lunedì 13 luglio 2015

il bicinino

Questo, ve lo dico, è un post strano, perchè tocca molto marginalmente il mio Diario figurato, eppure per me è importante pubblicarlo e i vostri consigli, se vorrete lasciarli, saranno sempre graditissimi.

Ecco...adesso vi spiego di cosa si tratta. E' già da un po' di tempo che son tornata a interessarmi ai mercatini e non solo a quelli propriamente creativi, cioè dove si espongono proprie creazioni, ma anche a quelli dell'usato dove metto in vendita a prezzi più o meno stracciati oggetti, vestiti e accessori: vecchiotti ma ancora in ottima forma.

mercatino all'Almagià, Ravenna

Ultimamente poi ho trovato delle amiche che condividono questa passione e, impegni permettendo, l'avventura continuerà anche in estate. Fare il banchetto in compagnia è tutta un'altra cosa: si dividono le spese e chiacchierando si passano molto meglio tutte quelle ore, ore che non sempre sono riempite dai visitatori!

Ma torniamo al nocciolo della questione. Fino ad adesso alle fiere creative mi sono sempre portata dietro un mazzetto di biglietti da visita come questo,


utili da lasciare alle persone interessate ai miei manufatti e nel caso in cui qualcuno volesse contattarmi. Era inoltre anche una maniera per pubblicizzare il mio blog. Vedete, c'è sopra la donnina del mio avatar. Insomma, diciamo che quella esperienza si fondeva in qualche maniera anche col blog.

Ora le cose sono cambiate: primo, perchè ho intensificato leggermente l'"attività" dei mercatini, secondo perchè il mio blog è al contrario pochissimo in attività... Sapete che tra i propositi dell'anno c'era quello di non mollarlo e per fortuna non ne vedo più la necessità, però non è che mi senta così orgogliosa di far pubblicità a qualcosa che in questo lungo momento è quasi in stallo...

Quindi un po' per quest'ultima ragione e ancor più per la prima che ho detto, ho pensato di inventarmi un nome, un marchio che identifichi non più il mio blog che è tra l'altro uno spazio in cui anche mi racconto, pubblico foto di vacanze e parlo di cose varie, ma che si riferisca solamente alle cose che creo.

Pensa che ti ripensa e ho partorito il nome: il bicinino. Non lo sapete cos'è, vero? Beh, il bicinino, in un termine dialettale italianizzato, sarebbe a dire un pochino ed è una parola che si può dire che abbia sentito centinaia di volte nella mia vita dato che mia mamma l'ha sempre usata spessissimo. Oltre ad essere quindi una parola affettiva, ha un suono che mi piace, simpatico. Cosa c'entra con ciò che creo con le mani? C'entra perchè non mi sono mai specializzata in una sola cosa, ma come sapete  mi piace variare: fare un "bicinino" di una cosa, un "bicinino" di un'altra. Se anche vedo che una cosa funziona, che piace insomma, non resisto a lungo a fare sempre quella! Capito, sorelline? Eh, nel bene e nel male l'incostanza creativa è la mia caratteristica, pur prediligendo sempre certi materiali come la carta, la stoffa e i filati.

Scelto il nome, mi sono sperimentata nell'invenzione del logo (che già avevo abbozzato nella mia testa) e qui è stata più dura: dopo diverse prove ne è venuto fuori questo. Mah, posso dirmi soddisfatta...un bicinino e mi posso accontentare del risultato. Certo se era più bello era meglio, ma non sono certo una grafica...




