martedì 29 luglio 2014

una bella alternativa alla solita frittata

Non che la solita frittata sia cattiva, assolutamente, ma d'estate non so voi, ma io consumo meno uova che d'inverno e può capitare che in frigo le poche che ci sono stazionino un pò troppo, così appena ho addocchiato questa ricetta, ho pensato che poteva essere una valida alternativa alla frittata fatta con le uova.
La ricetta l'ho prelevata dal blog di Eli che ringrazio. Oltre a tutte le bellissime cose che sa tirar fuori dal suo cappello magico, anche i piatti che prepara mi allettano sempre tanto e, ancora una volta, mi son trovata a seguire le sue proposte.
Pensate che la farina di ceci non sapevo neppure esistesse, lì per lì non ero riuscita infatti ad associarla a nessun ricordo, invece rinvangando in anni passati, mi sono ricordata che una volta avevo assaggiato la "farinata" specialità fatta con questo legume. Comunque di sicuro non credevo si potessero fare anche delle simil-frittate...

Ecco la mia opera. Bellina vero? E soprattutto buona!


E' anche piuttosto saporita, un piatto stuzzicante e leggero (beh, a parte un lieve gonfiore alla pancia che bisogna mettere in conto quando si mangiano legumi). Inoltre, come per la sua cugina con le uova, la si può preparare con diversi tipi di verdura.

Io per la preparazione di base (dosi acqua, tempo di attesa ecc...) ho seguito scrupolosamente le indicazioni di Eli che sono perfette, mentre invece ho fatto qualche variante riguardo agli ingredienti.
La prima volta, visto che non avevo in casa nè la carota, nè il porro, l'ho preparata solo con le zucchine grattugiate a cui ho aggiunto erba cipollina e un pizzico di curry, in seguito l'ho cucinata sempre con le zucchine, ma ho provato ad unirvi anche fettine molto sottili di peperone rosso.


Esperimenti riusciti, direi...

Ora tocca a voi sperimentare questo piatto, ma non fate come Merisio Bartolazzi, mi raccomando! 

P.s. Mi dispiace, temo che il link che vi ho messo, di Sei Uno Zerology, abbia difficoltà a caricare...

mercoledì 23 luglio 2014

bamboline con i tappi a suon di "Rosina bella"

Come un bel pò di lugli (bruttino "lugli"?) a questa parte, eccomi immersa in un mondo completamente diverso da quello che mi circonda durante l'arco dell'anno. In testa mi risuonano, anche quando torno a casa, ritornelli che parlano di vecchie fattorie, streghe che ballano, navi disperse in mezzo alle onde...ma su tutti è sempre "La Rosina bella" quella che scorta  le mie estati lavorative. Anche se non fa parte dei miei ricordi d'infanzia, avendo fatto il suo ingresso nella mia vita nel periodo della mia formazione, nutro un amore particolare per questa canzone: vivace ed allegra, con il fascino delle cose enumerate oltre a quello didattico di insegnare i giorni della settimana. 



E oltre alle canzoni, quest'estate come sempre ho dato una bella rispolverata alla parola "laboratori per bambini", che anche se accantonata è tornata a risplendere come nuova, così eccomi qui a raccontarvi appunto di una attività proposta alcuni giorni fa che ha riscosso successo considerando pure che necessita di un certo impegno da parte di bambini di quell'età!

Ma...come a dire: date a Cesare quel che è di Cesare. Non voglio mica prendermi meriti che non ho, preciso quindi che, visto che ci avevano regalato un bel sacco di tappi di plastica misti, ho cercato in rete delle idee per poterli utilizzare. Ho trovato le immagini di alcuni pupazzini, davvero belli, ma purtroppo la spiegazione era piuttosto scarna. Gambe e braccia ad esempio venivano, da quel che ho capito, legate al tronco, ma dopo un tentativo fallimentare ho dovuto escogitare alla velocità della luce, un altro sistema. Seguitemi che ve lo spiego!


BAMBOLINE COI TAPPI DI PLASTICA


Occorrente: tappi di plastica di varie forme, colori e dimensioni, spago o filo di plastica, un paio di forbici, un succhiello, vinavil, pennarelli indelebili o a tempera acrilica, (avanzi di lana).

Come si fanno: 

* Con un succhiello o un paio di forbici appuntite (voi adulti) forate al centro molti tappi. Più misti sono, più i bambini avranno possibilità di scelta.


* Tagliate quindi un pezzo di spago (o filo di plastica) per il tronco. Considerate che dovrete anche fare i nodi, quindi tenetevi abbondanti. 

* Fate un bel nodo doppio o triplo ad una estremità e infilate (voi bambini) il primo tappino che fungerà da faccia della bambolina...ma se volete potete partire anche dal cappello.


Il cappello comunque lo si può incollare anche alla fine. 


