lunedì 28 gennaio 2013

scrapbooking e art journal...qualche chiarimento e qualche mia "opera"

Quando ho aderito al progetto "Calendar journal pages" proposto da Monica ed ideato da Kathryn Wheel ho detto che si trattava del mio primo lavoro di scrap, però in questi giorni, leggendo degli articoli qua e là nei blog e documentandomi meglio su internet, mi sono chiesta se avevo veramente usato il termine giusto...
Il fatto è che non mi era proprio chiarissimo cos'era lo scrapbooking e dell'art journal (il termine che forse avrei dovuto mettere al suo posto)  ne avevo un'idea ancor più confusa. In questo post cercherò di fare più chiarezza in materia e le più esperte mi correggano pure, ne sarei felice.

SCRAPBOOKING

Da quel che ho capito, il materiale base di questa tecnica sono le foto, foto che non vengono semplicemente incollate in un album, ma diventano un mezzo per comunicare qualcosa di più: sentimenti, pensieri, sensazioni, luoghi, fantasie legate al momento in cui sono state fatte, cosicchè sfogliando il nostro album scrap il salto che faremo nel nostro passato sarà ancora più intenso, il ricordo di quei momenti più particolareggiato.
Come realizzare ciò? Alle nostre foto aggiungiamo un contorno che può essere di volta in volta tenero, buffo, ironico, malinconico ecc...a seconda dell'ispirazione. Tutto questo "arricchimento"  può essere creato in vari modi, servendosi ad esempio del materiale apposito (nei negozi specializzati si trova una grande varietà di cose, carucce in tutti i sensi) oppure arrangiandosi da soli, componendo cioè la nostra pagina con tutto ciò che reperiamo: ritagli di giornali (non per niente scrapbooking significa proprio album dei ritagli), ma anche scontrini, biglietti, francobolli e poi ancora mettiamoci scritte, disegni, carte colorate, nastri e tutto ciò che la fantasia ci suggerisce. Possiamo sagomare pure le foto stesse...limiti non ce ne sono!

In fondo anch'io anni fa sono stata una scrapper senza saperlo: le mie "opere", scusate se mi approprio di questo termine, erano del tutto primitive rispetto ai lavori curati e raffinati che si vedono in giro, però a comporle mi ero divertita tantissimo.  Ve ne do un assaggio? Solo un assaggio però perchè sono cose personali, curiose soprattutto per gli interessati, ma probabilmente insignificanti per tutti gli altri. La molla, mi ricordo, era stata quella di "riciclare" in modo creativo foto riuscite male: con la macchina col rullino non c'era mica la stessa possibilità di adesso di selezionare gli scatti migliori!

L'album in questione risale a circa una decina di anni fa e riunisce scatti fatti durante vacanze in posti diversi. C'è una parte dedicata a quelle trascorse in Calabria...si capisce che non è stata proprio il massimo, vero?


quella là sul filo sono io...non credo che nella realtà canticchierei così neanche se mi trovassi dentro la casupola, ma da una cacciatrice di stelle bisogna aspettarselo...



Ecco invece alcune pagine ricordo di un viaggio in montagna. La visita ad una fortezza della 1° guerra mondiale dove Ma. mi ha raggiunto a cavallo in compagnia di Cocco Bill...


Qui invece l'impegnativo, ma entusiasmante giro del Sassolungo, escursione che avevo già fatto con due amiche e che quell'anno volevo far conoscere a Ma....visto? Ci ho incollato anche i nostri biglietti della funivia.


Lo scatto che vedete qui sotto ci è stato fatto proprio durante quella camminata da un gruppo di miei concittadini incontrati per caso sul posto. Eravamo molto sorridenti, io e Ma., e pieni di energie...appena partiti per la circumnavigazione montana!


Molto collage nel mio album, come avete visto da queste pagine, niente disegno e neppure abbellimenti di alcun genere...ognuno segue naturalmente il suo stile personale ed io lo sapete sono molto "nuda e cruda"...

Secondo me questo è un passatempo davvero rilassante e divertente, ma da usare, questo almeno dal mio punto di vista, una tantum...Quando le foto sono belle parlano già da sole, nella loro essenzialità!


