ancora Argentario...dall'alto pericolosamente
Sarà che non avevamo comprato la carta particolareggiata dei sentieri, ma come vi avevo accennato arrivare alle calette non è stato facile...bisogna insomma armarsi di pazienza sia per cercare il posto per parcheggiare, in genere lungo le strade, sia per individuare i sentierini. Le indicazioni infatti sono poco visibili e piuttosto carenti, a volte è un vero colpo di fortuna trovarsi davanti un cartello col nome della cala!
C'è anche da dire che qui come in altre parti d'Italia, anni addietro avevano tappezzato di ville alcuni tratti della costa, naturalmente i più panoramici, al punto che per i turisti raggiungere le spiaggette era pressocchè impossibile.
Per fortuna ora sono stati aperti dei varchi, ma ripeto, non sempre è semplice scovarli.
Dovete sapere che c'è una sola strada, percorribile in auto e da ciclisti molto allenati, che fa il giro dell'Argentario, collegando Porto Santo Stefano a Porto Ercole. E' panoramica e vigilata da torri come questa ed è quella poi da cui si diramano le varie stradine per raggiungere le cale.
Noi di questa strada ne abbiamo per sbaglio saltato un pezzo iniziale, ma quello che ci siamo trovati davanti a poco più della metà valeva per dieci...
Ora vi racconto: ero giusto franata (cosa purtroppo per me abituale) due volte, una sugli scogli, una sul ghiaino dell'ultima affollata caletta, che col mio ginocchio ridotto ad una bistecca sanguinolenta, ci mettiamo in macchina per tornare al nostro agriturismo a medicarmi. Il tipo affitta canoe della caletta ci aveva assicurato che quel tratto di alcuni chilometri che nella cartina risultava vagamente segnato tanto da sembrare perfino interrotto, era invece percorribile in macchina. Sì, la strada non era asfaltata, ci aveva detto, però era abbastanza battuta.
....abbastanza battuta. Ultime parole famose: provate ad immaginarvi una strada bianca e piena di buche, aggiungetevi un bello strapiombo senza guard rail sul lato in cui viaggiavamo, e moltiplicate per dieci. Vi farete un'idea di come poteva essere questa...diciamo strada...
Restiamo ancora sulla penisola, che ne dite? Quel tanto per mostrarvi altre foto di Orbetello, di cui avevate intravisto il suggestivo Mulino Spagnolo nel controluce del post precedente. Lo sapevate che Orbetello si trova in mezzo ad una laguna?
La forma "a scafo" della città è davvero molto particolare e addentrandosi in essa si respira un'aria rilassata e mediterranea: tante palme svettanti
un meraviglioso edificio con obelischi che un tempo fungeva da polveriera,
C'è anche da dire che qui come in altre parti d'Italia, anni addietro avevano tappezzato di ville alcuni tratti della costa, naturalmente i più panoramici, al punto che per i turisti raggiungere le spiaggette era pressocchè impossibile.
Per fortuna ora sono stati aperti dei varchi, ma ripeto, non sempre è semplice scovarli.
Dovete sapere che c'è una sola strada, percorribile in auto e da ciclisti molto allenati, che fa il giro dell'Argentario, collegando Porto Santo Stefano a Porto Ercole. E' panoramica e vigilata da torri come questa ed è quella poi da cui si diramano le varie stradine per raggiungere le cale.
Noi di questa strada ne abbiamo per sbaglio saltato un pezzo iniziale, ma quello che ci siamo trovati davanti a poco più della metà valeva per dieci...
Ora vi racconto: ero giusto franata (cosa purtroppo per me abituale) due volte, una sugli scogli, una sul ghiaino dell'ultima affollata caletta, che col mio ginocchio ridotto ad una bistecca sanguinolenta, ci mettiamo in macchina per tornare al nostro agriturismo a medicarmi. Il tipo affitta canoe della caletta ci aveva assicurato che quel tratto di alcuni chilometri che nella cartina risultava vagamente segnato tanto da sembrare perfino interrotto, era invece percorribile in macchina. Sì, la strada non era asfaltata, ci aveva detto, però era abbastanza battuta.
