giovedì 18 settembre 2014

creando- immaginando Armilla


 Posso finalmente farvi vedere alcune foto del mio altered book visto che è iniziata ed è tuttora in corso la mostra-concorso  "Libriamoci" (vi ricordate? Ve ne avevo parlato qui) nella quale anche la mia creazione è in esposizione assieme a quella dei partecipanti elencati nella locandina sotto. In esposizione dove? In una sala all'interno della Fiera del camper che si sta svolgendo a Parma (13-21 settembre). Se non abitate troppo lontano, potreste farci un salto, io sarò là domenica 21.


Il tema del concorso era molto interessante e mi ha dato modo di scoprire un libro che non conoscevo, cioè "Le città invisibili" di Italo Calvino. Confesso però di non averlo letto interamente, ma di averlo spizzicato qua e là per trovare le descrizioni delle città che più suscitavano il mio interesse.
Inizialmente ne avevo individuate sette, otto ed avevo iniziato a preparare le pagine ispirate ad esse, ma non ero troppo soddisfatta di ciò che stavo facendo, contando anche che ci impiegavo un sacco di tempo, allora le ho smembrate (di esse mi sono rimaste alcune parti come queste che vedete fotografate sotto)



per riciclarle in parte come scacchiera, la scacchiera su cui giocavano Marco Polo e il Gran Kan.


"Tornando dalla sua ultima missione Marco Polo trovò il Kan che lo attendeva seduto davanti a una scacchiera. Con un gesto lo invitò a sedersi di fronte a lui e a descrivergli col solo aiuto degli scacchi le città che aveva visitato. Il veneziano non si perse d'animo. Gli scacchi del Gran Kan erano grandi pezzi d'avorio levigato: disponendo sulla scacchiera torri incombenti e cavalli ombrosi addensando sciami di pedine, tracciando viali diritti o obliqui come l'incedere della regina, Marco ricreava le prospettive e gli spazi di città bianche e nere nelle notti di luna..."
tratto da "Le città invisibili"

Sì, perchè a quel punto ero ormai decisa che avrei lavorato su un'unica città. E quale se non Armilla, un intrico di tubature dell'acqua abitata da ninfe?

"...Se Armilla sia così perchè incompiuta o perchè demolita, se ci sia dietro un incantesimo o solo un capriccio, io lo ignoro. Fatto sta che non ha muri, nè soffitti, nè pavimenti: non ha nulla che la faccia sembrare una città, eccetto le tubature dell'acqua, che salgono verticali dove dovrebbero esserci le case e si diramano dove dovrebbero esserci i piani: una foresta di tubi che finiscono in rubinetti, docce,



sifoni, troppopieni. Contro il cielo biancheggia qualche lavabo o vasca da bagno o altra maiolica, come frutti tardivi rimasti appesi ai rami. Si direbbe che gli idraulici abbiano compiuto il loro lavoro e se ne siano andati prima dell'arrivo dei muratori; oppure che i loro impianti, indistruttibili, abbiano resistito a una catastrofe, terremoto o corrosione di termiti.
Abbandonata prima o dopo essere stata abitata, Armilla non può dirsi deserta. A qualsiasi ora, alzando gli occhi tra le tubature, non è raro scorgere una o molte giovani donne, snelle, non alte di statura, che si crogiolano nelle vasche da bagno, che si inarcano sotto le docce sospese sul vuoto, che fanno abluzioni, o che s'asciugano, o che si profumano, o che si pettinano i lunghi capelli allo specchio. Nel sole brillano i fili d'acqua sventagliati dalle docce, i getti dei rubinetti, gli zampilli, gli schizzi, la schiuma delle spugne. 
La spiegazione in cui sono arrivato è questa: dei corsi d'acqua incanalati nelle tubature d'Armilla sono rimaste padrone ninfe e naiadi. Abituate a risalire le vene sotterranee, è stato loro facile inoltrarsi nel nuovo regno acquatico, sgorgare da fonti moltiplicate, trovare nuovi specchi, nuovi giochi, nuovi modi di godere dell'acqua. Può darsi che Armilla sia stata costruita dagli uomini come un dono votivo per ingraziarsi le ninfe offese per la manomissione delle acque. Comunque, adesso sembrano contente, queste donnine: al mattino si sentono cantare..."
tratto da "Le città invisibili"
 
Anche se il mio manufatto è dedicato interamente ad essa, mi piaceva l'idea che racchiudesse simbolicamente anche le altre 54 città, così sulla copertina ho incollato tutti i loro nomi scritti su targhette che possono suggerire l'idea del viaggio...avete presente le vecchie valigie con appiccicate i souvenir delle varie tappe?