ART JOURNAL

E veniamo invece all'art journal. E' solo di recente che ho imparato questa parola, ma ho scoperto che alcune di voi si dedicano con passione a questa forma di espressione già da tempo. L'art journal è praticamente un diario artistico...lo sapevate che journal significa diario?
Assomiglia infatti proprio al classico "confidente delle nostre cotte adolescenziali" dato che lo scopo è quello di parlare di sè, dar voce a pensieri e sentimenti, raccontare della propria vita, ma il mezzo espressivo non sono solo le parole, o almeno ci sono quelle, ma c'è anche il disegno, la pittura, il collage ecc...E' proprio in questo mix che sta il fascino della tecnica!

Per le vostre produzioni potrete usare dei fogli sfusi che poi rilegherete in seguito, ma se non ne siete capaci e avete poca voglia di cimentarvi, potete adoperare un quadernone, un blocco con la spirale, una vecchia agenda scaduta, un libro di cui vorreste sbarazzarvi...sì, tutto ciò che di cartaceo troverete in giro per casa.
Le pagine...quello sì che può diventare un problema. Finchè si colora o scrive con matite, penne o pennarelli ogni supporto va bene, ma quando si incomincia a spandere sulla carta acquerelli, tempere o acrilici ecco che iniziano a formarsi grinze su grinze! Per ovviare a questo inconveniente, il consiglio è quello di scegliere un blocco con fogli belli spessi oppure di incollarne alcune pagine assieme.

Per capire ancora meglio in cosa consiste l'art journal e vedere come si possono stratificare le pagine (sì, il bello è che non si strappa mai un foglio venuto male, ma si dà una bella passata di bianco e via...) guardiamoci questo video trovato su you tube. E' un po' lungo, ma a me piace moltissimo la pagina creata da questa brava artista e poi si possono imparare tanti segreti su questa tecnica. Vedete? Lei usa moltissimo i timbri. Vado a riprendere quelli con frutta e animali della mia infanzia?



Molto interessante anche quest'altro filmato, perchè quest'altra artista utilizza invece materiale povero e a disposizione di tutti come ritagli di immagini da vecchie  riviste che assembla con originalità e su cui in secondo tempo interviene con tocchi grafici. Un bell'esempio che non c'è per forza bisogno di spendere tanto per assecondare la nostra creatività.



Scendiamo ora con i piedi per terra, anzi ruzzoliamo proprio fino al mio...


CALENDAR JOURNAL PAGES

Tornando al discorso di partenza, per questo tipo di progetto direi quindi che è forse più azzeccato parlare di art journal piuttosto che di scrapbooking, infatti foto qui non ce ne sono...però la mia tecnica non è che si avvicina tanto all'art journal, dato che finora ho privilegiato matite e pennarelli piuttosto che tempere, acrilici e compagnia. Diciamo che la mia è una tecnica...come viene, viene! Un pizzico di questa, un pizzico dell'altra ed anche se non sono proprio del tutto soddisfatta di come è venuto il mio primo mese, pazienza...ne ho ancora undici per esercitarmi e migliorare, con le cose nuove bisogna prendere confidenza!
Per ora comunque questo appuntamento quotidiano col mio personale calendario mi sta piacendo molto e la costanza fino ad adesso ha tenuto... come vedete ormai il paginone di gennaio è  quasi completato, solo poche caselle da riempire.


 Nel frattempo ho iniziato anche a lavorare al mese di febbraio, giusto per portarmi un pò avanti ed anche perchè in quello di gennaio non avevo più neanche un posticino per pasticciare...


Ho anche preso coraggio e, dopo essermi iscritta su Fb all' ART JOURNALING CALENDAR CHALLENGE, gruppone (siamo 435 per ora) di calendariste da varie parti del mondo, oggi ho anche postato una prima foto del mio lavoro di gennaio. Per fortuna sono tutte molto gentili...


Arrivederci a presto, compatibilmente con i miei impegni di risistemazione del computer: ora ho finalmente il dischetto con tutti i dati degli otto mesi recuperati, ma che fatica rimetterli a posto!  