Forse non vi sarà così chiaro perchè abbia voluto presentare questo nuovo marchio proprio sul blog dato che vi si distacca. Il fatto è che "il bicinino di Ninfa", a parte un indirizzo e-mail, non ha uno spazio fisico in cui esistere, tipo un negozio on-line, una pagina facebook, una lavagnetta di Pinterest...voi avete consigli, esperienze da raccontarmi a questo proposito? Per ora se ne sta ospite qui nel mio blog ed è per me un primo passo. Poi si vedrà se se ne andrà a fare due passi in giro...a presto!

martedì 16 giugno 2015

compliblog ormai passato, vasetti, bamboline...e mercatini



Assente, sono troppo assente dal blog...mi dispiace, perchè non vorrei trascurare in tal modo questo spazio virtuale e per me molto speciale che alla fine dello scorso mese ha compiuto ben cinque anni (gli ultimi dei quali assai altalenanti nell'andamento, cosa che vedo ahimè succedere anche ad altri blog coetanei), ma come potete intuire già dal titolo, sono indaffarata in tante altre cose e le giornate purtroppo non si possono raddoppiare.

Nei ritagli della giornata che rimangono liberi per i propri hobby, si devono fare delle scelte e di solito queste avvengono in modo spontaneo, così ci si accorge che al proprio e altrui blog si dedica sempre meno tempo e si sta invece ore al tavolo a "passatempare". Bruttissimo il verbo inventato, ma bellissimo praticarlo: il più delle volte blog e creatività (intendo la creatività che implica il fare con le mani) purtroppo non si conciliano, e quando mi scatta la "febbre" di creare qualcosa di nuovo mi ci dedico in ogni minuto libero. E di conseguenza il mio diario figurato ci rimette... L'unica cosa che posso fare, dato che le scuse non cambierebbero la situazione, è rendervi partecipi di quello da cui in quest'ultimo periodo sono presa.

Dunque...parlando di passioni creative, c'eravamo lasciati che ero affaccendata col riciclo dei vasetti di vetro (qui se volete dare un'occhiata ai primi, realizzati a Natale). Per un po' ho continuato su questa strada facendo altri contenitori con coperchi imbottiti, alcune lanternine, qualche puntaspilli che per ora però non ve li mostro (anche se ne potete scorgere qualcuno nella foto del mio banchetto) dato che vorrei parlarvi d'altro.

Dicevo che stavo ancora "vestendo" i miei vasetti di vetro, quando la mia attenzione è stata catturata da un video visto su facebook: questo...

...e ci ho provato anch'io. Il tutorial, che ho trovato interessante e ben fatto, è chiarissimo (anche se mi sono accorta, dopo diverse bamboline, di averlo seguito un po' approssimativamente!) ed anche quelle come me, un po' scarsine nell'arte del cucito, possono essere invogliate a prendere ago e filo in mano.

La mia bambolina primogenita, è risultata a dire il vero piuttosto bruttina e neanche ve la faccio vedere, però la cosa mi aveva appassionato molto e così, continuando, sono riuscita, già da questa  prima sua sorellina,


a migliorarle e a renderle più "mie". Ciò è stato possibile mettendo una cura maggiore nei particolari, in modo da dar loro più personalità.



Prima di presentarvi qualcun'altra delle mie sorelline, voglio però mostrarvi come tra i vasetti riciclati e queste "palline" esista un legame. A rifletterci su, ci si accorge come a volte un passatempo può condurre ad un altro ...

Sì, probabilmente a vederli non si direbbe, eppure tra i due oggetti ci sono molte affinità:
1) i materiali utilizzati, come la stoffa (riciclata da vecchi vestiti oppure stoffa di scampoli di vario tipo, perfino dei tempi in cui si andava ancora dalla sarta), i pizzi, nastri  e passamanerie
2) l'imbottitura, che ho messo sia nei coperchi dei barattoli che nelle bamboline
3)  il procedimento della realizzazione delle sorelline e dei coperchi imbottiti: sempre da un cerchio e da un punto filza si parte.
4) la funzione, cioè quella di profumare l'ambiente o la biancheria. Solo che nel caso delle bamboline, il profumo, sotto forma di erbe aromatiche, si trova all'interno di esse, mentre i barattoli possono fare da contenitori di gessetti aromatizzati con oli essenziali.





