mercoledì 9 marzo 2011

un viale

Non so se riuscirò ancora a pensare a questo viale con la stesse sensazioni di serenità che mi hanno legato a lui fin dall'infanzia: ci ho camminato da bambina timida, con la cartella in mano per raggiungere la scuola, ci ho giocato, con le amiche della dottrina proprio lì nel cortile davanti alla chiesa, quanti "pugno" in cerchio e "ho perso una cavallina"...Poi, da più grande, quante volte l'ho percorso in bicicletta, anche di notte, per raggiungere, piena di euforica spensieratezza i miei amici al bar della piazza. Perfino il mio primo lavoro era lì che mi aspettava in una piccola trasversale del viale che io percorrevo spesso accompagnata da quei bambini che, entusiasti, arrivavano sempre con un pò di anticipo. E poi, anni dopo ancora, in questo viale ci sono venuta ad abitare, proprio lì sopra al mercato, respirando il dolcissimo profumo dei tigli in primavera e rabbrividendo in certe giornate d'inverno quando spirava un vento gelido, ma così gelido che toglieva il fiato.
Oggi però si è spezzato qualcosa. E' successa una cosa di quelle che leggi sui giornali, ma che speri che nella tua città non debba mai succedere, come se fosse un'isola felice. Ma non lo è.

11 commenti:

  1. Già..non sarà più come prima...proprio stasera Ninfa ho preparato qualcosa per te che spedirò domani e guarda casa...ho pensato alla luce.
    Che sia di buon auspicio? ..eche strana coincidenza con questo scritto così mesto...
    Spero che i pensieri cattivi ti abbandonino presto.
    ciaooooo

    p.s. se ti va, partecipa al piccolo mini quiz..anche se il premio è piuttosto valido...ed anche lì c'è tanta luce...
    ciaooo

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  2. Se ci penso mi viene male ,non si può morire a vent'anni in quel modo!

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  3. Non so cosa possa essere successo, ma sono sicura di una cosa: l'isola felice non esiste.

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  4. Buongiorno Ninfa, in questo tuo pensiero percepisco la tua tristezza, non ho capito bene a cosa sia dovuto ma suppongo che sia qualcosa di importante.....Ti suggerisco di serbare in cuor tuo tutte le emozioni positivo che ti ha regalato questo viale, è un piccolo segno di luce...è la primavera eterna
    A presto! ciao un bacio

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  5. E' vero, Ninfa! Sembra sempre che certe cose possano succedere solo in altre città, ma non nella nostra! E anch'io, quando ho saputo di questa notizia, sono rimasta addolorata e stupita...ma come...qui? Non è possibile!

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  6. a volte i disegni del destino ci sembrano oscuri e incomprensibili, e facciamo molta fatica ad accettarli: però Dio permette il male solo per un bene più grande e sà trarre dal dolore la salvezza...
    un abbraccio forte

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  7. Vorrei dirti tante cose, ma al momento di metterle nero su bianco mi sembrano tutte superflue... un abbraccio...

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  8. Anche se ho già pubblicato il post successivo, non posso lasciare questo qui in sospeso, anche perchè siete stati così premurosi e sensibili nei miei confronti che il minimo che posso fare è darvi una spiegazione di queste mie tristi parole. Ho scritto spinta dall'emozione in seguito ad un fatto drammatico e violento avvenuto a pochi metri di distanza da casa mia. Ho scritto d'istinto, in genere il mio blog è davvero un’ isola felice, ma in questo caso ho voluto contaminare questo spazio con la triste realtà. La luce del “mio” viale è stata offuscata e ci vorrà del tempo perché il sole torni a risplendere rimarginando la ferita. Raccolgo tutte le vostre parole di conforto, gli abbracci calorosi, le frasi di speranza per donarli col pensiero a chi ne ha molto più bisogno di me in questo momento, ma vorrei donarle anche alla mia città, sperando che in un futuro cose di questo genere non si verifichino più e che gli uomini possano evolversi verso il bene, verso la luce, non regredire fino alle cupe nebbie primordiali…Ringrazio con tutto il cuore voi ed anche le amiche che mi hanno scritto una mail, grazie per la vostra affettuosa presenza!

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  9. Conosco il drammatico episodio cui ti riferisci Ninfa e comprendo appieno i tuoi sentimenti per aver vissuto un' esperienza simile, molti anni or sono. Solo che, nel mio caso, si trattava di un bosco, il mio amatissimo bosco delle fate dove giocavo con i miei bimbi e dove, dopo che fu insozzato dalla violenza, non sono più riuscita ad andare. Però forse per te è più difficile, visto che lì ci abiti.

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  10. Sì, credo che anche i luoghi abbiano un'anima o siamo noi che gliela attribuiamo, così se succede un episodio violento come questo l'anima si sporca, perde la sua luce. Capisco che tu non sia più riuscita ad andare in quel bosco che per te, fino a quel momento, era un luogo magico. Io non posso certo evitarlo...ora ci sono tanti fiori deposti in quell'angolo e se ci passo, ancora mi commuovo. Grazie per le tue parole, Krilù.

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