 

martedì 22 gennaio 2013

Emilia e Rita Maria: due amiche "no blog"

A parte qualche mia amica, vera non virtuale, che di tanto in tanto viene a trovarmi anche qui, le persone che seguono il mio diario figurato sono quasi tutte bloggers. In questo quasi rientrano quelle che pur non avendo un blog capitano per caso attirate da qualcosa che le interessa e poi magari proseguono per la loro strada ma anche quelle con cui riesco grazie alla loro assiduità ad instaurare un rapporto simile a quello che ho con i miei lettori. E' successo anche a voi di fare incontri così?

Di Emilia vi ho già parlato diverse volte, lei è una persona molto simpatica e dolce, sempre presente con i suoi commenti tra le mie pagine e che anche nella vita reale mi fa sentire la sua vicinanza spedendomi meravigliose creazioni fatte con la tecnica dell'origami. E' veramente abilissima con la carta ...(apro una parentesi per mostrarvi il biglietto d'auguri che mi ha inviato per Natale: splendido, vero?)



oltre che molto gentile ed io, lo dico qui pubblicamente, sono dispiaciuta di non esser riuscita finora a ricambiare queste sue attenzioni...ma è una cosa che mi propongo assolutamente di fare!

E poi, da poco tempo c'è Rita Maria, pure lei una "no blog" conosciuta qui, nel mio spazio virtuale. Una seconda cosa accomuna queste due belle amicizie: l'incontro tra me e loro è avvenuto, perchè entrambe avevano commentato un post dove presentavo un origami, il cuore nel caso di Emilia e la ciotola tonda  Rita Maria.

Emilia lo sapete, è una maestra alle prese con questa antica arte giapponese, invece per Rita si tratta dei primi approcci. Dopo qualche chiarimento su un passaggio del mio procedimento che non aveva ben compreso, è riuscita però nell'intento di realizzare la ciotola origami. Io ho potuto tirare un sospiro di sollievo, perchè come ho detto già altre volte, l'impegno ce lo metto tutto quando realizzo  i miei tutorial, ma qualcosa può sfuggire...è per questo che è importante per me avere un riscontro su quanto le mie spiegazioni risultino comprensibili a tutti.

Rita Maria molto gentilmente mi ha spedito le foto delle sue "fatiche" ed è con piacere che le faccio vedere anche a voi. Ecco una panoramica delle sue scatole di carta, come vedete è presente l'originale scatola a stella


oltre naturalmente alle ciotole tonde di cui potete vederne un esempio qui sotto


ed anche qui.  Pure lei le ha utilizzate come graziosi contenitori di piccoli pensieri ed anche le sue, come le mie di due anni fa, sono state molto gradite da chi le ha ricevute.


Non merita un applauso? Per la buona volontà (ha superato benissimo le difficoltà di pieghettamento) e per la perfetta riuscita degli oggetti.  Ora nella mia barra laterale ho aggiunto la foto dei suoi lavori che mi farà compagnia assieme agli altri realizzati da chi ha avuto il coraggio di seguire le mie proposte.

Non so se le mie amiche Rita Maria ed Emilia leggeranno questo post, ma se così fosse voglio mandare loro tantissimi saluti e un ringraziamento per aver messo il mio blog nella lista  dei loro preferiti.

giovedì 17 gennaio 2013

SOUNDTRACK OF MY LIFE: 1964-'65

Questa volta si va davvero molto, molto indietro per l'appuntamento con Soundtrack of my life, l'iniziativa proposta da Attimi di Letizia. Da bambina mi piacevano le canzoni di Rita Pavone, erano così allegre ed orecchiabili e lei era un concentrato, e si può dire visto che era davvero in miniatura,  di frizzante energia. Così quando in televisione è iniziato "Il giornalino di Gian Burrasca" (mi viene il dubbio che fossero già le repliche, però...) non me ne perdevo una puntata.  Un pò perchè era tratto da uno dei miei libri preferiti e un pò sicuramente, perche c'era lei. Lei che col suo visino aguzzo e quell'aria scanzonata ben si prestava ad impersonare la parte di quel monello di Giannino, se non fosse stato per quei "piccoli particolari" che le casacche maschili indossate non riuscivano a nascondere... Chissà, magari stava anche lì, nella  candida, ma ambigua identità del protagonista, il fascino di questo sceneggiato.