Però di diverso, macroscopicamente diverso, c'è l'aspetto!


Basta che l'oggetto sia in qualche modo antropomorfo (una testina, due occhietti) che dà una soddisfazione diversa crearlo e ci si affeziona pure (avete presente Wilson  di Cast Away?), tanto che a volte è difficile lasciarle partire...


ma, attaccamento o meno, è sempre una cosa che fa un grande piacere sapere che sono apprezzate.
Tutte quelle che vedete nelle foto hanno già traslocato in massa o alla spicciolata in altre case.


E' stato bello portarle a fare un giro ad un mercatino (mercatini che avrò modo di continuare anche durante l'estate),


così come è stata un'esperienza nuova per me e una richiesta inaspettata "trasformarle", intendo come destinazione, in bomboniere per la Cresima di una mia nipote.



Beh, ora sapete che finora ho bamboleggiato intensamente e bamboleggerò ancora...già, meglio che vi auguri fin da adesso buona estate, ma se riesco qua e là farò qualche capatina virtuale. Ciao!

mercoledì 3 giugno 2015

a Verona in allegria (seconda parte)

Allora, pronti per la seconda parte della poesiola con fotografie (che, voglio ricordarvi, sono solo in parte mie) annesse?

qui la 1° parte

Nessuno la conosce come la gente del posto
e sol Luigi che è peraltro uno tosto
poteva condurci in luoghi alternativi
che a dir poco si son rivelati superlativi. 


Con piglio da gentile comandante

foto di Erika

è riuscito a portarsi dietro anche il più recalcitrante...

foto di Stefano Davanzo


foto di Stefano Davanzo

da lassù tutta Verona si vedeva



e sulla nostra emozione ha fatto leva.

foto di Stefano Davanzo

Tornati puntuali giù da basso
in discesa è facile allungare il passo


ci dirigiamo verso il nostro ristorante
e qui col Costantino un po' indisposto
(però ha voluto esser con noi ad ogni costo)
e in seguito la sorridente Anna con famiglia
ci siam sentiti come dentro ad una chiglia.

foto di Annamaria scattata dal figlio di Anna

Ma cosa dico? Sarà per via dell'Adige con la sua imponente presenza
che il linguaggio marinaro mi ha gettato la lenza...

foto di Stefano Davanzo

in fondo è stata come una splendida crociera, 
spinti dalla brezza dell'amicizia vera


arriveremo di sicuro in altri porti


foto di Stefano Davanzo

salite senza indugi e chiudete i boccaporti!

foto di Stefano Davanzo

Non aggiungo altre parole che ne ho già scritte troppe, solo un ringraziamento fatto con tutto il cuore alle tre donzelle del web, Ambra, Erika e Sandra (che non è potuta unirsi a noi, ma era presente nei nostri pensieri), a Luigi e Cristina che ci hanno fatto da ciceroni nella loro bella città e poi... ad Anna e la sua famiglia, Annamaria, Cristina e Alfredo, Costantino, Stefano D. e Stefano G. E, least but not last, a Maurizio.

venerdì 22 maggio 2015

a Verona in allegria (prima parte)

A parte il fatto che la mia domenica è finita in coliche, un "frescone" (vedi friscòun) del genere erano anni che non me lo beccavo, ma la combinazione caldo-umido, venticello e mangiate è stata micidiale...a parte quello insomma, il fine settimana a Verona è stato bellissimo ed ho ancora gli occhi e il cuore pieni della bellezza di quella città e della simpatia e allegria che come una corrente ha pervaso tutti noi bloggers dell'incontro veronese.

Sono parecchio assente dal mondo blogger, è vero, ma una poesiola, brutta ma sentita, la voglio proprio pubblicare: per chi c'era e per quelli che non sono potuti venire e che mi auguro saranno presenti ai prossimi incontri. Poesia con contorno di fotografie in parte mie, in parte di  Stefano D. (che ho abbondantemente derubato) ed alcune anche di Erika e Annamaria. Ringrazio i bloggers fotografi e parto senza pudore con le maldestre rime della 1° parte. 


