lunedì 29 luglio 2013

schemi a punto croce: GHIRLANDINE NATURA

Belle le ghirlandine, vero? A me piacciono molto, anche se io non ho mai provato a intrecciarne una. E visto che non saprei proprio da che parte farmi per insegnarvi a realizzarle, vi dovrete accontentare di quelle...a punto croce.

Più degli schemi questa volta non posso farvi vedere: l'ho cercata nel mio raccoglitore, ma chissà che fine ha fatto la corrispondente immagine del giornale! "Susanna", a proposito. So per certo però che erano dei quadretti e che il lavoro va ricamato con cotone DMC su tela Emiane 11 bianca.
Io al suo posto userei la tela Aida, ma non prendetemi d'esempio: è solo perchè come vi ho già detto tempo fa, non riesco a staccarmi dalla sicurezza che mi dà ricamare sui quadrettini.

Ecco qua le ghirlandine, in tutta la loro semplicità naturale. Affiancate agli schemi ci sono le varie legende coi colori. Ho notato purtroppo, alla prova di stampa,  che la qualità di questi ritagli scannerizzati non è ottima, mi scuso con voi se dovrete sforzare un pò la vista per individuare simboli e numeri, ma di meglio non riesco a fare. 



Buon lavoro alle ricamatrici che li sceglieranno!

venerdì 19 luglio 2013

un gustoso ed estivo piatto ricicla-avanzi

Oggi vi parlo di una pietanza ricicla-avanzi che probabilmente già conoscerete, almeno come nome: è la panzanella. E gli avanzi riciclati in questa ricetta sono quelli del pane.
Anche nella cucina della mia regione esiste un piatto povero, nato tanti anni fa proprio dall'esigenza di sfruttare le rimanenze della dispensa, che è chiamato "pancotto", ma a me, a differenza di mio babbo,  non è mai piaciuto, così preferisco rubare questo che ora vi presento, alla cucina toscana.


 PANZANELLA 


Vi trascrivo qui di seguito la ricetta del mio quaderno, tratta chissà da dove, ma subito adottata fra i piatti estivi di facile e veloce preparazione.
So che come al solito le foto che  scatto ai miei piatti non sono per niente allettanti, ma a prescindere dall'estetica, questa panzanella è molto gustosa ed adatta anche alle cuoche /i principianti. 

Ingredienti (non so per quanti siano queste dosi, ma voi adattatele alle vostre esigenze!): 6 fette di pane toscano raffermo (a me era rimasto del pugliese ed ho utilizzato quello), 3 pomodori, 1 cipolla rossa, 1 cetriolo, 5 cucchiai d'olio, 12 foglie di basilico, 2 cucchiai d'aceto (ho messo quello di mele che è più delicato), pepe (io non lo metto quasi mai, ma si sa che in Toscana lo usano in abbondanza), sale.

Preparazione: bagnate il pane con acqua senza intriderlo troppo e sbriciolatelo in una zuppiera. In alternativa, e questo è un mio suggerimento, se avevate messo già  da parte del pane secco tagliato a cubetti, potete bagnarlo e poi strizzarlo.
Distribuitevi sopra, dopo averli ripuliti dai semi, i pomodori a pezzi, la cipolla ad anelli, il cetriolo affettato che avrete sbucciato in precedenza, ed il basilico spezzettato. Condite con olio, sale e pepe, mescolate e lasciate riposare (io visto che la preferisco fredda l'ho messa in frigo). Al momento di servire, spruzzate leggermente con aceto. 


Panzanella o no....buon appetito!

   

sabato 13 luglio 2013

CALENDAR JOURNAL PAGES: luglio è marino



Giugno, l'avete visto, era arzigogolato e "lussuoso", stranamente diverso dal mio solito stile. Luglio al contrario è piuttosto nudo...beh, sarà il caldo, ma anche lui si è alleggerito!

Il tema di questo mese di Calendar art journaling sarà anche banale, ma vivendo a pochi chilometri dal mare non potevo non dedicarglielo, al mare voglio dire. E' vero che la prima cosa che mi viene in mente quando penso a luglio è il lavoro (diverso rispetto al resto dell'anno), ma la seconda è quella di me, stesa in totale relax sulla sabbia....per lo meno il fine settimana.  Anche se luglio  non è certo il mio periodo marino preferito, quest'anno non c'è stato verso di vedere il mare prima e così dovrò accontentarmi di qualche metro di privacy in meno sulla spiaggia e di un po' di afa in più.