 A proposito...ho visto che lo stanno ritrasmettendo in seconda serata su Rai 5 e la mia scelta di oggi dipende sicuramente da quella piacevole rispolverata ai miei ricordi televisivi, anche se nel mio cuore il ricordo di Gian Burrasca- Pel di carota non si era mai negli anni appannato. 

immagine scaricata dal web
Per questo giovedì musicale ho scelto una canzone famosissima...vogliamo scommettere che la conoscono anche i più giovani tra voi? E' "Viva la pappa col pomodoro", scritta dalla regista stessa, Lina Wertmuller, su musica di Nino Rota. Una sorta di inno di ribellione contro la tirannia delle "dodici minestre di riso in una settimana" propinate in collegio.


buon ascolto o, a seconda dell'età, buon ri-ascolto!


martedì 8 gennaio 2013

CALENDAR JOURNAL PAGES: il mio argenteo gennaio in divenire


prima versione: il mio pasticciato mese di gennaio

Mi sentivo orfana del mio Calendario dell'Avvento Click (che poi, come sapete  è stato per fortuna recuperato e presto lo vedrete) quando ho letto dell'iniziativa lanciata da Monica (Monica e lo Scrapbooking). Si tratta sempre di un calendario, ma questo copre però l'intero arco dell'anno. Il suo nome preciso è CALENDAR JOURNAL PAGES e chiaramente non si tratta di scattare foto (365 ...aiuto, non ce l'avrei fatta!) ma di riempire giornalmente una casellina con un pensiero, una sensazione, un fatto:  il concentrato insomma di quella determinata giornata. Interessante, vero?

Ho aderito subito con entusiasmo a questo progetto, ho acquistato un quadernone (l'ho scelto con i fogli completamente bianchi senza righe o quadretti) ed ho iniziato a suddividere i giorni di gennaio, ispirandomi allo schema che Monica ci aveva mostrato.
All'inizio era carino, pulito, lineare, anche abbastanza preciso. Avevo iniziato a riempire i primissimi giorni, quando è scattatata la molla del pasticcio...sì, perchè mi capita spesso che più cerco di abbellire una cosa, aggiungendo nuovi elementi e colori, e più la rendo brutta, anzi bruttissima!


 Blu, nero, argento, che mascherone incredibile avevo combinato...e più cercavo di migliorare il paginone di gennaio


più esso diventava un ammasso di colori informi! Le matite acquarellabili poi sono state quelle che mi hanno causato più guai. Le pagine, troppo sottili, si arricciavano tutte, così ho dovuto incollarne due insieme per rinforzarle.
La scritta "Gennaio" contornata di nero (la vedete qui sotto) non era neanche male, però tutto il resto faceva un contrasto stridente e disarmonico.

Avevo quasi pensato di arrendermi (eh, un pò prestino) e di andare ad informare Monica della disfatta, quando con il pennarello argento coprente


ho iniziato a stendere pazientemente un manto su tutto quanto uniformando in questo modo lo stile.


seconda versione: il mio mese di gennaio...diventato d'argento

Ecco come appaiono ora i due pupazzetti a fondo pagina



lo strano animale-calendario con zampe "dodici mesi"



e le prime caselle che ho completato, ora lastricate all'esterno dal suddetto colore lunare.


I numeri dei giorni si sono invece tinti d'oro assumendo la forma di cuoricini


così come, del colore delle stelle, si è impadronita anche la scritta laterale.


L'angolino con l'anno è stato l'unico a salvarsi dall'ondata trasformista.


L'insieme di questi due luccicanti colori danno a questo mese di gennaio un'aspetto particolare, perchè la luce sulla superficie delle due pagine crea ombre,  riflessi strani, rendendo a seconda dell'angolazione con cui le si guarda


quasi trasparente la decorazione. Direi che come prima pagina del mio primo progetto di scrap posso accontentarmi, anche se dovrei perfezionarmi maggiormente nelle teniche: quando si mixano pennarelli di vario tipo e matite vengon fuori certe sbavature...


