione più rustica. Ora in giro se ne vedono anche di più raffinati, con intrecci di raso in mezzo ai gambi.

Io comunque lo faccio così:


Dopo aver pulito i gambi dalle foglioline, compongo un mazzetto con i fiori di lavanda, avendo cura di scegliere quelli con gli steli più lunghi. Lo lego poco al di sotto dell'infiorescenza, con in filo di cotone con cui poi avvolgo anche i fiori, per contenerli meglio.



Sotto al punto in cui è stato legato il mazzo,dopo averlo capovolto, piego uno per volta tutti i gambi.


Riunendo tutti gli steli piegati, li fermo con un nastro di raso e li pareggio con le forbici.



I fusi di lavanda sono perfetti come profuma-biancheria!

venerdì 25 giugno 2010

sfogo di un mezzo pomeriggio di inizio estate

Acc...alla tecnologia! Per me che sono cresciuta cullata dal lieve sfrigolare dei dischi in vinile (eh sì, sono abbastanza "preistorica"!), immaginate cosa vuol dire imparare ad usare un computer ed aprire addirittura un blog, tra l'altro...Diciamo che come una neopatentata sto tentando di prenderci la mano, guidando con sempre maggior sicurezza!


In questi giorni poi il mio odio-amore per l'informatica ha raggiunto le punte massime. Per prima cosa le mie due connessioni ad internet (sì, sono proprio due: una al filo del telefono, come dico io nel mio linguaggio pre-tecnologico e l'altra con la nuova chiavetta) sono andate in tilt, forse per via del luna park?, si bloccano, si disconnettono, "dicono" cose strane...E questa è la prima cosa, la seconda è stata invece la sparizione dell'audio dal computer! Sparito completamente! Il presunto colpevole ha armeggiato fino ad ora, nel tentativo di rimettere tutto a posto...senza risultati. Vedremo gli sviluppi.

Scusandomi dello sfogo, vi do appuntamento al "dopo luna park"!

martedì 22 giugno 2010

quell'odor di coccinella

foto scaricata dal web
Tralascio per un pò il punto croce per fare una divagazione...

Oggi, tornando da una camminata, stavo per risalire in macchina quando sono stata investita da un' ondata di odore intenso ed inconfondibile che mi ha catapultato nel mondo dell'infanzia: era l'odore delle coccinelle.

L'avete presente? Quante volte vi sarà capitato di tenere dentro al pugno chiuso, ma non stretto per non schiacciarla, una coccinella?
Poi dopo aver aperto la mano la coccinella, un pò acciaccata, è certo volata via, ma nel vostro palmo è rimasto quell'odore così acre, così persistente...

In vena di espandere i miei orizzonti entomologici (che parolona!), ho cercato notizie su internet ed ho scoperto che le zampe di questi insetti possono secernere un liquido dall'odore forte e sgradevole. Ecco da dove proviene! Lo fanno in genere quando si sentono minacciati, una forma di difesa insomma...
Per farmi perdonare da questi graziosi insetti portafortuna, che io ho inconsapevolmente "minacciato" nella mia infanzia, dedico loro questi miei disegni: due animalesse-coccinelle.




Buone passeggiate!

lunedì 21 giugno 2010

lo mollo e poi lo riprendo

A volte lo mollo, è vero, ma lo amo moltissimo, credetemi! E' rilassante, creativo, comodo da portare dietro e...non sporca. E' il punto croce, naturalmente!

Scoperto a metà degli anni '90, è tuttora uno dei miei hobby preferiti, anche se, come tutti gli altri miei passatempi, è soggetto ad alti e bassi.

I primi anni ho iniziato, come immagino tutte le amanti delle crocette, a copiare gli schemi dalle riviste specializzate.


Questi sono alcuni dei miei primi quadri ricamati.



Ecco un "sampler" allegro e dal sapore un pò infantile.


Il sampler, non so se lo sapevate già, era una specie di campionario, di promemoria, in cui venivano ricamati punti, motivi, lettere ed alfabeti.

Spesso, se riuscivano bene, potevano essere anche incorniciati o diventare dei cuscini.






Questo pannello invece è stato certamente un bel pò più impegnativo!

Il fatto è che me ne ero innamorata a casa di una amica. Così, dopo averle domandato lo schema, ho tentato di realizzarlo uguale. Non è stato proprio facile, visto che c'erano un sacco di gradazioni di colore quasi identiche!







Questi qui sotto invece sono altri ricami realizzati un pò di anni fa, qualcuno ancora da incorniciare, qualcun'altro già inserito in scatoline o segnalibri.