Questo paginone è piuttosto essenziale, come vedete non ho scritto neppure i giorni, ma in quanto a tecnica mi sono anche qui lanciata, come in quello precedente, nelle sperimentazioni.

Ho pensato di suddividere la pagina in tre parti: cielo, mare e spiaggia. Per quest'ultima ho incollato della sabbia vera.


Sono poi passata attraverso la fase delle tempere integrate qua e là dai pennarelli, ma visto la riuscita un po' così


 ho cercato di abbellire lo sfondo con i timbrini, come vedo fare da tante "calendariste". Abbellire si fa per dire...ne è risultata "letteralmente" una confusione totale: di questa tecnica devo decisamente prendere lezioni!


A questo punto, per rimediare la frittata, ho osato l'inosabile...ciò di cui fino a adesso mi ero tenuta alla larga. Ho preso del gesso acrilico e l'ho spennellato dappertutto, compreso sulla sabbia.





Però le due donnine ho deciso di salvarle da quest'ondata bianca. Loro sono due, ma in realtà è la stessa ragazzina in momenti diversi della giornata, sia stesa al sole che mentre gioca a palla.



A questo punto bisognava dotare quella distesa di un nuovo telo da bagno,


quella in piedi di un pallone nuovo, con la scritta 2013


e rinnovare anche la fila di barchette che ora trasportano il nome del mese, vestendole a nuovo: carta a fantasia dal sapore un po' vintage.


Naturalmente ho dovuto ravvivare tutto lo sfondo dandogli un po' del colore perso. Niente più tempere dato i risultati poco esaltanti, ma matite acquarellabili. Mi è piaciuto l'effetto che fanno sul fondo gessoso.

Direi che vi ho fatto vedere proprio tutto, ve l'avevo detto che era un po' scarno...non resta che la solita foto d'insieme del calendario:
romanticamente posato su un centrotavola...



o energicamente in piedi sul tavolo.



Buon luglio, buon mare, buon lago, buon torrente...o se proprio dalle vostre parti acqua non ce n'è, buona doccia!

P.s. Naturalmente aggiungerò con molto piacere i link ai post delle "amiche di calendario" rimaste in gioco....avvisatemi quando pubblicherete il paginone di luglio!


Ecco finalmente anche il mese di luglio di Daniela, due belle pagine, dedicate come le mie al mare, che trasmettono un senso di libertà. Andatele a vedere qui!

lunedì 8 luglio 2013

perle "cuisine" ed orecchini "Lanciostory"



Non si può dire che questo per me sia un periodo particolarmente creativo, tutt'altro...sarà  l'arrivo del caldo o come ogni luglio del lavoro coi bambini piccoli che mi ha un po' infiacchito, oppure semplicemente ho poca voglia di progettare, ma va bene così. La mente deve pur anche riposarsi...e quale riposo migliore che fare qualcosa di facile e ripetitivo?  Sì, a volte ho proprio bisogno di questi passatempi "sgombra-idee" e visto che le mie mani ferme del tutto non ci vogliono stare, allora diamo loro materiale facile da maneggiare e movimenti semplici da fare!

Come materiale sto usando della carta  (ben) strappata da un piccolo libriccino di ricette che era probabilmente allegato ad una rivista di altro genere. Queste pagine della "cuisine" francese mi hanno ispirato subito perché le foto dei piatti sono bellissime e colorate, neanche lontane parenti con le mie...

però visto che il francese non lo mastico per niente, ho pensato di sacrificare le ricette per altri fini...tagliandole quindi a triangoli. Altissimi triangoli isosceli. Le paper beads non sono certo una gran novità e tutorial se ne trovano ovunque, compreso Pinterest: qui  un video in cui i triangoli per le perline vengono colorati addirittura uno per uno!

PAPER BEADS cioè...PERLE DI CARTA


* Io comunque mi sono fatta le mie misure personalizzate: come altezza ho sfruttato quella delle paginette cioè cm.16 e mezzo, mentre come larghezza ho preso 2 cm., ma ne ho fatte alcune anche di 3.

* Costruire un triangolo isoscele è facile: con la matita e l'aiuto di un righello si fa un segno sul margine superiore ed uno su quello inferiore corrispondenti a cm.2, poi se ne fa uno solo da una parte esattamente in mezzo, a cm.1.


