martedì 2 luglio 2013

101 cose su di me: secondo elenco...vai con la prima!

Pensavate (o forse speravate...) che avessi smesso di parlare di me? Eh, no, il gioco continua ed anche se la mia partecipazione è ormai più che saltuaria, ecco qui il mio secondo elenco con cui partecipo a 101 cose su di me proposto da Alex. Le altre nel frattempo sono già arrivate alla sesta puntata, bravissime...
Mi era piaciuta l'idea di dare di volta in volta un tema conduttore, come ho visto fare ad altre amiche di LP, così ci provo anch'io, raccontandovi le mie prime...

11) La prima volta che mi sono messa una minigonna è stato in realtà un vestito: questo qui che vedete in foto. Ero ancora una bambina, ma dentro agli abiti infantili iniziavo a sentirmi un pò a disagio. Con questo miniabito bianco e rosso, che mi donava a ben guardare come un vestito su un manico di scopa, mi sentivo grande ed era una sensazione esaltante.



12) La prima canzone che ho imparato a fare con la chitarra è stata "Casa mia", un pezzo che mi piaceva molto.


Facile e ripetitiva quel tanto che basta per riuscirla a suonare discretamente...naturalmente era tutta senza barrè. Nella foto, un pò più grandicella,il barrè l'avevo già imparato.




13) La prima scelta importante della mia vita, fatta senza farmi influenzare né dai miei familiari, né dalle amiche, è stata quella della facoltà. Ricordo ancora la bella sensazione di entrare da sola nell'ingresso di Magistero per consultare nella bacheca gli orari e le aule in cui si svolgevano le lezioni di Pedagogia.

14) Il primo cane che ho avuto (prima in casa c'era stato solo un gatto, il siamese Andrea di cui ho pochi ricordi, perché ero molto piccola) si chiamava Dick. Quando mio babbo l'ha portato a casa era un batuffolo di pelo marrone e ricciolino. Che tenerezza...me ne sono innamorata subito.  L'avevamo messo a dormire in una cuccia in cucina e appena aprivo gli occhi il mio pensiero, e poi io stessa, correva immediatamente a lui. I primi tempi mia mamma non doveva far certo fatica a farmi alzare dal letto!
In questa foto, non più cucciolo, ci aveva già dimostrato tutto il suo temperamento tignosetto.




15) La meta del mio primo viaggio all'estero è stata l'Inghilterra. Sono partita assieme alla mia classe del liceo nel settembre di passaggio fra la 2° e la 3°, mi pare. Sparpagliati in famiglie di Londra e Bristol, io ero capitata a casa di Barbara, mia coetanea londinese, figlia unica. Abitavano in periferia in un appartamento piuttosto modesto, ma la loro accoglienza, la loro premura mi ha fatto sentire subito a mio agio. Sfatava poi decisamente il pregiudizio che gli inglesi erano persone fredde e distaccate...sarà che la mamma di Barbara aveva portato un pò di "scozzesità" in famiglia? La mattina della mia partenza suo babbo mi ha accompagnato al pulmino portandomi la valigia. E quando è venuto il momento di salutarci si è commosso.

16) La prima foto che mi è stata scattata da un'amica è stata questa. Penso che la macchina fotografica fosse mia (probabilmente di mio babbo) ma non ne sono sicura. Quello che mi ricordo è che me la fece Alessandra nel suo cortile. Eccomi lì in posa, con le caratteristiche bretelle ad H che andavano allora,  davanti alla rete divisoria con l'altra casa (al di là della quale c'era la mia) non troppo lontana dalla pianta "puzzolente". Gliene avrò scattata una anch'io?

Le foto sono due...in successione.



17) Il primo ricordo che ho (uno dei primi a dire il vero, perchè non riesco a collocarli perfettamente nella linea del tempo) riguarda il mio breve periodo di permanenza all'asilo dalle suore. C'era una stanzetta un pò in penombra e noi bambine sedute ai tavoli a fare dei lavoretti. Dovevamo bucherellare un cartoncino seguendo il contorno di alcune figure tracciatevi sopra. Me lo ricordo come una cosa interminabile...

18) La prima volta che ho provato a pattinare sul ghiaccio non avevo ancora sei anni. E' stato in agosto, allo Stadio del ghiaccio di Cortina. Avevo una foto in cui con un sorriso orgoglioso, ma anche un po' timoroso dato la situazione, me ne stavo ritta sulle lame dei pattini in piedi sulle assi di legno che circondavano la pista. Avevo i capelli corti e un bel maglione azzurro di lana grossa con una greca blu dalla foggia un po' maschile, forse indossato prima di me dai miei fratelli più grandi. Era uno scatto unico, un ricordo bellissimo che ho (adesso dico purtroppo) regalato a un mio ex.

19) La prima favola che ho scritto si intitola "I sassi del fiume viola". Più che la trama che giudico, rileggendola, fortemente autobiografica e non molto avvincente, mi piacciono ancor oggi i personaggi ed i disegni che feci allora per illustrare alcune scene. Non tanto tempo fa li ho rielaborati con un programma di grafica, ve ne faccio vedere uno.