Nonostante fosse questo il mio primo altered book, durante la sua lavorazione  tutto è andato sorprendentemente abbastanza liscio (beh, parlo della seconda partenza), sono avanzata passettino dopo passettino con molta calma, perché stavolta tempo ne avevo e ho rispolverato le tecniche a me più care come il decoupage, il disegno e la cartapesta che per la prima volta ho applicato anche alle cannucce.

Verso la scadenza del tempo concesso, mi sono trovata però nelle pesche...difficile a credersi, ma proprio la fase del lavoro che sarebbe dovuta essere secondo me la più semplice, cioè disegnare e ritagliare delle donnine (per meglio dire le ninfe) per inserirle tra le tubature di Armilla, è stata quella invece a darmi più problemi. Sarà che il formato mignon non mi era molto congeniale o che studiare le posizioni giuste da posare in quell'intrico non era facile, fatto sta che ho dovuto modificare un po' i miei progetti...

Al posto delle naiadi, ho realizzato allora una striscia in cartoncino che si dipana tra i tubi (lo sapete, è praticamente un mio tema ricorrente), con sopra stampate delle note che avrebbero rappresentato le voci delle donnine che cantano. Sarà pure tutta un'altra cosa, però l'effetto movimento che la striscia sospesa in aria dà alla struttura, mi piace.


E alla fine poi una  ninfa, una sola di dimensioni maggiori, sono comunque riuscita a inserirla: ecco, se ne sta lassù seduta sull'onda di note. Cosa fa? Legge naturalmente!




 Come ultima cosa, mi è venuta l'idea di costruire uno scacco in cartoncino: una torre. Non sapevo però bene dove metterlo, finchè col suggerimento di Ma. l'ho lasciato cadere come casualmente sul pavimento di Armilla. E sopra ci ho incollato il titolo del libro, già presente in copertina, ma poco visibile.


E la storia? Eh, la storia di Armilla è narrata tutto intorno alla struttura. Non nego che bisogna essere visitatori piuttosto attenti per leggerla...

28 commenti:

  1. Ninfa non ho parole. Meravigliosa, mi piace da matti. Ora, io non so come saranno le altre opere ma questa vale davvero!

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    1. Sono molto contenta del tuo giudizio così entusiasta Sandra, anche perchè spaziando un pò come me in vari campi, ti considero una compagna creativa! Come siano le altre opere non lo so e sono curiosa, comunque lo vedrò presto, domani vado a Parma. Penso ci siano artisti che hanno già diversa esperienza in questo genere, così come altri che come me si avvicinano per la prima volta a questa forma artistica.

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    1. Grazie Costantino, mi fa molto piacere il tuo apprezzamenro e il tuo ottimismo...chiaramente anch'io spero che il mio lavoro piaccia...Ciao!

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  3. geniale!!!
    Mi hai fatto venire voglia di leggere Calvino
    Un sorriso

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    1. Eh, tu che sei un grande lettore Luigi, credo dovresti leggerlo, sì..Ti confesso però che finora tra me e Calvino non era scattata una gran simpatia, però le descrizioni di queste città fantastiche mi hanno affascinato. Ti ringrazio, buon fine settimana!

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  4. Devo ripetere l'aggettivo geniale di Luigi, perché è assolutamente appropriato a quello che hai creato. C'è nella tua opera una fantasia irreale piena di magia come irreale e magica è Armilla. Mi mancano le parole per esprimerti quanto mi piacciono i tuoi lavori.

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    1. Non preoccuparti di ripetere, Ambra...è quello un aggettivo che, anche se mi sembra un pò "troppo", non mi stanco di sicuro di leggere! Sono contentissima se la mia creazione sia riuscita a trasmetterti un pò di quella fantasia irreale e magia, hai detto bene, che si trova leggendo la descrizione di Armilla. Grazie!

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  5. eh eh..lo scacco di cartone è caduto nel punto giusto!Un lavoro che stuzzica la fantasia di chi lo ammira, dopo avere felicemente ispirato la tua.Molto complesso e articolato,però pieno di poesia, bello davvero.Mi piace molto 'Le Città Invisibili' e mi hai fatto venire la voglia di rileggerlo!

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    1. Eh certo, è una finta caduta...un "pochino" studiata. Sicuramente il libro che ho letto anche se parzialmente è stato molto ispiratore: le città che mi piacevano e che nella mia mente tentavo di immaginarmi erano tante. Poi la mia scelta è caduta su Armilla sia perchè mi interessava riprodurre il suo intrico di tubature, che per via delle sue abitanti...Grazie per le tue belle parole Hyde, ciao e buona rilettura!