L'importante è ora riuscire ad arrivare a fine mese senza che "la mania del pasticcio" si impadronisca ancora di me...Ce la farò? Seguite l'andamento del mio calendario e lo scoprirete...anzi, lo scopriremo insieme!

LINKYPARTYLINKYPARTY

Con questo post partecipo al Linky Party by Topogina "Anno nuovo, propositi nuovi". Già, nessuna lunga lista di propositi almeno per ora, ma solo questa idea di portare avanti, mese dopo mese,  il mio "Calendar journal pages"...e non è poco, eh?


Anno Nuovo Vita Nuova Linky Party

lunedì 7 gennaio 2013

una questione di buona educazione virtuale e una buona virtual-notizia


 una questione di buona educazione virtuale

E' un argomento trito e ritrito quello di cui vi voglio parlare oggi, eppure quando se ne fa un'esperienza diretta la cosa scotta un pò e mi è venuta voglia di discuterne con voi...

Ieri stavo scorrendo i titoli dei post sul mio blog-roll, quando sono stata attirata dall'immagine di alcune palle natalizie in carta, dello stesso tipo che avevo realizzato lo scorso anno e che vi avevo mostrato qui sul mio blog. Ve le ricordate, vero?


Vado allora a leggere incuriosita il post in cui lei, una delle persone conosciute virtualmente ai Linky Party di Alex, mostrava le palle di Natale che aveva realizzato. Per quanto tuttora molto carine, questo modello non è nuovissimo ed ormai lo conoscono in tanti, quindi non mi sono stupita che anche lei le avesse sperimentate. Quello che però mi ha incuriosito è stato un particolare della prima foto del suo post scattata durante la loro costruzione (se siete entrate nel suo blog potete vederla anche voi):  si intravedeva infatti il modello utilizzato, cioè un foglio di carta con disegnati i dischetti. Se mi è balzato subito agli occhi è perchè mi era molto familiare, anzi... sembrava proprio il mio!

 Ad una lettrice che le chiedeva ulteriori informazioni, lei rispondeva che su internet avrebbe senz'altro potuto trovare modelli come quello. Io ho cercato, ma modelli uguali mica ne ho trovati. Sì, perchè in genere gli altri tutorial, siti anche stranieri in cui mi sono imbattuta durante le ricerche, insegnano come disegnare il singolo modulo (un piccolo cerchietto con inscritto un triangolo) ma non propongono il foglio coi venti dischetti già pronto da stampare. Quella era stata una mia invenzione per sveltire il lavoro, non dico che fosse di una perfezione assoluta, perchè esperienza con i programmi di grafica digitale ne ho poca, però insomma, l'impegno glielo avevo messo.

Così ci sono rimasta un pò male a vedere come nel suo post non ci fosse neanche un minimo accenno al mio blog.  Non che sia un obbligo, però secondo me sarebbe stata una gentilezza che tra bloggers fa sempre piacere. Probabilmente l'ha fatto senza pensarci, una leggerezza su cui non vale la pena costruirci un castello, però penso che tutti noi, e il pensiero va soprattutto a chi attinge idee da altri blog (una bella opportunità che abbiamo, non c'è dubbio) dovremmo sempre tener presente che ciò su cui mettiamo le mani non è nostro, è il risultato di un impegno, piccolo o grande che sia. Riconoscerlo è il minimo e ringraziare ancor meglio.
Credo che un piccolo sforzo in questo senso, tenersi cioè a mente le fonti a cui ci siamo ispirate e citarle, sia una forma di rispetto che va dimostrato anche nei confronti di chi non conosciamo. Quando nel mio blog io presento qualcosa che ho copiato in giro, e ce ne sono tante di cose postate che non sono frutto della mia fantasia, scrivo sempre da dove ho tratto l'idea e questo logicamente riguarda pure libri e riviste, non solo materiale scovato in rete.