* Si uniscono poi con la matita i tre angoli del triangolo e si ritaglia.


* Se ritagliate prima l'intera striscia larga cm. 2

 e successivamente il triangolo interno, potrete sfruttare come ho fatto io anche gli scarti laterali per farne perline più piccole.



* Ora distribuite la colla (io ho utilizzato quella a stick ) per tutta la lunghezza del triangolo, naturalmente dalla parte interna, all'infuori di un "bicinino" proprio alla base della striscia

* ed iniziate ad arrotolarla partendo proprio dalla parte senza colla. Avvolgete la strisciolina attorno ad uno spiedino in legno oppure, come me, attorno ad un ferro da maglia. Ho scelto un 2 e mezzo di numero perché volevo che il foro interno fosse piccolo, ma dipende chiaramente dalle esigenze.  Più ci prendete la mano ad arrotolare e più le perline vi verranno regolari. Certo dipende anche dall'abilità...io come sapete non sono proprio la perfezione fatta persona!



* Infine l'operazione secondo me più noiosa, ma necessaria se volete dare alle vostre perle di carta un minimo di impermeabilità e una maggior "resistenza". Se volete invece saltare questo passaggio, vi consiglio di non usare colla stick, perché se la perla non viene protetta, quella è una colla di poca tenuta, soprattutto col caldo.
La noiosa, ma consigliabile operazione di cui parlavo, consiste nello stendere con un pennellino una mano di vernice trasparente protettiva su ogni perlina.

* Lasciatele poi asciugare


 ed ecco fatto! Pronte per essere usate.

Per che cosa? A me piacerebbe farmi con esse una bella collana, magari a più fili, ma possono essere impiegate per tutti i tipi di bigiotteria e non solo.

P.s. Bicinino sarebbe a dire un pochettino, in dialetto italianizzato.


ORECCHINI LANCIOSTORY

Già diversi mesi fa avevo prodotto alcune perline di carta servendomi in quel caso di vecchi fumetti. Dovete sapere che ho una piccola collezione di Lanciostory, giornalino di cui da ragazza ero accanita lettrice. Tali riviste, per mancanza di spazio, dal mio appartamento erano già retrocesse in cantina e in seguito da quello stato di sacralità iniziale con cui si trattano certi vecchi oggetti, sono passate a quello di...beh, qualche pagina qua e là posso anche strapparla, mi son detta...

Son così nate le prime perle  "Lanciostory" con cui ho realizzato in seguito degli orecchini. Era il periodo, se ricordate, in cui ne sfornavo a valanghe.
Le perle, data la mia  poca esperienza, non erano venute proprio benissimo, però mi sono accontentata.

Ecco il paio bianco-nero con camicia sgualcita a seguito,



quello con perle rosse...in via di raddrizzamento


e quello con perline "a scaletta".



A proposito del riciclo di Lanciostory...andate a vedere l'originale collana fumetto creata da Daniela!

martedì 2 luglio 2013

101 cose su di me: secondo elenco...vai con la prima!

Pensavate (o forse speravate...) che avessi smesso di parlare di me? Eh, no, il gioco continua ed anche se la mia partecipazione è ormai più che saltuaria, ecco qui il mio secondo elenco con cui partecipo a 101 cose su di me proposto da Alex. Le altre nel frattempo sono già arrivate alla sesta puntata, bravissime...
Mi era piaciuta l'idea di dare di volta in volta un tema conduttore, come ho visto fare ad altre amiche di LP, così ci provo anch'io, raccontandovi le mie prime...

11) La prima volta che mi sono messa una minigonna è stato in realtà un vestito: questo qui che vedete in foto. Ero ancora una bambina, ma dentro agli abiti infantili iniziavo a sentirmi un pò a disagio. Con questo miniabito bianco e rosso, che mi donava a ben guardare come un vestito su un manico di scopa, mi sentivo grande ed era una sensazione esaltante.



12) La prima canzone che ho imparato a fare con la chitarra è stata "Casa mia", un pezzo che mi piaceva molto.


Facile e ripetitiva quel tanto che basta per riuscirla a suonare discretamente...naturalmente era tutta senza barrè. Nella foto, un pò più grandicella,il barrè l'avevo già imparato.




13) La prima scelta importante della mia vita, fatta senza farmi influenzare né dai miei familiari, né dalle amiche, è stata quella della facoltà. Ricordo ancora la bella sensazione di entrare da sola nell'ingresso di Magistero per consultare nella bacheca gli orari e le aule in cui si svolgevano le lezioni di Pedagogia.