Ecco una scatolina vista da più vicino..

La scatolina in cartone era già predisposta per poterci inserire il ricamo.


Dopo averla ricoperta con una carta dal colore molto naturale, l'ho rifinita con dello spago, perchè mi sembrava si intonasse bene.


Il piccolo ricamo l'ho tratto da un bel libro che si intitola : "515 piccoli motivi a punto croce da ricamare in due ore" di Patrice Boerens.





E poi.... e poi c'è stata la svolta, ma di questa parlerò nel prossimo post.

sabato 19 giugno 2010

slegatemi!! (rocchetto parte seconda)





Se non volete fare la fine del povero leprone Mangione, legato come un salame, vi consiglio di suggerire ai vostri bambini un uso alternativo del cordoncino!!




Scherzo naturalmente! Anche perchè non penso che tutte le attività che vengono proposte debbano a tutti i costi avere un utilizzo pratico, in genere poi i bambini sono molto più bravi di noi ad inventarsi un uso creativo degli oggetti!


Quando ero una bambina facevo il cordoncino semplicemente perchè mi divertivo ed ingannavo il tempo. Cosa ne facessi poi di tutti quei cordoncini, dovrei chiederlo ad Alessandra, compagna di "rocchettaggio", visto che la mia memoria fa un pò acqua!

So di sicuro che non li usavamo per saltare alla corda, poichè risultavano troppo mollicci. E allora? Beh, qualche gioco ce lo saremo pure inventato, visto che la fantasia non ci mancava di certo!



Comunque un modo simpatico di utilizzarlo, suggeritomi da alcuni bambini, potrebbe essere quello di trasformarli in braccialettini, aggiungendo magari qualche perlina.Così....



...o così.

Mia mamma e le ragazze di allora, accostavano i cordoncini per gradazione di colore e confezionavano cinture e colletti da mettere sui loro vestiti. Un'idea particolare, vero?





Io invece ho avuto l'idea di adoperarlo per abbellire una cornice precedentemente rivestita con un pezzo di lana lavorato a ferri.


La cornice è stata realizzata con la tecnica del cartonaggio, una tecnica che non mi è troppo simpatica. Ci vuole troppa precisione!

Il pezzo di lana , dopo aver praticato un'apertura nel mezzo, è stato fissato sopra la cornice con dello scotch biadesivo piuttosto alto e rimboccato dietro il bordo.

Il cordoncino, in un unico pezzo, è stato incollato con la colla a caldo.

La lana che ho usato è forse un pò troppo scura, adoperando colori più vivaci il risultato sarebbe stato migliore.



Un'altra idea carina, potrebbe essere quella di cucire il cordoncino su di un cuscino, modellandolo in modo da formare delle figure come fiori, cuori, stelle ...

Beh, io qualche idea ve l'ho suggerita, adesso slegate la vostra fantasia!


venerdì 18 giugno 2010

fra l'utile e il dilettevole


Ai tempi in cui mia mamma era una ragazzina, un bel passatempo che si usava fare, a metà fra l'utile e il dilettevole, era quello del cordoncino col rocchetto.








Secondo me, potrebbe essere ancor oggi un gioco piacevole, facilissimo da costruire e non troppo complicato da imparare.

Proponetelo anche ai vostri bambini , potreste accorgervi che i "giochi di una volta", nella loro semplicità, riescono ancora ad appassionare!


Cordoncino col rocchetto (parte prima)



Questo che vedete qui accanto è un rocchetto "di lusso", che io ho comprato in un negozietto in Toscana.










Se però non riuscite a trovarne di simili, potete costruirvelo anche da soli. Tanto, alla fine, il risultato è pressochè uguale!



Vi servirà solamente trovare un vecchio rocchetto e 3 o 4 chiodini. Forse non sarà così facile reperire un rocchetto, ma potreste comprare o farvi costruire da un falegname qualcosa di simile, che abbia la stessa funzione.

Ecco come si procede: si piantano, a distanza regolare, 3 o 4 chiodini sulla base del rocchetto, in modo che ne resti una parte sporgente dal legno.

Avete già finito di costruire il vostro gioco. Veloce vero?

Per lavorare il vostro cordoncino, vi occorrerà invece qualche avanzo di lana colorata ed un ago da lana.

Come si usa

Si fa passare un capo della lana dentro al foro del rocchetto, aiutandosi con l'ago.

Si avvolge il filo di lana (un giro completo) attorno ad ogni chiodino..



uno dopo l'altro, in questo modo.