....abbastanza battuta. Ultime parole famose: provate ad immaginarvi una strada bianca e piena di buche, aggiungetevi un bello strapiombo senza guard rail sul lato in cui viaggiavamo, e moltiplicate per dieci. Vi farete un'idea di come poteva essere questa...diciamo strada...
tanto panoramica, di sicuro, ma adatta solo ai più avventurosi. Io devo riconoscere che lo sono abbastanza, ma il guidatore in fondo non ero io ed ho dovuto rassicurare ad ogni metro lo sventurato che lo strapiombo non era poi così terrificante, che presto il rally sarebbe finito e che, come consolazione, questa esperienza "al peperoncino" ci sarebbe rimasta impressa nella memoria più di tante altre gite tranquille. Non è forse sempre così che accade?
Beh, su questa avventura che non mi sento certo di consigliarvi, ma che sicuramente è stata indimenticabile, chiudo il giro panoramico in cerca di baiette per passare a quello, molto più rassicurante, dei paesini.
i paesi sull'acqua dell'Argentario...
La forma "a scafo" della città è davvero molto particolare e addentrandosi in essa si respira un'aria rilassata e mediterranea: tante palme svettanti
un meraviglioso edificio con obelischi che un tempo fungeva da polveriera,
il molo di cui vedete uno scorcio
una bella passeggiata sul lungolaguna...suona strano, ma è così.
Tutto solare e arioso, ma a me interessa anche cogliere il lato oscuro delle città...come quel muro imbrattato e l'atmosfera da "Le mie prigioni" che regnava in questo angolino.
Uno scatto pure a me, finta pensierosa con stomaco gonfio da intestino vacanziero pigro, gambe da lottatrice, quelle sempre, e ginocchio insanguinato....il motivo lo sapete.
Ma ora spostiamoci in altri due paesi, in pratica gli unici due centri abitati del promontorio.
Di Porto Santo Stefano non ho da mostrarvi nessuna foto, ne avevamo fatta una sola neppure tanto bella, mentre ne ho un bel malloppo (di cui vi metto una minima parte, non preoccupatevi) di Porto Ercole che a noi è piaciuto di più.
Guardate questa casa che delizioso terrazzino...
e questa rete...beh, l'ho fotografata per il bel rampicante, non per la rete in sè.
E questa antica torretta non fa sognare passati avvistamenti di pirati?
Ora l'Argentario lo possiamo proprio lasciare per dedicarci ai suoi dintorni, ma facciamo un po' di pausa, che ne dite? Voglio mantenervi freschi per la terza parte!
Ciao Ninfa. L'Argentario è una "magia" tutta Italiana. Inoltre, se non avessi pubblicato le fotografie, quanto hai narrato "recita". Complimenti. NI
RispondiEliminaA parte il viaggio in macchina sulla strada "battuta" (io ho molta paura delle strade strette, quindi capisco), sapevo che Orbetello ha una laguna anche se non ci sono mai stata...spero di poterci andare in un tempo non troppo lontano! Ciao, Arianna
RispondiEliminaDev'essere stato un bellissimo giro, anche se a tratti vagamente pericoloso. Quanto a Orbetello e alla sua laguna, ne ho un ricordo terrificante. Macchina a noleggio poco conosciuta, due bimbi dietro, mi ritrovo su un ponte (mi sembra di ricordare) con traffico vivace, d'improvviso il vetro completamente appannato e non trovo dove e come azionare i tergicristalli. Attimi di terrore, prima di riuscire a sbloccare la situazione. Da allora associo la laguna ad un'umidità micidiale.
RispondiEliminaIn ogni modo il tuo racconto dei luoghi visitati è stato molto coinvolgente.
Brava, a caccia di angolini oscuri! Oscuri o altro, il bello comunque è scovare qualcosa di particolare, quei dettagli che non tutti notano e magari non a tutti piacciono. Altrimenti vivremmo i luoghi tutti allo stesso modo, invece è bello che ognuno li faccia un po' suoi.
RispondiEliminabellissimo reportage... adoro la casetta rosa!!!
RispondiEliminaè qualche anno che nn passo da quelle parti....grazie per aver risvegliato i ricordi.glo
RispondiEliminaGrazie a tutte per la visita e per aver apprezzato anche questa seconda parte del mio viaggio. Vedo che in quanto ad esperienze paurose sull'Argentario non sono da sola... Comunque umidità e strapiombi a parte, è un bellissimo posto, non c'è dubbio. Anche nelle sue oscurità...Buonanotte!
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