Arrivati a Verona il sabato sera,
già dal pomeriggio un gruppetto di bloggers c'era,

foto Stefano Davanzo

io e Maurizio lo abbiamo raggiunto in trattoria
dove abbiamo cenato in allegra compagnia, 


in un luogo di grande suggestione
che la dolce Cristina aveva scelto per l'occasione.

Il giorno dopo levata mattutina,
ci dirigiamo in Piazza Brà
e nel tragitto (ci) fotografiamo qua e là.








Eccoci quindi all'appuntamento in piazza
qui ci si riunisce con gli amici di razza...
di razza blogger naturalmente
che è la migliore...parlando virtualmente. 

Partiamo quindi per una lunga camminata,
ma dovrei forse dire scarpinata?


Per strade e ponti con l'occhio sempre vivo



foto Stefano Davanzo
alla bellezza di ciò che ci sta intorno
che alla vivace brigata fa da contorno.

Il sole c'è e l'entusiasmo pure
che bella 'sta città, ha un certo allure!



CONTINUA

venerdì 15 maggio 2015

nella città dell'amore




GIULIETTA: O Romeo, Romeo! Perché sei tu Romeo? Rinnega tuo padre; e rifiuta il tuo nome: o, se non vuoi, legati solo in giuramento all'amor mio, ed io non sarò più una Capuleti.

ROMEO (fra sé): Starò ancora ad ascoltare, o rispondo a questo che ha detto?

GIULIETTA: Il tuo nome soltanto è mio nemico: tu sei sempre tu stesso, anche senza essere un Montecchi. Che significa "Montecchi"? Nulla: non una mano, non un piede, non un braccio, non la faccia, né un'altra parte qualunque del corpo di un uomo. Oh, mettiti un altro nome! Che cosa c'è in un nome? Quella che noi chiamiamo rosa, anche chiamata con un'altra parola avrebbe lo stesso odore soave; così Romeo, se non si chiamasse più Romeo, conserverebbe quella preziosa perfezione, che egli possiede anche senza quel nome. Romeo, rinunzia al tuo nome, e per esso, che non è parte di te, prenditi tutta me stessa.

ROMEO: Io ti piglio in parola: chiamami soltanto amore, ed io sarò ribattezzato; da ora innanzi non sarò più Romeo.



A prestissimo amiche e amici bloggers dell'11° incontro, ci vediamo sotto il cielo di Verona!


Un buon fine settimana anche a tutti voi  che vi trovate sotto ai cieli di altrettanto belle città!

martedì 7 aprile 2015

un invito alle mie lettrici e lettori

Undici...siamo già a quota undici incontri blogger, un numero consistente, vero? Certo se non fosse per l'opera instancabile ed entusiasta delle tre donzelle del web (Ambra, Erika, Sandra) non ci saremmo mai arrivati e non avrei così potuto vivere momenti emozionanti trascorrendo domeniche divertenti e piacevoli assieme ad un'inusuale compagnia. Se non ci fossero stati questi periodici bei ritrovi, non avrei potuto dare un volto, una voce ad alcuni degli amici e amiche incontrate in questi anni tramite il blog e fare oltretutto nuove conoscenze.
 Il bello di questi raduni non è solo l'aspetto della socializzazione anche se è indubbiamente la motivazione principale: c'è anche la scoperta o riscoperta di città interessanti, oltre a quella di gustare nuovi sapori, dato che il "perno" attorno a cui ruota la giornata è il pranzo. Siamo o non siamo italiani buongustai?!