E voi cosa ne pensate? Sarò forse troppo puntigliosa? Mah, forse sì...mi sono sentita un pò come la befana cattiva che porta il carbone. E pensare che il carbone da piccola non lo ricevevo mai (troppo buona?) e l'unico modo per scoprire che sapore avesse era assaggiare quello della calza di mia cugina.


 una buona virtual-notizia   

Sì, aveva ragione Maurizio quando diceva che al 99 % l'hard disk interno del vecchio portatile non si era danneggiato...solo che poi la speranza era andata in frantumi quando il negoziante di cui lui si fidava dopo aver sottoposto al test la nostra "cassettina", aveva sentenziato che non c'era più niente da fare! 
Mi era sembrato strano (quasi titubante quando l'aveva detto, a ripensarci...) ma cosa avrei mai potuto obiettare io contro il parere di un tecnico? 

Le feste sono trascorse, come sapete abbiamo comprato un nuovo computer, ma io avevo ancora la fissa di tutti quei dati persi (otto mesi!) e volevo informarmi quanto mi sarebbe costato recuperarli, perchè sapevo che esistevano ditte che lo facevano. Certo sapevo anche che avrebbero sparato cifre molto alte!
Per mia fortuna c'è un negozio proprio qui nella mia città che si occupa di hard disk rotti. Entro, spiego brevemente cosa è successo e per prima cosa il ragazzo fa la fatidica prova, perchè secondo lui il tè avrà anche danneggiato il pc, ma il disco sembra intatto.  Ed infatti è intatto! 
Che bello, sono felicissima...ora si tratta solo di decidere se inserire i dati direttamente nel computer o comprare un adattatore...ma queste sono cosette tecniche di cui dovrò chiedere un parere a Maurizio.
Per ora vi anticipo che non potrete quindi scampare alla visione di tutte le nostre foto (24 + 24) del Calendario Click e vi consiglio vivamente, per le cose a cui tenete molto, di chiedere sempre la consulenza di due persone: come avete visto uno può anche sbagliare!

fidarsi è bene, non fidarsi è meglio

giovedì 3 gennaio 2013

ho iniziato con un sorriso

E dopo lo sblocco della porta scorrevole del bagno (chiamata d'emergenza? costa di più), la riparazione di un guasto alla caldaia (chiamata festiva? costa di più) la sostituzione di un'otturazione sgretolata ( giorno feriale...ma costa molto lo stesso) è stata la volta, come vi avevo già accennato nei commenti precedenti, del tracollo del mio computer. Vecchio? Forse sì considerata la durata media di questi aggeggi tecnologici, ma funzionante ancora assai bene.

Avevo appena ricevuto per il mio compleanno questa bella tastiera...


certo, ho detto che il mio pc portatile filava ancora come un treno, però il touchpad ultimamente aveva dato le dimissioni ed io che odio usare il mouse, mi ero un pò lamentata con Maurizio di questa cosa: lui, presa la palla al balzo, aveva colto l'idea per il mio regalo. Regalo apprezzato, un pò scomoda forse da sovrapporre all'altra, però...ci avrei fatto l'abitudine.

La mattina del 24, doppia festa, Vigilia + mio compleanno, ancora in camicia da notte davanti al computer con l'intenzione di passare dai vostri blog per lasciarvi gli auguri di Natale, mi porto come tante altre volte lo confesso, la tazza di tè accanto al pc: facendo due cose contemporaneamente si guadagna tempo, no? Quel tempo che per noi bloggers è sempre un tiranno. Ma il tempo, che richiede invece la dovuta attenzione, si dev'essere vendicato ed allora...SBAM! il tè finisce sulla tastiera.

 Lì per lì non mi sembrava di aver combinato un gran disastro, senonchè a mia insaputa lui, il tè, si è insinuato tra le due tastiere. Quando poi l'ho asciugato, ho sentito come un rumore di pancetta che sfrigola proveniente dai tasti. Aiuto, che fare? Telefonata urgente a Ma. che però non è raggiungibile...accidenti, lo schermo va anche in black-out ed io sono quasi in panico. Costretta a prendere in mano da sola la situazione, prendo qualche, una sola in verità, iniziativa e con il phon tento di resuscitare il mio computer che ormai non dà più alcun segno di vita se non la lucina verde dell'accensione.
Aspetto, aspetto ore continuando però a fare le cose che quel giorno avevo da fare, mica potevo starmene tutto il giorno seduta davanti ad uno schermo nero. Quando finalmente torna a casa Ma., il suo responso annienta le mie poche speranze. Attendiamo qualche giorno, non si sa mai, ma abbiamo la conferma che il computer, il nostro computer, è veramente fritto!