14) Il primo cane che ho avuto (prima in casa c'era stato solo un gatto, il siamese Andrea di cui ho pochi ricordi, perché ero molto piccola) si chiamava Dick. Quando mio babbo l'ha portato a casa era un batuffolo di pelo marrone e ricciolino. Che tenerezza...me ne sono innamorata subito.  L'avevamo messo a dormire in una cuccia in cucina e appena aprivo gli occhi il mio pensiero, e poi io stessa, correva immediatamente a lui. I primi tempi mia mamma non doveva far certo fatica a farmi alzare dal letto!
In questa foto, non più cucciolo, ci aveva già dimostrato tutto il suo temperamento tignosetto.




15) La meta del mio primo viaggio all'estero è stata l'Inghilterra. Sono partita assieme alla mia classe del liceo nel settembre di passaggio fra la 2° e la 3°, mi pare. Sparpagliati in famiglie di Londra e Bristol, io ero capitata a casa di Barbara, mia coetanea londinese, figlia unica. Abitavano in periferia in un appartamento piuttosto modesto, ma la loro accoglienza, la loro premura mi ha fatto sentire subito a mio agio. Sfatava poi decisamente il pregiudizio che gli inglesi erano persone fredde e distaccate...sarà che la mamma di Barbara aveva portato un pò di "scozzesità" in famiglia? La mattina della mia partenza suo babbo mi ha accompagnato al pulmino portandomi la valigia. E quando è venuto il momento di salutarci si è commosso.

16) La prima foto che mi è stata scattata da un'amica è stata questa. Penso che la macchina fotografica fosse mia (probabilmente di mio babbo) ma non ne sono sicura. Quello che mi ricordo è che me la fece Alessandra nel suo cortile. Eccomi lì in posa, con le caratteristiche bretelle ad H che andavano allora,  davanti alla rete divisoria con l'altra casa (al di là della quale c'era la mia) non troppo lontana dalla pianta "puzzolente". Gliene avrò scattata una anch'io?

Le foto sono due...in successione.



17) Il primo ricordo che ho (uno dei primi a dire il vero, perchè non riesco a collocarli perfettamente nella linea del tempo) riguarda il mio breve periodo di permanenza all'asilo dalle suore. C'era una stanzetta un pò in penombra e noi bambine sedute ai tavoli a fare dei lavoretti. Dovevamo bucherellare un cartoncino seguendo il contorno di alcune figure tracciatevi sopra. Me lo ricordo come una cosa interminabile...

18) La prima volta che ho provato a pattinare sul ghiaccio non avevo ancora sei anni. E' stato in agosto, allo Stadio del ghiaccio di Cortina. Avevo una foto in cui con un sorriso orgoglioso, ma anche un po' timoroso dato la situazione, me ne stavo ritta sulle lame dei pattini in piedi sulle assi di legno che circondavano la pista. Avevo i capelli corti e un bel maglione azzurro di lana grossa con una greca blu dalla foggia un po' maschile, forse indossato prima di me dai miei fratelli più grandi. Era uno scatto unico, un ricordo bellissimo che ho (adesso dico purtroppo) regalato a un mio ex.

19) La prima favola che ho scritto si intitola "I sassi del fiume viola". Più che la trama che giudico, rileggendola, fortemente autobiografica e non molto avvincente, mi piacciono ancor oggi i personaggi ed i disegni che feci allora per illustrare alcune scene. Non tanto tempo fa li ho rielaborati con un programma di grafica, ve ne faccio vedere uno.


20) Sapete che non ho impostato il mio blog, né appunto i miei passatempi, sul riciclo. Sono molto soddisfatta quando riesco ad adoperare materiale salvato dalla differenziata, però non è questo il mio unico filo conduttore, anche se avere un blog mi ha veramente aperto un mondo sulla bellezza e sulle tante possibilità del creare riciclando. Ma ricordo un lavoretto, il primo in assoluto, fatto con un rotolo vuoto di carta igienica. Era un piccolo Babbo Natale il cui corpo era appunto il tubo di cartone ricoperto con carta rossa. Aveva anche il cappello ed una bella barba bianca di cotone idrofilo. Ce l'aveva insegnato, a me e a mia cugina, sua mamma, cioè mia zia, che allora faceva la maestra.