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  6. c'è da leggere troppo abbi pietà, Quante belle cose...

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    1. Ho pietà, ho pietà...so benissimo che i miei post non sono propriamente sintetici, purtroppo è un dono che, nello scrivere, non ho! Stavolta poi ho voluto anche riportare i brani su Armilla tratti dal libro, perchè mi sembrava importante farlo. Anche se non hai letto, benvenuto nel mio blog Andrea e grazie tanto per aver apprezzato i miei lavori!

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  7. Che altered book meraviglioso! Quanto mi piace.Ci si perde tra le volute di tubi e le note :sembra di essere sulle montagne russe con tante cose da guardare. Gli occhi vagano in cerca dei particolari:la torre e la ninfa e le scritte che si rincorrono e le etichette della copertina-valigia...bello bello.
    Laura

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    1. Laura...quando a commentare sono dei "no blogger" mi arrovello sempre per capire se a scrivermi è una persona a me sconosciuta, oppure un'amica reale...in questo caso potrebbe esserlo, lo so. Figuraccia a parte, in ogni modo benvenuta! Le tue parole sono bellissime ed anche se il libro l'ho costruito io non avrei certo potuto trovarne di così poetiche e appropriate. Sono contenta ti sia piaciuto, ciao e grazie.

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  8. non conoscevo assolutamente questa forma d'arte e son rimasta a bocca aperta!

    approfondirò il tema... che meraviglia!

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    1. Io la conosco da quando, un pò di anni fa, andai a vedere una mostra di questi strani libri. E' veramente una forma artistica molto interessante, che stupisce, come hai detto tu ...e non lo dico riferito al mio, no, ce ne sono alcuni che lasciano davvero a bocca aperta per l'originalità dell'idea e la maestria con cui sono costruiti! Per me questo è stato il primo e quindi posso dirmi soddisfatta. Su internet troverai sicuramente tante immagini ed informazioni, grazie Federica!

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  9. Wow è proprio un'opera d'arte!Sei stata bravissima!!!

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    1. Mah, diciamo che c'è stato un tentativo di fare qualcosa di artistico, mi sono impegnata quello sì, poi però se io ci sia riuscita o no, non sono in grado di dirlo...mi manca l'obiettività e la competenza per farlo. Sei comunque gentilissima, grazie Kilara!

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  10. Già adoro questa tua opera, ma ora che ho letto l'antefatto l'apprezzo di più !!!! bravissima, complimenti!!!!

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    1. Mi sono dilungata un pò (come sempre...) nella sua presentazione, però in questo caso ancor più di altri, era secondo me necessario per far capire cosa rappresenta e qual era il tema del concorso, grande fonte di ispirazione per i partecipanti. E' bello sapere che l'apprezzi ancor di più, grazie dei complimenti Marina!

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  11. Confermo ancora che hai le mani d'oro è una fervida fantasia! Brava Ninfa!,,,

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    1. E io confermo che mi fanno sempre un grande piacere questi apprezzamenti che sono poi qualità che ammiro sempre molto in altre creative. Grazie, Cristina!

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  12. fatato,,,forse è l'aggettivo giusto...per questa piccola opera artistica.glo

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    1. Grazie Gloria, "fatato" è un aggettivo bellissimo specie per chi, come me, ama le atmosfere delle fiabe...Ciao!

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  13. Ninfa, è un capolavoro! Bellissimo, coinvolgente, affascinante... infonde tanta curiosità, proprio ciò che un libro dovrebbe fare. Bravissima!

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    1. Sonia, è un piacere rivederti! Concordo con te che un libro dovrebbe avere le caratteristiche che dici e se per te il mio, pur non sfogliandosi come un vero libro, le ha ne sono felicissima. Grazie, a presto!

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  14. Ninfa ciò che crei mi meraviglia e mi entusiasma... sto pensando di invitarti. ;) Ti aspetto da me. P.S. il commento che hai lasciato, mi ha fatto commuovere, grazie

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  15. Siete tutti gentilissimi e anche tu non hai certo risparmiato sui complimenti, ti ringrazio tanto! Mi fa piacere che il mio commento ti abbia suscitato emozioni, ma è stato merito del tuo bel post stimolare quelle riflessioni. Grazie per l'invito a "casa tua" Stefania, però ti chiedo di scusarmi se mi farò attendere...il mio giro di blog in blog sarà un pò lungo. Ciao!

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