Ora inizia la lavorazione vera e propria, che verrà ripetuta sempre uguale.
Con una mano si tiene ben tirato il filo sulla parte superiore del chiodino (il primo su cui avete avvolto il filo) appena sotto la capocchia, mentre con l'ago si afferra il filo sottostante ...

..e lo si fa passare al di là della capocchia.

..scavalcando il chiodino, in questo modo.
Il lavoro dovrebbe apparire così.



Dopo un bel pò di giri, vedrete che spunta...."il bibino" come l'aveva chiamato scherzosamente una ragazzina!


Quando avrete raggiunto la lunghezza desiderata (nel frattempo potete anche cambiare colore se volete, basta fare un nodino), si fa passare l'ago dentro ai tre anellini di lana (prima dovrete toglierli dai chiodini)...

...e si tira il filo.



Il cordoncino è pronto! Visto che la spiegazione è stata un pò lunga, per non annoiarvi troppo, rimando la continuazione (perchè non è mica finita qui!!) al prossimo post.







martedì 15 giugno 2010

nasi, occhi, bocche...per le facce più bislacche


Nuvoloso...pioggia...sole...ne approfitto per inaugurare una nuova categoria a cui tengo molto: giochi e passatempi !

E' naturalmente dedicata a tutti coloro che amano giocare, dai bambini ai centenari, perchè non c'è un elisir di lunga vita migliore, no?

L'idea di presentarvi un'attività legata al collage, mi è venuta guardando il post di Eli con le sue bellissime "composizioni di carta". Grazie per l'idea!

Scartabellando così nei miei schedari, ho trovato invece questa cosa che vi propongo, probabilmente vista in un vecchio "Art Attack". Se pensate di farla con bambini molto piccoli, è meglio semplificarla un pò.

Facce bislacche
Dunque...questo è l'occorrente: alcuni fogli bianchi o colorati (benissimo anche quelli stampati da un lato), forbici, colla, riviste usate, pennarelli e matite colorate.

Si ritagliano dalle riviste un pò di occhi (in coppia!) ,un pò di nasi e un pò di bocche.




Ora si appoggiano sul foglio un paio di occhi, un naso e una bocca,componendo una faccia. Meglio fare qualche esperimento, prima di incollare.

Quando si è soddisfatti, si incollano i vari elementi e si completa la faccia disegnando con un pennarello l'ovale, i capelli, le orecchie ecc..


Si colorano i capelli, usando pennarelli o matite.

E infine, si può anche rifinire il viso, colorandone la pelle.

E se pensate che questa non sia abbastanza bislacca, guardate questa!



Cosa ne dite??

L'intenzione non è creare facce belle, ma strane ed originali. Potete sbizzarrirvi ancora di più, ne sono sicura!


Buon divertimento!











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Con questo post partecipo alla RACCOLTA DI RICICLO CREATIVO PER BAMBINI di Mammabook.

domenica 13 giugno 2010

Post scriptum

Mentre mastico un chiodo di garofano, nel tentativo di calmare il mal di denti (per fortuna che funziona), aggiungo due parole al mio ultimo post.
Non so se conoscete la canzone a cui ho fatto riferimento la scorsa volta. Se siete appassionate di musical,di certo non potete esservela dimenticata!

L'avete ascoltata nel film "Tutti insieme appassionatamente", certo un pò datato





oppure nel più recente "Dancer in the dark".

Nella canzone in questione, c'è un elenco di cose: baffi di gattini, fiocchi di neve sul naso, gocce di pioggia sulle rose... tutte le cose preferite, insomma.



Così, postando le mie donnine, mi sono divertita anch'io a fare il mio elenco personale.



E il vostro qual è? Quali sono le vostre "favourite things" ?

venerdì 11 giugno 2010

My favourite things



Dall'incontro di queste penne "luccicanti" acquistate in periodo pre-natalizio con l'immagine di questo alfabeto-silhouette, è nata l'idea dell' alfabeto vivente, ventun donnine a forma di lettera.



My favourite things
(da guardare canticchiando la canzone omonima)



Aria leggera e frizzante di montagna



Bianco e nero




Cercare sassi sulla spiaggia


Due chiacchiere con le amiche


Erbe aromatiche per condire


Fruscio di foglie


Gusci vuoti di ricci di mare


Horizons suonata da Ma


Il silenzio


Leggere un libro


Mangiare fritto bianco il primo dell'anno



Nascondermi tra le righe


Orecchini pendenti


Profumo di elicriso


Quaderni di ogni tipo


Raggi di sole che filtrano dalle tapparelle


Strudel con crema calda


Tartarughe di terra


Uscire senza ombrello quando nevica


Vagabondare per città che non conosco


Zaino in spalla per una camminata