L'ultimo sogno che mi porto dietro nei giorni successivi al misfatto, è che l'hard disk, almeno quello, sia rimasto intatto. Ed invece un test mi riporta alla cruda realtà. Quando poi  scarichiamo i dati dell'ultimo backup effettuato sul nuovo compagno tecnologico (eh già, perchè il regalo che mi sono fatta è stato proprio quello lì, come potete intuire) la realtà diventa ancor più dura: risalgono alla fine d'aprile!

Persi otto mesi, e non son pochi, di foto, nonchè di pazienti "sistemazioni" (eh, ogni tanto anche il mio blog necessita che la marea di cose che riverso in esso venga catalogata e sistemata) momenti belli immortalati in un sorriso, momenti di tensione o stanchezza nascosti tra le pieghe del viso, momenti di facce buffe autoscattate davanti allo specchio,  paesaggi, scorci non troppo distanti da dove abito, posti magari stra-conosciuti (l'anno scorso le vacanze come sapete erano saltate) però che in quell'attimo e solo in quello offrivano quell'immagine irripetibile, foto scattate al lavoro oppure all'incontro con i bloggers al museo del bottone. E poi una fiumana di scatti a ciò che in questi mesi è nato dalle mie mani: orecchini, collane, spille, origami ...una parte per fortuna è custodita, in versione ridotta, qui tra le pagine del mio blog,  ma tante cose, davvero tantissime se ne stavano, ignare del rischio che correvano, dentro a cartelline varie disseminate sul desktop. Tanto materiale già pronto da usare nel caso mi saltasse lo sghiribizzo di parlare di quell'argomento. Per non parlare poi di tutte le foto, mie e di Ma., del Calendario dell'Avvento Click: spazzate via nel giro di una colazione...

Ed ora mi manca come un  pezzo: è per quello che fatico un pò a preparare nuovi post (ma questo ne sono sicura vi basterà per 10!) ed anche perchè sono ancora poco pratica col Windows7.

Intanto un nuovo anno è iniziato...sulla scia del precedente? No, direi che è partito bene. Sì, per fortuna si è riscattato proprio l'ultima sera con un bel cenone a casa di Ma., al mare. Tutto è filato liscio, in armonia: una bella tavolata di persone schiette e simpatiche, netta prevalenza di uomini. Apparecchiatura assai informale: tovaglia di carta, piatti, posate e bicchieri spaiati, ma non di plastica,
giusto il mio mazzetto kusudama con vasino non ultimato come piccolo e floreale centrotavola


il calore della stufetta a rendere ancor più accogliente la grande sala


buoni cibi cucinati ognuno a casa propria e poi portati lì
o colti direttamente dall'albero


alcuni piatti fatti al momento come la polenta ( con  gustoso sugo di salsiccia) piatto robusto, ma apprezzato anche da noi "fanciulle"


o preparati nel corso del pomeriggio.


E il mattino dopo? Ad attenderci un dinosauro...abbiamo forse fatto un salto nel tempo?


Ma no, niente paura, si tratta solo del mostro metallico inventato da Ma. alle medie.
Fuori ci aspetta una splendida giornata


che bel sole!


A me vivere in città piace, ma il primo dell'anno è bello passeggiare osservando le barche...delle seconde case per chi abita qui


e  respirare


l'aria di mare


c'è una luce, una rilassatezza che non sento in città. Tutto scorre a ritmo acquatico.


Non può mancare il primo pinnacolo dell'anno


per poi con tranquillità, perchè fretta non ne abbiamo di certo, tornare in città...si passa a fare gli auguri e a portare un pò del mio dolce di ricotta rimasto dal cenone


e si inizia l'anno con un sorriso.

 

e con un sorriso auguro a tutti voi

BUON ANNO!