mercoledì 6 gennaio 2016

anno nuovo, maglione vecchio + la storia della maglia...mia

Visto che siamo appena all'inizio di questo 2016 e voglio cercare di mantenermi sul leggero, non starò a raccontarvi le mie vacanze natalizie, un periodo che nelle mie aspettative avrebbe dovuto essere alquanto rilassante, mentre invece, per varie vicessitudini, a parte qualche oasi è stato davvero molto faticoso dal punto di vista fisico e mentale.
Chiudo quindi subito la parentesi, perchè mi infilerei in discorsi che prenderebbero una piega troppo personale e incomincio invece l'anno di blog con l'argomento MAGLIA. Sì, proprio maglia, quella fatta a mano. L'occasione me la dà Ma. che il primo gennaio ha voluto "rinnovare" un maglione vecchio, un maglione che non metteva da tantissimo tempo, ma a cui siamo tutte e due affezionati. Eh, sì, questo è il primo e finora unico maglione che gli ho fatto io con le mie manine!


Non una cosa recente, perchè è da tanto che non prendo i ferri in mano, direi che come minimo avrà 8,10 anni...  però si è mantenuto benissimo e a suo dire è caldo e confortevole, meglio di tanti maglioni comperi. Credo sia una delle mie cose più riuscite in questo campo e una delle più curate nelle rifiniture (scavi, collo, cuciture) merito anche di una negoziante che gentilmente mi aveva dato qualche dritta nei punti del lavoro per me più critici...e noiosi. Fosse per me avrei fatto tutti i maglioni con le attaccature delle maniche scese, avete presente? No?

Guardate allora la maglia della foto sotto, scattata, un bel salto di anni indietro, nell'appartamento della mia vita universitaria! Bruttina io in questa immagine, ma bruttina anche la maglia: scollo a V fatto maluccio e spalle scese con maniche troppo strette, eppure a me piaceva: era di lana soffice e di un rosa delicatissimo, tutta a maglia rasata con dei "semini" a punto rovescio disseminati. Solo chi ha provato il piacere di indossare un qualcosa fatto con le proprie mani potrà capire...

Ma facciamo un salto, ancora più grande, agli inizi della storia, della mia storia della maglia.

Devo dire grazie alla dolce a paziente "zia" P., mamma dello zio di mio babbo, parenti certo un po' alla lontana ma con cui ci trovavamo frequentemente, se durante un agosto trascorso in montagna assieme a loro, ho impararato a lavorare a maglia. Avevo solo cinque anni e mezzo e in ottobre avrei iniziato ad andare a scuola. Ero quindi in un certo senso abbastanza grandina, ma chi di voi lavora coi ferri, penso riesca ad immaginarsi quale possa essere stata la difficoltà di me bambina  tenere in mano e manovrare i ferri... Ho ricordi vaghi di queste prime lezioni di maglia, ma di sicuro il supporto della zia P. dev'essere stato non poco!
 Il mio primo lavoro, stampato nella memoria, fu una copertina  giallo pulcino per la bambola. Quante maglie mi sono cadute durante la lavorazione della copertina e quante me ne deve aver riprese su chi mi ha aiutato!

 Dopo quella esperienza, anni senza toccare ferri ne sono passati diversi, probabilmente l'iniziazione era stata un po' troppo precoce. Non ricordo a che età di preciso ho ripreso a far la maglia, ma so che da quel punto è esplosa la passione. Le varie foto che mi ritraggono mentre sferruzzo testimoniano che era di certo (assieme alla chitarra) uno dei miei passatempi preferiti.



Il lavoro a ferri è molto rilassante perchè ripetitivo  e allo stesso tempo, mentre si muovono ritmicamente le mani, si è libere di pensare ai fatti propri, di fantasticare,



ma si può anche chiacchierare con gli altri. Nelle mie lunghe vacanze in montagna lavoravo parecchio, perchè di tempo libero ne avevo un surplus!



Non sono passati secoli, ma sembra un altro mondo, vero? Pensare che quando io ero ragazzina o già una ragazza come nelle foto qui sotto, vi assicuro che era una cosa normalissima essere impegnate nella realizzazione di una sciarpa, di un maglione di lana oppure di una canottiera estiva. Spesso quando ci si incontrava tra amiche ci si portava dietro il proprio sacchetto col lavoro iniziato e contemporaneamente alle chiacchiere si lavorava a ferri e ci si scambiavano suggerimenti, aiutandosi l'un l'altra nei passaggi più brigosi. E a volte c'era per fortuna qualche mamma o parente più esperta a cui rivolgersi per aiuti e chiarimenti. Era un passatempo che travalicava le generazioni...






Mentre, come vedete, sono abbastanza le foto in cui mi hanno immortalato coi ferri in mano, non ne ho così tante in cui ho addosso le mie creazioni e quelle che ho non sono abbastanza nitide da mostrarvi. Questo scatto in cui sto prendendo cupamente il sole appoggiata a un tavolo, è uno dei pochi. Maglioncino di cotone a coste verde acqua con roselline rosa ad uncinetto applicate sopra, di sicuro un mio progetto visto la stranezza...




Sì, perchè a volte si copiavano gli schemi dai giornali, ma molte volte li si inventava. La sfida divertente, man mano che diventavo più bravina, era per me quella di sperimentarmi in punti sempre più complicati...





come ad esempio i rombi e gli alberelli a noccioline che vedete qui, in una delle poche maglie che ho conservato, non che la metta ancora no, è solo un cimelio...



Cimelio come questa sciarpa a punto pelliccia...che potrei mettere ancora...per lo meno per la Befana!


A proposito....BUONA BEFANA A TUTTI!