 I tappi vengono fatti scorrere uno per volta fino al nodo e almeno il primo tappo è meglio metterlo con la parte "vuota" che guarda l'estremità di filo senza nodo. Oh, ma non fatemi ingarbugliare nelle parole...



* Aggiungete ora altri tappi per fare il busto e quando vi sembra che sia di lunghezza giusta, fermate il lavoro con un nodo resistente, il più possibile attaccato all'ultimo tappino infilato.


* Tagliate ora un unico pezzo di filo che dovrà avere la lunghezza totale delle due braccia più quella del busto.

* Individuate il tappino sotto la faccia della bambolina. A questo, che farà da spalle, dovrete praticare due buchi. I fori verranno fatti chiaramente nello spessore del tappo e simmetricamente uno da un lato, uno dall'altro.


Io questo passaggio l'ho eseguito a bambolina montata e non è poi così difficile, ma se preferite potete bucare il tappo-spalle prima di infilarlo (meglio comunque almeno prima di fare il nodo a fine busto).

* Fate ora scorrere dentro ai fori, come se passasse dentro a una galleria, lo spago che avete tagliato in precedenza, in modo che sia di qua che di là ne escano due pezzi di uguale lunghezza.


* Sia da una parte che dall'altra potete fermate il filo in quella posizione con un nodino. Giusto perchè non si sposti lo spago mentre si infilano i tappi.

* Infilate da una parte una serie di tappini per formare un braccio.


Alla fine, per la mano, potete sceglierne uno diverso come colore o grandezza. Solo se vi piace, perchè in ogni modo qualunque combinazione è interessante: basta guardare gli estrosi lavori dei bambini.

* Chiudete con bel nodo e realizzate il secondo braccio uguale al primo. O diverso, fate voi.


* Mancano solo le gambe. Stesso procedimento seguito per le braccia: due fori nell'ultimo tappo del tronco, infilare il filo, i tappi per le gambe e per i piedi, poi fare i nodi. Beh, non sto a ripetere tutto per filo e per segno...




Nel caso del "bambolotto col sombrero bianco" che vedete un pò sotto, il filo dell'attaccatura gambe è stato infilato in un altro modo, come vi mostro nella foto sottostante: meno lineare, ma non male neanche questo metodo.


* Infine con i pennarelli disegnate la faccina e/o altre decorazioni




e, se volete, tagliate un pò di fili di lana e fissateli alla testa (con la colla vinilica) per fare i capelli. Una bambina me l'ha chiesto espressamente ed ecco che la "parrucchiera" fa una bella acconciatura frisè alla bambolina.



* Ultimissima e consigliata operazione: mettere una goccia di colla su tutti i nodi per essere più sicuri che non si sciolgano. 


Ecco, la bambolina è pronta! 

P.s. Basterà un pezzo di spago ripiegato ad anello e fermato sulla testa, per farla muovere come una marionetta.


 Vi piace? Forse i bambini preferiranno farne una versione maschile. Niente paura, questo pupazzo ricicloso è perfetto anche come robot o superoe.  Fantastici questi, vero? 
  
 O-O  O-O  O-O  O-O  O-O  O-O  O-O

Mi auguro che la mia spiegazione sia stata chiara: dato che non ho potuto fotografare le varie fasi durante l'attività coi bambini, ho integrato con scatti fatti a casa (quelli con riquadro rosso)....eh, adesso ho pure io la mia bambolina! Se vi trovate in difficoltà, vi invito comunque come sempre a farmelo presente.

Ringrazio le persone che hanno condiviso sul web questo giocattolo costo zero, perchè è veramente un'idea simpatica, grazie inoltre alla bella Fiorellino, la prima nata, e alle sue compagne e compagni "tappini".
Ah, naturalmente un grazie anche alla mia Rosina bella!



venerdì 11 luglio 2014

in penombra

Della porzione di vacanze estive che da bambina trascorrevo in città, ricordo la penombra. Fuori luce accecante e temperature se non proprio torride comunque bollenti, dentro, al rifugio tra le quattro pareti di casa, un clima per lo meno sopportabile, un "freschino" mantenuto appunto da quelle serrande tirate giù per metà.
 Serrande che lasciavano filtrare qualche raggio di sole e a volte dentro quei raggi centinaia di puntini sembravano giocare avvoltolandosi senza sosta. Per me quell'apparizione aveva un che di magico, mi sembrava impossibile che l'aria fosse "piena", che ci fosse tutta quella polvere sospesa in quei coni luminosi...


Mia mamma ancora adesso ha l'abitudine di far tirar giù le tapparelle e socchiudere gli scuri quando fa caldo e queste poche foto le ho scattate da lei.


Dal mio blog in penombra (solo nove post dall'inizio dell'anno: che crollo...) ogni tanto riemergo, come vedete. Giusto un saluto e poche parole per questa volta, ma la prossima pubblicazione sarà più consistente. E si tornerà a vecchi argomenti...

Grazie per esserci ancora (ma ci siete, vero?!) e buon fine settimana a tutti.