20) Sapete che non ho impostato il mio blog, né appunto i miei passatempi, sul riciclo. Sono molto soddisfatta quando riesco ad adoperare materiale salvato dalla differenziata, però non è questo il mio unico filo conduttore, anche se avere un blog mi ha veramente aperto un mondo sulla bellezza e sulle tante possibilità del creare riciclando. Ma ricordo un lavoretto, il primo in assoluto, fatto con un rotolo vuoto di carta igienica. Era un piccolo Babbo Natale il cui corpo era appunto il tubo di cartone ricoperto con carta rossa. Aveva anche il cappello ed una bella barba bianca di cotone idrofilo. Ce l'aveva insegnato, a me e a mia cugina, sua mamma, cioè mia zia, che allora faceva la maestra.

27 commenti:

  1. Che belle le tue foto da piccola!E che gran peccato la foto data al tuo ex!
    Bello leggere queste cose sulle prime volte!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì Kilara, è sempre bello riguardare le foto dell'infanzia anche se si tratta di quelle degli altri, perché c'è la curiosità di vedere com'erano i nostri amici di blog da piccoli. E poi le mie hanno tutto il fascino delle vecchie foto, bisogna dirlo...Ora penso che è stato un peccato aver regalato quella foto a cui tenevo così tanto, ma è comunque giusto così, in certe situazioni a guidarci dev'essere solo il sentimento.

      Elimina
  2. Bei ricordi nitidi, Ninfa.

    Ora ti conosco di più.

    Un abbraccio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. I tuoi ricordi e le tue immagini mi hanno fanno tanta tenerezza..E' proprio bello essere piccoli e poi giovani poi crescere.. e non riesco a staccarmi di dosso questo senso di nostalgia ogni volta che se ne parla.Non riesco ad abituarmi all'idea che la vita ha le sue età e che ogni ciclo inizia e finisce...
      Un abbraccio,Ninfa.

      Elimina
    2. Sì, questi sono abbastanza nitidi Gianna, naturalmente non sono tutti così! Questi post autobiografici servono per conoscerci un po' di più tra di noi e a me poi piace raccontarmi. Sono quindi contenta che questa cosa sia apprezzata anche dai miei lettori. Un abbraccio anche a te!

      Mi fa piacere che ti suscitino tenerezza, Hyde. Quando si ripercorrono certi momenti della propria vita o si guardano vecchie foto, lettere, cartoline viene fuori una certa nostalgia, è così anche per me. Non ci penso molto spesso (ora però più di un tempo), ma è vero, mette tristezza pensare ai cicli che finiscono... A volte vorrei essere uno di quegli alberi centenari che vedono scorrere la storia sotto le loro fronde. Abbraccio ricambiato!

      Elimina
  3. Sei una affabulatrice. Ti si legge come un giallo, con lo stesso interesse e fai tanta simpatia.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Ambra, che bel complimento mi hai fatto! Se si considera poi che sono un pò timida e credo che tu te ne sia accorta quando mi hai incontrato, mi stupisce davvero che ciò che scrivo possa essere letto come un giallo... Comunque parlare è una cosa, scrivere è un'altra, non c'è dubbio. Un caro saluto da una che i gialli li ama moltissimo!

      Elimina
  4. Splendido post e sono d'accordo con Ambra.
    Belle le tue foto!
    PS
    La chitarra era una Fender? Assomiglia molto alla mia:-))
    Ciao,buona serata!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sei molto gentile Franz, ti ringrazio. Sono contenta che il mio post ti sia piaciuto (io scrivo sempre tanto, quindi a volte temo di annoiare i miei lettori...) e che ti siano piaciute anche le foto: il mio scanner ha fatto del suo meglio...
      La mia prima chitarra, quella che vedi in foto e che ora non ho più, era una Eko (non conosco le Fender, ma devo dire che me ne intendo pochissimo) ed aveva le corde di metallo. Allora anche tu suoni o suonavi... :-) Ciao!

      Elimina
    2. Suonavo,ora strimpello:-)
      Anche la mia prima è stata una eko...pagata 30.000 lire :-)))per con le corde in nylon quelle in ferro le ho ora perchè ho una Fender acustica:-)
      Scrivi,scrivi che non annoi mai:-)
      Ciao cara,buona domenica!

      Elimina
    3. Ah, anche tu una Eko...la mia se ricordo bene ne costava solo 10.000...sarà che aveva le corde in ferro oppure, più probabile, che sono più vecchia di te. Io prima strimpellavo ed ora invece non suono più, ma se mi capita l'occasione, non è che mi tiro indietro! Grazie per l'incoraggiamento a scrivere, non me lo faccio ripetere :-)

      Elimina
  5. Che bello leggere questo post, sa di buono, di genuino, semplice e magico. Bellissimo post Ninfa, brava!!! Baci
    Emi

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Emi per l'apprezzamento, mi fa piacere che ti sia piaciuto il mio post. Hai proprio centrato gli aggettivi giusti, sai...infatti la vita di allora era proprio semplice e genuina. E la magia...beh, è quella dei ricordi. Baci anche a te!