Fino ad adesso sono riuscita a partecipare, assieme a Maurizio che pur non essendolo si è ben inserito tra noi bloggers, a quattro incontri e precisamente a...

quello di Bologna nel maggio 2011


quello di Santarcangelo nel maggio 2012 


quello di Milano nel novembre 2013   e a


quello di Ferrara nel maggio 2014


Ora conto di essere presente (non ho ancora confermato, ma mi auguro di poterlo fare presto) anche al prossimo incontro che si svolgerà il 17 maggio nella splendida Verona. Ad organizzarlo questa volta, naturalmente col sostegno delle nostre tre donzelle, è stato l'amico blogger Luigi che in quella città ci vive e la ama profondamente. Andate a leggere qui il suo post e non esitate...questo è un invito per voi, miei cari followers, allora, chi si aggrega? 


mercoledì 1 aprile 2015

crescioncini alle mele: approvati!

Domenica di brutto tempo (non questa, ma la scorsa): voglia di fare un dolce, ma in casa niente latte, poca farina e poco burro...però nella ciotola alcune mele. Sfoglio il mio quaderno delle ricette e, alla lettura degli ingredienti necessari, ne devo scartare un bel po'...non mi perdo d'animo però e continuo a sfogliare: la sezione dolci del mio ricettario è decisamente ben fornita. Finalmente ne trovo una che fa al caso mio, certo non ho così tanto burro e farina in casa, nè tante mele, ma basta solo dimezzare le dosi!
Beh, c'è anche da dire che è una ricetta scritta tanti anni fa, ricopiata chissà da quale giornale, mai provata finora. Ma questo non mi scoraggia di certo, tutt'altro...così di buona lena mi ci metto dietro.

Facile è facile, ve lo assicuro, basta solo che siate disposte/i a...

1) fare la sfoglia: a me rilassa fare la sfoglia ogni tanto (solo ogni tanto, eh!) ma non per tutte quante è così. Anzi, forse siamo la minoranza...
2) innondare la cucina di "odor" di fritto. Poco piacevole, sono d'accordo, specialmente se come me ci mettete due giorni a farlo uscire dalle finestre...Però il fritto "dolce" è un pochino più sopportabile, diciamo così.
3) sommergere il fornello di unto...tante goccioline che schizzano via dalla padella come fosse un acquazzone. Preparate gli ombrelli!
4) concedervi un fritto... non sarà proprio il massimo della salute, ma ogni tanto uno strappo si può fare, vero?

E detto questo, se questi quattro punti non vi hanno fatto desistere dall'intenzione di sperimentare queste gustose frittelline ripiene, eccovi qua la ricetta.

Crescioncini alle mele

Ingredienti: 
gr. 300 di farina per dolci, gr.100 di burro, 6 mele, uvetta sultanina, cannella in polvere, 4 cucchiai di zucchero, acqua o yogurt magro.

Come si fanno: 

Far fondere il burro  in una padellina. Impastare sul tagliere la farina con la metà del burro fuso, aggiungendo acqua (lo yogurt io non l'avevo, ma voi potete scegliere ciò che più vi piace). Fare una palla e lasciarla riposare per mezz'ora al caldo. Io l'ho solo coperta con uno strofinaccio. Intanto sbucciare ed affettare le mele e cuocere le fettine assieme allo zucchero e a un po' di uvetta. Verso fine cottura spolverare di cannella. Cuocere finche le mele non saranno disfatte.
Stendere col matterello una sfoglia sottile, ritagliare dei piccoli dischi (io ho utilizzato un bicchiere, perchè ero sprovvista di altri attrezzi), mettere al centro di ognuno il composto e chiuderli a metà. 


Scaldare l'olio in una padella e friggervi i crescioncini finchè appaiono dorati da entrambe le parti.


Scolarli, asciugare l'unto in eccesso e...assaggiare. A vederli forse non sembrano particolarmente invitanti, però a volte non bisogna fermarsi alle apparenze...provare per credere!



Buon inizio mese a tutti voi e, dato che siamo in vista delle festività, ne approfitto per augurarvi con un certo anticipo anche una Buona Pasqua!