      Elimina
  6. Sempre bello conoscerti di più!
    Baci

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Clara, dal momento in cui si decide di aprire un blog si è consapevoli di questo rivelarsi a chi non conosci. E alcuni giochi come questo favoriscono i nostri racconti autobiografici...E' una cosa piacevole comunque, perché noi bloggers siamo come un bel gruppo di amici. Ciao, baci anche a te!

      Elimina
  7. Questi sono 20 incipit di altrettanti racconti che dovresti davvero ampliare!
    Le bretella a H le ho avute anche io. E vorrei leggere la storia ( e vedere i disegni ) del fiume viola.

    Ciao Ninfa...ogni tanto ritorno...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ah, le bretelle ad H...una di quelle cose (un motivo decorativo?) che la moda non ha più riproposto e forse è meglio, però a me allora piacevano tanto. 20 incipit...sei veramente troppo buona, Sandra, magari qualcuno meriterebbe sì di essere proseguito, ma credo che non succederà, non perché non sia una buona idea, ma perché, non avendo tempo per far tutto, devo selezionare. "I sassi del fiume viola" invece è una storia già lì bell'e pronta (da molti anni) quindi può darsi che mi decida a pubblicarla sul blog. Ciao, sempre graditi i tuoi ritorni!

      Elimina
  8. Ciao
    bello questo post.
    Il tuo primo cane....bellissimo. L'altro giorno a casa di mia mamma ho trovato una foto di quando ero piccola e con me avevo il mio cane Barone....mi è venuto un po' di tristezza.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, era bello Dick ed anche se aveva un certo caratterino, con me era buonissimo e, poverino, ne ha dovute sopportare... perfino i vestiti delle bambole... Ti capisco se ti è venuta un po' di tristezza, Robby, guardando le foto col tuo Barone. Il primo cane non si scorda mai...erano proprio dei veri compagni di giochi. Ciao e grazie!

      Elimina
  9. Ma davvero quelle foto te le ho fatte io??? Riconosco bene il cortile e anche quella tua gonna a pantaloni con le bretelle ad H che mi piaceva tanto!Ma anche il dondolo al mare!Un po' di nostalgia....

    RispondiElimina
    Risposte
    1. No, eh?! A volte si è convinti di una cosa, ma confrontando i ricordi si scopre che non era vero...purtroppo la memoria non è infallibile! Pensavo davvero che queste foto (ce n'è anche una fatta all'incrocio) me le avessi scattate tu Alessandra, però potrebbe anche non essere così...Forse c'è stata "l'assistenza" di un adulto, perché in effetti le macchine fotografiche di allora non erano così facili da usare. Beh, in ogni modo un bellissimo ricordo quello del tuo cortile in cui spesso giocavamo. E la mia gonna (amavo anch'io il modello a pantalone), ed il dondolo al mare...che nostalgia, hai ragione.

      Elimina
  10. Dolcissima!Nella foto con la prima minigonna hai la posa da modella, con il piede appoggiato di punta... si vede che ti sentivi grande!
    Ciao

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ah, ah, sì...anche se il vestito come dicevo mi stava piuttosto maluccio (forse era stato preso per la crescita?) io mi sentivo grande quando l'indossavo. Ed il piede di punta...quella era una fissa di quando ero bambina: mi sarebbe piaciuto studiare danza e spesso mi mettevo in pose da ballerina. O forse chissà stavo posando da modella...ciao, Maryclaire!

      Elimina
  11. ma come fai a ricordare tutte queste tue prime volte??? i miei ricordi non sono così nitidi ;-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ehmm...se guardi nei commenti il "dialogo" con Alessandra, mia amica d'infanzia, ti accorgerai che forse i miei ricordi non sono poi così nitidi... A volte nei buchi della memoria ci mettiamo delle toppe che non sempre sono veritiere...e ce ne accorgiamo solo nel momento del confronto con chi abbiamo condiviso quei momenti. Parlando con le mie vecchie amiche scopro poi tante cose che ho dimenticato, soprattutto del periodo scolastico. Sono sicura che anche tu hai dei ricordi nitidi di alcuni momenti, Anella. Ciao e buon fine settimana!

      Elimina
  12. un compito piuttosto arduo tirare fuori tanti ricordi per raccontare 101 cose :-)
    molto interessanti questi aspetti che rievocano l'infanzia! Bellissimo il disegno della fiaba...quanto ai pattini su ghiaccio ti invidio!!!!! ciao, buona settimana!!!

    RispondiElimina
  13. Beh, si può attingere anche al presente, Marina...comunque sì, è vero, quelle che riusciranno ad arrivare a 101 sono da ammirare, la mia al contrario è una partecipazione veramente saltuaria! Sono contenta che ti piaccia il disegno: l'intenzione di postare la fiaba sul blog ce l'ho... I pattini, quelli che ho comprato quando ero una ragazzina, li ho ancora dentro una sacca in camera, ma li uso sempre più di rado :-( quindi puoi invidiarmi solo sul passato "da pattinatrice"...
    Ciao, buon inizio settimana!

    RispondiElimina